Il deputato Bruno Storni richiama l'attenzione del governo federale su ‘ostacoli e disfunzioni’. Che chiede di risolvere
Il treno ha conquistato nuove posizioni. Lo hanno evidenziato, di recente, le statistiche cantonali, che hanno registrato aumenti da record soprattutto nel Mendrisiotto. Per rispondere alle sollecitazioni degli utenti e arginare il sovraccarico stradale - che nell'estremo sud non arretra, anzi - servono, però, infrastrutture e convogli. Ed è qui che sorgono i problemi, amplificati a cavallo del confine. Ce n’è a sufficienza, insomma, per richiamare l'attenzione del governo federale. Ed è ciò che ha fatto il consigliere nazionale del Ps Bruno Storni, che nella sua azione, forte di una interpellanza, ha trovato l'appoggio di sedici colleghi, della deputazione ticinese ma non solo.
Oggi, del resto, sono almeno due i nodi da sciogliere. Il primo porta alla frontiera chiassese lungo la direttrice che collega il Ticino alla capitale lombarda, Milano. Se la necessità di seguire la tendenza del traffico passeggeri invita ad accrescere la capacità sui binari, d'altro canto il profilo della ’storica‘ galleria Monteolimpino 1 impedisce il passaggio dei convogli bipiano, che potrebbero contribuire a risolvere il sovraffollamento dei treni.
"Sebbene negli ultimi anni siano giunti a compimento diversi importanti investimenti per il traffico ferroviario transfrontaliero con l'Italia – fa notare Storni –, ci sembra che sovente emergano ostacoli o disfunzioni di non poco conto che potrebbero essere risolti, a volte, senza grandi investimenti". E tra i disagi vi è proprio l'altezza del tunnel che si incontra appena oltre Chiasso. Tanto più che sulla linea merci, il ’gemello‘ Monteolimpino 2 ha, invece, un profilo di 4 metri modellato sull'infrastruttura che accoglie i convogli che corrono sulla rotta di AlpTransit.
Va da sé che Storni interpella il Consiglio federale proprio su questo punto. In altre parole, "la Confederazione – sollecita il deputato – intende chiedere all'Italia l'adattamento della galleria Monteolimpino 1, affinché possano percorrere composizioni passeggeri a 2 piani tra Chiasso e Como (Milano)?". Di conseguenza, Berna si prefigge di "attivarsi con i Paesi confinanti affinché si realizzino laddove possibile collegamenti ridondanti?". Il messaggio dei parlamentari, quindi, è chiaro: la situazione va risolta. Quanto all'infrastruttura, verso sud quella riservata alle linee viaggiatori, si legge tra le righe dell'atto parlamentare di Storni, va adeguata a quelle utilizzate per il traffico delle merci che transitano via Chiasso e via Luino lungo il corridoio 4 metri; mettendosi in pari con quanto accade Oltregottardo.
Da questo punto di vista a rivelarsi "emblematico" agli occhi del deputato socialista è lo stop per 3 mesi - dal 9 giugno prossimo all'8 settembre - sui 130 chilometri della linea Domodossola-Milano, proprio per lavori di adattamento al profilo 4 metri. Un’interruzione che Storni e colleghi definiscono "molto problematica", e che soprattutto "doveva essere evitata transitando sulla linea Domodossola-Borgomanero-Novara, una linea parallela esistente e utilizzata da treni passeggeri regionali e treni merci interazionali". Non a caso questa chiusura ha già suscitato malcontento in Svizzera, in particolare pensando al periodo delle vacanze.
Il punto, si fa memoria nell'interpellanza, è che "l’alternativa citata non è stata considerata per garantire l’esercizio degli Eurocity Ginevra/Basilea-Milano durante i lavori 4 metri sulla litoranea". Opere, si rimarca, cofinanziate con 140 milioni di franchi dalla Svizzera senza chiedere garanzie in cambio. "Una dimenticanza di non poco conto – ribadisce Storni – che ha portato alla chiusura per tre mesi, ma che dovrebbe essere ripresa a breve termine per garantire in futuro un collegamento alternativo in caso di chiusure sulla linea litoranea per lavori o altro".
Sta di fatto, si rimprovera, che "per promuovere il traffico merci si è interrotto quello passeggeri nel periodo estivo già limitato per la parziale chiusura della Galleria di base del Gottardo e la totale del Frejus". Andando, dunque, al sodo: "Era stato considerato l'adattamento dell’operabilità per i convogli passeggeri Eurocity sulla linea Domodossola-Borgomanero-Novara nelle trattative per il finanziamento del corridoio 4 metri, in modo da garantire i collegamenti Eurocity Svizzera-Milano durante i lavori sulla litoranea?".
E per finire, "la Confederazione – si domanda – intende chiedere questo adattamento di operabilità per poter disporre di un percorso alternativo in caso di chiusure della linea litoranea?". La parola ora al governo federale.