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Sintetica si ridimensiona: ‘Saltano’ 15 posti di lavoro

L'industria farmaceutica di Mendrisio ha annunciato tagli e misure di risparmio ai propri dipendenti dopo aver incontrato il Sindacato Ocst

In sintesi:
  • Il piano di ristrutturazione tocca in modo drastico anche il sito di Couvet (Neuchâtel), dove si tagliano 40 impieghi
  • Annunciato un ‘ampio piano sociale’. Ora si aprono le contrattazioni
La proprietà del gruppo Ardian cambia strategia
(Ti-Press)
8 gennaio 2025
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La Sintetica che ha riaperto i battenti dopo le Festività, non è più la stessa azienda che solo qualche tempo fa era in cima alla considerazione della Confederazione, quale realtà produttiva vitale per il Paese nell’approvvigionamento di medicamenti. Il 2025 porta con sé, infatti, l’annuncio di nuovi tagli sul personale: a ricevere la lettera di licenziamento saranno 15 collaboratori. Di fatto i dipendenti dell'industria farmaceutica di Mendrisio verranno ridotti di quasi un decimo a fronte dei circa 200 posti di lavoro che oggi si contano in sede. È questo il pegno da pagare alla crisi finanziaria nella quale la società, dal 2019 nelle mani del fondo di private equity francese Ardian, si è ritrovata.

Che il nuovo anno avrebbe portato dei cambiamenti, anche dolorosi, era già nell’aria da un po'. La comunicazione ufficiale dei vertici è giunta comunque come una doccia fredda sulle maestranze riunite oggi, 8 gennaio, a gruppi fin dal primo pomeriggio per sentire dalla bocca dei vertici lo stato dell’arte dell’azienda. L’incontro con tutti i collaboratori è stato preceduto dal faccia a faccia tra i quadri di Sintetica e i rappresentanti dell'Ocst. Sindacato con il quale si è aperto un dialogo attorno a un "piano di ristrutturazione". Negli intendimenti del sindacato vi è ora l’apertura di una procedura di consultazione, che avvia una stagione di incontri, che si concluderà alla fine del mese. La prima mossa, comunque, l’ha fatta Sintetica, mettendo sul tavolo "un ampio piano sociale".

Per Sintetica è arrivata, dunque, la resa dei conti? Sin dall’ottobre scorso dentro l’azienda farmaceutica, peraltro storica (e pluricentenaria) per il Mendrisiotto, tirava aria, come detto, di riorganizzazione. Dopo gli undici posti di lavoro persi alla fine del 2023 – sui 200 presenti a Mendrisio e i 300 globali, sommando la sede di Neuchâtel –, e dopo la sostituzione nel corso del 2024 di alcuni dei vertici, alla fine dell'anno scorso erano state avviate nuove analisi in vista di definire le strategie future. Si è ben presto capito, quindi, che il mese cruciale per l’avvenire dell'azienda sarebbe stato il gennaio 2025. In effetti, il cambio di rotta aziendale non comporterà al momento un intervento sulle due linee produttive esistenti, ma prevederà tutta una serie di misure di risparmio che andranno a toccare "alcuni benefit".

Sullo sfondo, del resto, a non promettere nulla di buono vi sono una serie di eventi. Ovvero, i problemi nati attorno alla società insediata negli Stati Uniti nel luglio del 2022 a Princeton (New Jersey); e le voci che si sono rincorse sul sito di Couvet. E questo dopo aver ristrutturato e riammodernato lo stabilimento fra il 2014 e il 2022, sino al riconoscimento nel 2023 ricevuto dalla Food and drug administration, che ha aperto così il mercato americano. A proposito di Couvet, lì l’operazione di ridimensionamento sarà più drastica e si porterà via quasi la metà dei posti di lavoro: 40 sul centinaio originario.

E proprio le difficoltà incontrate nell'accesso al mercato americano sono indicate come fra le ragioni prevalenti a un 2024 definito "difficile", accanto a "condizioni quadro peggiorate e un contesto concorrenziale particolarmente sfavorevole". Ora con queste contromisure l'azienda conferma in una nota – a cui seguirà un silenzio stampa sino alla fine della procedura di consultazione – di voler "garantire solidità e continuità alla storia ultracentenaria dell’azienda ticinese preservando il proprio rilevante potenziale di ricerca e di sviluppo di prodotti innovativi". E sempre alla comunicazione ufficiale è affidata una dichiarazione del Ceo Hubert Puech d'Alissac, il quale conferma che «la proposta di misure da discutere con i partner sociali mira a stabilizzare e a consolidare la struttura aziendale per restare leader sui mercati di riferimento. Crediamo fortemente nella piazza di ricerca e di produzione svizzera. Per questo motivo, malgrado le difficoltà legate al mercato americano, stiamo valutando gli scenari più promettenti per dare un futuro a lungo termine anche allo stabilimento di Couvet; tra le diverse alternative attualmente in valutazione la direzione sta considerando la possibilità di trasferire l’attività a una società esterna».