La titolare di un’agenzia di intermediazione, con casa nel distretto momò, avrebbe agito in correità con la responsabile dell'Anagrafe di Uggiate
Ai suoi polsi sono scattate martedì le manette per i reati di falso in atto pubblico e falso ideologico. È l’accusa avanzata contro una donna, di nazionalità brasiliana, con casa nel Mendrisiotto, arrestata dalla Polizia di Stato di Como.
Secondo quanto riportato dal quotidiano lariano La Provincia e ripreso da ‘Ticinonline’, la donna, in correità con un’amica, responsabile dell’anagrafe dell'allora Comune di Uggiate Trevano (ora Comune di Uggiate con Ronago), e ora agli arresti domiciliari, è accusata di aver fatto ottenere, con documenti fittizi, la cittadinanza italiana a ben 171 brasiliani in tempi record. Indagate altre quattro persone.
Secondo l’accusa, la donna, titolare di un’agenzia di intermediazione di diritto brasiliano, avrebbe organizzato un pacchetto a pagamento (3’500 euro più il viaggio) per far venire in Italia cittadini brasiliani con parentele tricolori, far loro ottenere un certificato di residenza fittizio e, grazie a questo, dimostrare lo status inesistente di dimora abituale e ottenere così l’iscrizione all’anagrafe. Sarebbe stato fondamentale, in questo sistema, l’aiuto dell’addetta all’anagrafe di Uggiate. Lei stessa, infatti, compilava e firmava gli accertamenti di residenza. Così, l'iter si chiudeva in pochi giorni.