Un reportage dall’autopostale che presto perderà tre fermate a Balerna e che sarà ‘rivoluzionato’ nonostante il dissenso di Comuni e utenti del Distretto
I passeggeri della linea 518 non ci stanno. ‘Tagliare’ questo servizio sarebbe penalizzante e problematico. Giovani e anziani a bordo sono compatti nel repellere la decisione del Cantone di sopprimere tre fermate – ovvero gli stop di via Sottobisio, via Motta e ‘Industrie’ che di fatto escludono dalla rete la zona industriale del Pian Faloppia (compreso il Centro federale d’asilo a Pasture) – e di obbligare gli abitanti di Novazzano, Stabio, Genestrerio e Ligornetto a cambiare bus a Mendrisio per raggiungere i centri commerciali a Morbio Inferiore. Una decisione del Dipartimento del territorio (Dt) che non solo ha colto di sorpresa le istituzioni locali, ma ha innescato la reazione, oltre che dei sindacati syndicom e Transfair, dei Municipi toccati, per via diretta o indiretta, dalla misura. Neanche il distretto, insomma, è disposto a rinunciare al collegamento.
Per capire cosa ne pensano gli utenti siamo saliti a bordo e la voce dei passeggeri contrari si è fatta sentire forte e chiara durante tutta la tratta che abbiamo percorso dal Centro Breggia, da dove parte l’autopostale, fino a Stabio. «Se lanciassero una petizione – afferma a voce alta una signora salita alla fermata Torraccia – sarei pronta a firmarla subito. Utilizzo questa linea tutti i giorni, ne ho bisogno. È una sicurezza per me che non ho altro mezzo per spostarmi. Altrimenti come faccio ad andare a trovare mio marito in casa anziani?». In effetti, questa linea, è l’unica che dà modo di collegare la casa anziani Girotondo a Novazzano – parte di Ecam – e Balerna.
Di nove utenti che sono saliti sull’autopostale, i sette interpellati erano d’accordo con l’anziana signora. «Per me sarebbe un disastro. La 518 – ci racconta un altro utente – mi serve da via Sottobisio per andare fino su in paese a Balerna. Se tolgono queste fermate l’unica alternativa è farmi tutta la salita a piedi, e ho i miei anni...». Il tratto Morbio Inferiore-stazione di Balerna verrebbe servito tramite un prolungamento della linea 514 che proviene da Sagno, compresa la fermata di Sant’Antonio. Ai cittadini che vivono in quell’area toccherà dunque recarsi a quest’ultimo stop per poter raggiungere la stazione. «Non ridurrei le fermate – ci dice un 22enne –. Già c’è una corsa ogni ora che mi sembra poco, poi diminuirle impedirebbe alle persone della terza età di muoversi comodamente».
Per l’autista di quella corsa, che guida la linea da quattro anni, l’affluenza è buona e non ci sarebbero i presupposti per togliere quelle tre fermate. «C’è sempre qualcuno che prende quest’autopostale – afferma –. In una giornata sono più di una decina i passeggeri che salgono a bordo. Anche nelle fermate che taglieranno, infatti ho già avuto modo di sentire le loro lamentele, e le comprendo».
Il 20 giugno, dal Cantone, sono giunte precisazioni in merito alla linea di servizio, sulla quale si è concertato il dibattito pubblico. “Di soppressione all’atto pratico si può parlare unicamente per le tre fermate del comune di Balerna che non verranno più servite da alcuna linea di trasporto pubblico e che dai rilievi effettuati vengono oggi utilizzate in media da 8 a 11 passeggeri al giorno”. Il Dt ha poi messo in evidenza come tra Morbio Inferiore e il comparto della stazione di Balerna l’attuale linea 518 continuerà a circolare con i medesimi orari di oggi ma con il numero di linea 514, e che inoltre che gran parte del percorso della linea è assicurato anche da altre due linee (517 e 523). Gli abitanti di Stabio, Genestrerio e Ligornetto intenzionati a recarsi al Serfontana potranno utilizzare la linea 523 fino a Mendrisio e poi proseguire con la linea 2 dell’Amsa. Da Stabio è inoltre “già oggi possibile recarsi al Serfontana anche tramite la combinazione della linea Tilo S40/S50 con la linea 2 dell’Amsa, con un tempo di percorrenza di soli 22 minuti”.
Una misura dettata, secondo il Cantone, “dal fine di impiegare in modo razionale ed efficace le risorse economiche necessarie e dare concreta risposta alle critiche puntualmente pervenute al riguardo di mezzi pubblici che circolano regolarmente vuoti su determinate tratte o in certe fasce orarie”. Soluzione che non convince. «Cambiare ogni volta a Mendrisio per me sarebbe scomodo – spiega una donna –. Non sarebbe la stessa cosa e se ci fosse un attimo di ritardo rischierei di perdere la coincidenza».
Per un giovane si tratta di una decisione incoerente. «Pretendono che le persone utilizzino di più i trasporti pubblici, però poi si tolgono delle fermate. Anche se sono pochi i passeggeri che la utilizzano, ci sono». Stando alle modifiche previste per il progetto orario 2025 dal Cantone sono parecchie le linee di Autopostale, oltre alla 518, che saranno o cancellate o fortemente ridotte di frequenza. Il potenziale di risparmio dato dalla modifica della linea in questione ammonterebbe a circa mezzo milione di franchi annui. Entro la fine del mese il Consiglio di Stato si esprimerà. Ciò che è certo è che il 15 dicembre questi cambiamenti diventeranno realtà, assieme al nuovo orario.