Il comitato carnascialesco di Riva San Vitale propone per la prima volta un’edizione estiva che si terrà dal 5 al 7 luglio al piazzale al lago
Sulla scia del 50esimo anniversario, il Carnevale ‘Ul Racula’ di Riva San Vitale propone una versione estiva. Il 5, 6 e 7 luglio, al piazzale al lago, andrà in scena la prima summer edition carnascialesca. Aperitivi, musica e griglia saranno i protagonisti dell’evento che si svolgerà da venerdì a domenica a partire dalle 18. Il traguardo raggiunto non solo ha portato alla creazione di una nuova edizione, ma ha anche cambiato i vertici dell’associazione.
Con lo scoccare del 50esimo compleanno, il presidente Roberto Poma ha deciso, dopo 15 anni a capo del comitato organizzativo, di passare le chiavi del paese nelle mani del nuovo prescelto, Diego Regazzoni. «È arrivato il momento di lasciare le redini e fare largo ai giovani», racconta Poma a ‘laRegione’. «Non potevo chiedere di meglio se non concludere quest’avventura con un anniversario così importante». Un’avventura che «per me è iniziata 32 anni fa, di cui 15 come vicepresidente dell’indimenticabile Diego Civatti. Praticamente ho ‘fatto’ Carnevale per metà della mia vita. Da qualche anno ormai avevo espresso il desiderio di ritirarmi dalla carica, ma seguirò sempre da dietro le quinte».
Nato per scommessa nel 1973, ‘Ul Racula’ ha permesso ai rivensi di avere un proprio Carnevale. A Capolago festeggiavano con tanto di carri, mentre loro, gli abitanti di Riva San Vitale, stavano a guardare. Perdipiù, mentre i vicini si vantavano di cucinare meglio il risotto, a Riva c’era il divieto di indossare maschere allegoriche per non turbare i festeggiamenti delle Quarantore di devozione, in vista del mercoledì delle Ceneri. Ma per un gruppo di abitanti era tempo di cambiare le carte in tavola e Carnevale fu. «Capolago ci sfilava davanti prendendoci in giro, dicendo che loro erano capaci a fare festa e noi no. Lanciata la sfida nei confronti dei vicini di paese, in poco tempo si sono trovate circa venti persone e si è creato un comitato. I bontemponi che non ci credevano hanno dovuto pagare la cena perché avevano perso la scommessa». Da un “a Ruva sii gnanca bùn da fa ul risott” al traguardo del mezzo secolo, e quest’anno anche di un’edizione estiva.
Se a Capolago storicamente sono chiamati i lümac (lumache) e il loro Carnevale ‘Lümagari’, a Riva sono i cürbatt (corvi). ‘Racula’, ci spiega Poma, «in dialetto momò significa chiacchierone, qualcuno che ne sa una più di tutti». Da un mix del significato di questi dialettismi nasce il logo del Carnevale. Un corvo che indossa un cappello da arlecchino che riprende le caratteristiche del paese: i tetti del nucleo, la montagna e il lago. Logo di uno dei Carnevali più lunghi del nostro cantone e che, da quest’anno, si allunga fino all’estate. «Mi riempie d’orgoglio la partecipazione e la costanza che c’è da parte di tutta la popolazione. Riva San Vitale è sempre stata molto attaccata al Carnevale».
Da almeno dieci anni, racconta Poma, «festeggiamo sul piazzale del lago. Un tempo eravamo un po’ itineranti: il Carnevale si è tenuto un po’ in piazza, poi al pastificio, al bocciodromo, al Caffè Sociale e al campo di calcio. Poi però abbiamo deciso di spostarlo vicino al lago, che è il luogo ideale perché è centrale e ci sono diversi parcheggi a disposizione per chi vuole unirsi alla festa».
Ed è proprio lì che avrà luogo anche l’edizione estiva. Lì dove solitamente si svolgono le Feste al lago. «L’idea di proporre questa nuova versione – ci spiega il neopresidente Regazzoni – è nata un po’ per caso. Il Municipio ha proposto ad alcuni gruppi, tra cui il nostro, di prendere in gestione questo primo weekend di festa del mese di luglio. Noi abbiamo accettato volentieri e alla fine siamo stati selezionati». Se per l’edizione invernale il travestimento è quasi d’obbligo, in quest’occasione «le persone sono libere di scegliere, non abbiamo specificato, ma i costumi da parte nostra, non mancheranno». Felice della nuova nomina, Regazzoni conclude: «Ci siamo un po’ reinventati per provare questa nuova avventura e siamo entusiasti di poterla proporre anche a tutta la popolazione».