Il progetto dei Cittadini per il territorio conquista la giuria della Fondazione, alla ricerca di esempi virtuosi a favore della biodiversità in Svizzera
Il Parco del Laveggio continua a inanellare onorificenze. Il progetto nato da una intuizione dei ‘Cittadini per il territorio’, capaci di stringere attorno a questa ‘missione’ una alleanza con istituzioni comunali e cantonale e giovani professionisti, ha vinto il Premio Binding per la Biodiversità in Svizzera. Ciò che si è saputo realizzare lungo il corso del fiume – da Stabio a Riva San Vitale – è l'iniziativa che ha "maggiormente convinto" la giuria, spiccando tra le 28 proposte giunte sul tavolo della Fondazione basilese intitolata a Sophie e Karl Binding. L'Associazione momò si aggiudica così il riconoscimento massimo di 100mila franchi dedicato quest'anno al tema ‘Acqua e habitat verde-blu’ nelle aree urbane. Il premio sarà destinato alla realizzazione di "misure di valorizzazione della biodiversità lungo il Laveggio".
Ancora una volta, dunque, questo movimento nato dal basso da un gruppo di persone appassionate della natura e del paesaggio locali non solo ha dato voce alla cittadinanza attiva ma dimostra di fare scuola a livello nazionale. Così nell'arco di un decennio una idea è diventata un Parco – lo si è inaugurato nel 2023 –, rimettendo al centro dell'attenzione – anche della politica – la vita di un fiume e quanto gli sta intorno, dalla sorgente alla foce, rendendo il tutto – si parla di una superficie di circa 5,4 milioni di metri quadrati – fruibile alla popolazione. "In questo modo le zone naturali rimaste diventano un’area di svago per tutti e la combinazione con le infrastrutture industriali assume un carattere quasi scenografico", si legge nella nota ufficiale della Fondazione, alla ricerca di "progetti innovativi di carattere esemplare, innovazioni pionieristiche a favore della promozione della diversità degli habitat, delle specie e delle risorse genetiche e delle loro interazioni".
E in effetti sarà all'avanguardia anche l’intervento che l’ammontare del riconoscimento darà modo di concretizzare. E pure in questo caso i ‘Cittadini per il territorio’ hanno trovato dei preziosi partner nel Consorzio manutenzione arginature Medio Mendrisiotto, nella Città di Mendrisio e nel Dipartimento del territorio. Insieme daranno vita a un progetto pilota che interesserà il tratto di Laveggio tra i magazzini comunali e il ponte di Penate, in territorio di Mendrisio, peraltro molto frequentato. Questo nuovo approccio permetterà, come conferma la stessa Associazione, di "sperimentare un metodo di manutenzione della vegetazione degli argini del fiume che tenga maggiormente conto di biodiversità e paesaggio".
Come si procederà? Anziché agire con un taglio delle piante rasoterra, lasciando, si annota, di fatto le rive "sguarnite", si effettuerà uno sfalcio meno frequente e a zone alternate, per continuare ad assicurare alla fauna presente – lungo il Laveggio si trovano, ad esempio, la lampreda di ruscello, la raganella italiana e la testuggine d’acqua – una possibilità di rifugio. Infatti, si tiene a precisare, si interverrà nel rispetto "dei periodi di riproduzione, selezionando le fioriture e lasciando disseminare le specie più interessanti". Ciò darà modo di ritrovare una vegetazione più selvatica e di restituire al fiume la sua "funzione ecologica importante". In un secondo momento, si anticipa, il dicembre prossimo verranno messe a dimora nuove piante, creando delle macchie verdi preziose, "con un occhio di riguardo al valore paesaggistico e uno alle esigenze pratiche della manutenzione".
Da questa esperienza saranno, si conferma, "tratte delle linee guida per la gestione degli argini nel resto del Parco". Con la speranza, si conclude, "di riuscire a trovare un sistema sostenibile e maggiormente ecologico che possa essere utile anche in altri contesti".