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Aggregazione, due voci per Balerna. ‘È opportuno?’

Varato lo studio, il Centro solleva il tema del conflitto di interessi. ‘Chi rappresenta i promotori dell'istanza ora è anche municipale’

La strada resta in salita
(Ti-Press)
20 giugno 2024
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La Commissione di studio sul progetto aggregativo nel Basso Mendrisiotto non ha avuto neppure il tempo di compiere i primi passi, che sul suo cammino ha già trovato un inciampo. Una interpellanza depositata lunedì sera, sul finale del Consiglio comunale, dal Centro ha allungato, infatti, l’ombra del “conflitto di interessi” sulla presenza di uno dei rappresentanti locali seduti al suo tavolo. Il gruppo, portavoce il consigliere comunale Federico Pagani, mette in discussione, in effetti, il doppio ruolo che, oggi, si ritrova a rivestire Edy Muscionico, entrato nel settembre del 2023 a pieno titolo nel gremio come delegato del Gruppo promotore della raccolta firme – che, peraltro, ha portato Balerna dentro il processo – e ad aprile eletto nel Municipio locale. E qui sta l’inghippo, almeno agli occhi degli interpellanti, i quali a dirla tutta, ammettono di non aver capito “i motivi di tale nomina”. Il punto, però, è un altro e per il Centro è sufficiente per interrogarsi sulla “opportunità che un esponente del Municipio del nostro comune sieda nella Commissione di studio in qualità di rappresentante del Gruppo che ha raccolto le firme e che continui a esporsi pubblicamente in tale veste”.

Troppa rappresentatività?

I consiglieri comunali del Centro evocano la Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni, che all’articolo 4a sancisce la rappresentatività di “tutti i Comuni coinvolti” – ovvero Balerna, Breggia, Chiasso, Morbio Inferiore e Vacallo (Novazzano si è chiamato fuori) –, assicurata per Balerna dal sindaco Luca Pagani. Come dire che il mandato di Balerna appare ridondante, soprattutto, si lascia intendere, dopo l’ingresso di Muscionico nell’esecutivo. Sta di fatto che da aprile a oggi per la Commissione, composta come prassi vuole, questo aspetto non sembra essere stato un problema. E qualora dovesse diventarlo, la soluzione è comunque a portata di mano: Muscionico ha un sostituto – Fabio Canevascini – che potrebbe entrare nel consesso a nome dei fautori dell’istanza aggregativa, che ha trovato, del resto, l’appoggio della popolazione.

Avviato il progetto, si continua a discutere

È indubbio che sarà importante fare chiarezza, proprio per permettere alla Commissione di lavorare in tranquillità. Anche se l’interpellanza presentata da Pagani (figlio del sindaco) non manca di fare memoria sul fatto che il Municipio di Balerna si era “espresso negativamente” sul processo aggregativo. Tant’è che tra i sostenitori del progetto questo intervento è stato visto un po’ come un atto parlamentare ‘a orologeria’, presentato a pochi giorni dal varo dello studio. Gli autori, comunque, non indietreggiano e chiamano in causa pure l’articolo 80 (cpv 1) della Loc, la Legge organica comunale, che recita: “Il Municipio esplica funzioni esecutive, dirigendo collegialmente gli affari comunali in base alle competenze previste dalla legge”.

‘Questione di collegialità’

Ebbene, a mente del Centro, si annota, “la situazione attuale lascia spazio a potenziali conflitti di interessi e potrebbe finanche configurarsi come una mancanza di rispetto del principio della collegialità”. Per quali motivi? “Per quanto ci è dato sapere – si spiega –, la posizione del Municipio rispetto al tema aggregativo non è mutata e rimane sostanzialmente di scetticismo, per non dire di contrarietà”. Come dire che non c’è spazio per le opinioni personali. “Mal si comprende, dunque – si insiste –, come si possa giustificare che un membro dell’esecutivo possa potenzialmente rappresentare in seno alla Commissione di studio una posizione differente da quella dell’esecutivo e come possa essere gestita questa situazione di potenziale conflitto di interessi”. D’altro canto, non si può trascurare che la raccolta firme lanciata a Balerna ha ottenuto oltre il 15 per cento di sottoscrizioni di cittadini iscritti in catalogo, superando la prova e dando voce alla necessità di potersi esprimere sul tema aggregativo, e con cognizione di causa. Infatti, l’ultima parola spetterà alla cittadinanza.

Le risposte a ottobre

E qui si innestano le prime domande dell’interpellanza: il Municipio, si chiede, ritiene opportuno questo stato di cose? E in caso negativo, come intende “sanare” la situazione? L’autorità comunale risponderà a ottobre: una risposta che sarà interessante capire in quale direzione andrà. E in quel momento si saprà altresì se prevede di rivolgersi alla Sezione enti locali – per ora non sollecitata – per ricevere un parere.

A meno che, nel frattempo, non intervenga il buon senso. Proprio per non compromettere un cammino, quello aggregativo, che si è imboccato con non poca fatica.

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