Nicoletta Ossanna Cavadini ha tenuto il discorso ufficiale incentrato sulla storia e il valore della bandiera rossocrociata
Sta diventando una consuetudine l’impronta culturale dei discorsi ufficiali che si tengono a Morbio Inferiore in occasione della Festa nazionale. Quest’anno la sindaca Claudia Canova ha voluto festeggiare con un parterre tutto al femminile. Per l’occasione, Alessia Pizzato, la più giovane consigliera comunale (classe 2005) ha presentato la festa nella quale Siria Medici ha cantato il salmo svizzero e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso, ha tenuto il discorso ufficiale incentrato sulla storia e il valore della bandiera svizzera.
Nel suo discorso, Cavadini ha voluto sottolineare l’origine del drappo e il suo uso originale. “La ‘croce federale’, cosi veniva chiamata, era utilizzata originariamente solo in tempo di guerra, poi venne attorniata dagli stemmi di tutti i vari Cantoni, sempre di forma quadrata e più tardi, nel periodo della Repubblica elvetica (1798-1803), Napoleone Bonaparte impose alla Svizzera un drappo tricolore di forma rettangolare della nuova cromia formata a strisce orizzontali: verdi, rosse e gialle, ma questa bandiera ebbe vita breve, decaduta la Repubblica elvetica venne abbandonata, durò quindi solo 5 anni, ma nella storia patria è un momento avvenuto”. Il formato conosciuto oggi si attribuisce invece al generale fondatore della Croce Rossa: “La creazione della prima bandiera militare unitaria della Svizzera, caratterizzata da una croce bianca in campo rosso, la si deve all’iniziativa del generale Guillaume-Henry Dufour nel 1840. Generale che nel 1889 fu uno dei cinque co-fondatori del Comitato internazionale di soccorso ai militi feriti che poco dopo fu denominato “Comitato internazionale della Croce Rossa” e che prese a prestito la bandiera svizzera invertendone i colori: croce rossa su campo bianco”.
Dopo il lato storico del drappo, Cavadini ha voluto sottolineare l’originalità della forma: “Nel 1848 la bandiera rossa con la croce bianca in campo quadrato diventa definitivamente il simbolo della nazione svizzera e viene sancita dalla Costituzione, ma è il 12 dicembre 1889 che diverrà ufficialmente il simbolo della Confederazione elvetica. Ebbene sì, la Svizzera è l’unico Paese europeo (con il Vaticano) ad avere una bandiera quadrata, è una bandiera semplice, iconica, che si ricorda con facilità, è una bandiera che ha radici antiche ma è moderna, è carica di significati, ha una sua proporzione fra le parti e il tutto”.
L’oratrice ha infine rimarcato il valore che ha la bandiera come simbolo di riconoscimento: “La bandiera svizzera campeggia con logo sui prodotti, ne è diventato simbolo di qualità, dagli orologi ai coltellini, dalle penne alle creme, e coinvolge la contemporaneità più immediata, è un marchio conosciuto come la sua bandiera. Oggi anche Google apre con il saluto della bandiera svizzera che campeggia sulla barra di digitazione”.