Mendrisiotto

Masseria di Vigino: ‘Diventi un luogo di esposizione’

Per il gruppo Gus e I Verdi di Stabio, l’edificio dopo il restauro merita di essere valorizzato per ciò che rappresenta della civiltà contadina passata

Uno scatto del 2021
(Ti-Press/Archivio)
20 settembre 2024
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Dopo anni di stallo, la masseria di Vigino di Castel San Pietro è stata ceduta alla Fondazione Carozza, che si impegna a restaurare l’edificio in modo conservativo e valorizzandolo quale edificio storico della civiltà contadina del Mendrisiotto. È attorno a questo tema che il Gruppo unità sinistra (Gus) e I Verdi hanno presentato un’interpellanza all’attenzione del Municipio di Stabio.

Queste le domande rivolte all’Esecutivo: “Il Municipio condivide l’idea di collaborare con la Fondazione Carozza per la rivalorizzazione della masseria di Vigino?” e ancora, “Condivide l’idea di portare il museo fuori dalle mura dello stabile di via Castello, con mostre o esposizioni di oggetti laddove questi oggetti effettivamente venivano usati?”.

‘Un’occasione per esporre il patrimonio storico del museo’

Secondo i consiglieri comunali firmatari, il museo possiede una numerosissima collezione di oggetti legati alla vita contadina del passato, in particolare una collezione di carri e una mietitrebbiatrice, conservate nei magazzini di via Rognago. Oggetti che attualmente “non sono visibili dal pubblico”. L’attuale politica museale, si legge nel documento, “è infatti orientata ad allestimenti minimalisti”. Per questo motivo, gli interpellanti si sono chiesti se la ristrutturazione della masseria “non potrebbe diventare un’ottima occasione per poter esporre il patrimonio storico del nostro museo, così come lo è ad esempio la Masseria della Pobbia di Novazzano, a suo tempo smontata e ricostruita al Ballenberg, dove si trovano numerosi oggetti della civiltà contadina”.

Un’iniziativa che “permetterebbe ai futuri visitatori della masseria, scuole, gruppi e altre persone, di ammirare laddove venivano usati molti degli attrezzi del patrimonio del Museo della civiltà contadina che ricordiamo è ospitato in una ex scuola”.

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