Ticino

Nevicata di dicembre 'tra le più importanti da decenni'

È quanto emerge dal primo bollettino dell'anno emesso dall'Ufficio di statistica. Molto marcati anche gli sbalzi di temperatura

22 gennaio 2018
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La nevicata del 10-11 dicembre – verificatasi in varie regioni del Ticino – è stata una delle più importanti negli ultimi decenni in dicembre e, a causa del perdurare del tempo freddo, la neve è rimasta al suolo per un periodo insolitamente lungo. È quanto emerge dal bollettino emesso oggi dall'Ufficio cantonale di statistica. Condizioni dunque straordinarie, che erano già emerse in occasione delle polemiche sulla polizia del manto stradale a Bellinzona. Alla mattina del 12 dicembre si misuravano 40 cm di neve fresca a Biasca, 25 cm a Bellinzona, 20 cm a Lugano, 15 cm a Brissago e 12 cm a Locarno-Monti. Il tempo freddo ha poi mantenuto la neve al suolo per circa 2 settimane a Biasca, 11 giorni a Bellinzona e 9 giorni a Lugano. Le precipitazioni hanno portato in totale da una volta e mezza al doppio dei quantitativi normali per dicembre: alla fine del mese l’innevamento in montagna è risultato abbondante, come non lo si vedeva più dal 2013; per trovare un giorno di Natale con più neve bisogna invece risalire al 2010.

In Ticino il mese di dicembre è però anche stato caratterizzato da oscillazioni molto marcate della temperatura: le due fasi miti, all’inizio del mese e prima di Natale, sono state in netto contrasto con le invasioni di aria polare, accompagnate da importanti nevicate a tratti fino in pianura. La settimana precedente il Natale è invece stata particolarmente mite in montagna, con a tratti temperature persino più alte che in pianura. A 2'000 metri di quota, infatti, grazie a un leggero effetto favonico per alcuni giorni le temperature sono rimaste permanentemente positive e le massime hanno raggiunto valori attorno a 9 °C. In pianura invece, in particolare nel Sottoceneri, la presenza di foschia ha in parte limitato la radiazione solare e il riscaldamento.

Nuovo record in Vallese

Il 10 dicembre nel Vallese centrale le correnti atlantiche umide hanno provocato un accumulo di neve fresca da primato. Sul fondovalle, tra 460 e 640 m s.l.m., alla mattina dell’11 dicembre si sono potuti misurare da 35 a 60 cm di neve nuova. Particolarmente estremo è stato l’accumulo di 60 cm in un giorno a Sion, di molto superiore al precedente record di 43 cm stabilito il 22 novembre 1971. Il valore su un giorno a Sion ha persino superato di alcuni centimetri i precedenti massimi su due giorni, registrati nel febbraio 1999 (inverno ricordato per le sue numerose valanghe) e nel febbraio 1976.