Il negozio in centro abbasserà la saracinesca. La cittadina perde un simbolo e saluta tre generazioni di pane fresco e artigianale
Chiasso si prepara a dire addio a uno dei suoi ritrovi storici che per più di mezzo secolo ha servito clienti nel segno della tradizione e della genuinità, la panetteria Fischbach. La motivazione? Il mercato, così come la produzione del pane, sta cambiando. Tutto ha inizio con Otto Fischbach. Nel 1946 apre il negozio a Chiasso nel centro cittadino, precisamente nell’antico palazzo in via Dunant. L’attività presto si allarga divenendo un punto di riferimento nel commercio. La bottega in seguito si trasferisce in corso San Gottardo e, negli ultimi anni, trasloca di nuovo, in vicolo dei Calvi. Il figlio, Otto Junior, affianca il padre nell’attività e oggi la tradizione continua con il nipote Sacha, che trova dinanzi a sé una realtà fortemente diversa.
Al giorno d’oggi non è più necessario recarsi dal panettiere per acquistare il pane: qualunque supermercato è in grado di soddisfare questa esigenza. «Dinanzi a questa situazione, noi panetterie iniziamo piano piano a tirarci indietro, finché poi sembra non valere più la pena rimanere aperti. Ora tutti cercano di fare tutto: chi offre un solo tipo di prodotto ne esce fortemente penalizzato», ci spiega Sacha Fischbach, l’attuale proprietario dell’attività. Oltre a ciò, anche le persone stanno cambiando. «Siamo di fronte a un mutamento generazionale – fa notare –. La clientela che per anni ha comprato il pane da noi inizia a mancare e i giovani hanno abitudini differenti». La cultura del pane, quindi, sta mutando e i produttori si trovano confrontati con un mercato che è ben diverso rispetto a quello del secolo scorso. «Mio nonno mi diceva che la domenica c’era la colonna fuori dal negozio: venivano dall’Italia per comprare il nostro pane. Tutto questo adesso non esiste più», annota ancora Fischbach.
Oltre a un mercato nuovo, e già di per sé complicato, non aiuta nemmeno la situazione viaria con cui Chiasso si deve misurare. E al centro di questi cambiamenti c’è proprio la panetteria. «Una volta la strada su cui si situava il negozio era di transito quotidiano – ci racconta Sacha –, poi hanno cominciato ad asfaltare e dopo hanno rimosso anche i pochi parcheggi che c’erano». Inoltre, un grande ostacolo sono i cantieri, che deviano il traffico. Una situazione, dunque, che non facilita la vendita: da un lato la clientela diminuisce e dall’altro il negozio sembra sparire nella nuova rete urbana.
Tanto la clientela che i dipendenti, certo, sono dispiaciuti. La panetteria Fischbach era per alcuni un’abitudine, un rito di passaggio prima di andare al lavoro con una brioche. La qualità era infatti alta, con prodotti quotidianamente freschi. Inoltre, offriva un servizio completo, con prodotti senza glutine, che spesso è difficile trovare. A fare male, poi, è anche la perdita dei posti di lavoro: «Oltre a essere affezionati al negozio, il legame è anche con le persone», ci dice una dipendente. Nell’immediato futuro, la soluzione sembra definitiva. Non è però un addio. Fischbach assicura che il laboratorio a Castel San Pietro continuerà a essere attivo. «Speriamo di ristabilirci con questa decisione». Il marchio Fischbach continuerà così a rifornire alcuni negozi di alimentari e i bar con cui collabora.