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Castel San Pietro avvia uno studio sulla filiera del legno

Il Municipio, insieme alla Supsi, partecipa al concorso di SvizzeraEnergia coinvolgendo tutti i Comuni del Mendrisiotto per un futuro più sostenibile

Le ‘chips’, ecologiche al 100%
(Depositphotos)
31 maggio 2024
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Degli oltre 12mila ettari di cui è composta la superficie del Mendrisiotto, circa 7'800 sono boschivi, pari al 61% dell’area. Un dato che al Comune di Castel San Pietro ha dato lo slancio per candidarsi al concorso ‘Comuni all’avanguardia’ lanciato da SvizzeraEnergia con un progetto di studio approfondito sulla filiera del legno a scopo energetico. L’obiettivo è promuovere un approvvigionamento maggiormente sostenibile e a chilometro zero, sfruttando le risorse forestali locali. In che modo? Aumentando la produzione di legname per l’energia sul territorio e migliorare la gestione della risorsa boschiva con una pianificazione degli interventi in base alle priorità, territorialità e disponibilità finanziarie. Un’ulteriore strategia che segue ed è in linea con ‘Castello sostenibile’, progetto pilota ancorato ai principi dell’Agenda 2030, che ha reso Castel San Pietro uno dei primi Comuni svizzeri ad aver allestito un rapporto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Aiuta a ridurre le emissioni di gas serra

La Confederazione ha elaborato una strategia energetica ambiziosa per l’anno 2050, con l’obiettivo di ridurre significativamente l’uso di combustibili fossili e aumentare la quota d’energia che proviene da fonti rinnovabili. In questa strategia, svolge un ruolo importante lo sviluppo delle centrali di teleriscaldamento a cippato di legno, che rappresentano una soluzione energetica sostenibile per il futuro. Il cippato, in estrema sintesi, è una delle varie forme in cui il legno può essere trasformato. Infatti, attraverso la ‘cippatura’ il legno viene sminuzzato meccanicamente in piccoli pezzetti detti ‘chips’. Si tratta di una biomassa vegetale, come il pellet o la legna da ardere, e rappresenta un biocombustibile ecologico al 100%. L’uso di queste biomasse legnose è definito dall'Unione Europea come uno dei più efficienti sistemi per ridurre le emissioni di gas serra.

Uno studio da 150mila franchi

Per una regione caratterizzata da ampie risorse forestali, questo studio approfondito permetterebbe di valutare le risorse disponibili, l’entità della produzione, le infrastrutture necessarie per trasportare il materiale verso le centrali di combustione, e gli aspetti legati alla protezione del bosco ma anche la biodiversità e lo svago. Il legislativo comunale ha approvato nello scorso dicembre il credito destinato al progetto di 150mila franchi, di cui 50mila a carico del Comune grazie a sussidi federali e cantonali. Si è ora ai nastri di partenza e il progetto è previsto su due anni.

Tutti coinvolti

Nella descrizione del progetto, si legge, “tale analisi potrebbe inoltre garantire un utilizzo ottimale delle risorse, favorendo la creazioni di posti di lavoro nel settore forestale e riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e non autoctone”. Per riuscire in tale intento, “un approccio integrato e collaborativo tra le autorità, le industrie e gli attori locali è fondamentale per realizzare appieno il potenziale delle centrali di teleriscaldamento a cippato di legno nel Mendrisiotto”. Per questo motivo, è previsto il coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse, compresi tutti i Comuni del Mendrisiotto, seguito da un’analisi della filiera del legno e successivamente da un’analisi energetica. Attualmente, gli impianti conosciuti a cippato nella zona si trovano a Coldrerio, Castel San Pietro, Ligornetto, Mezzana e Fox Town.

Svolto il primo workshop

A questo scopo, è stato organizzato lo scorso 28 maggio, presso la sala Bettex della Masseria Cuntitt di Castel San Pietro, il primo workshop del processo partecipativo. Durante l’incontro si è discusso di potenzialità e difficoltà dei comparti boschivi per la produzione del legname e delle possibili soluzioni per migliorare la filiera di produzione del legno. Inoltre, ha permesso di comprendere la volontà degli attori di aumentarne la produzione e mettersi in rete. Alla giornata hanno preso parte circa 45 portatori d’interesse tra rappresentanti della maggior parte dei Comuni del Mendrisiotto, dei patriziati, delle aziende forestali, delle aziende industriali, delle autorità cantonali e di enti e associazioni diverse del territorio. I tecnici di Ecocontrol Sa e Dionea Sa, che si occupano rispettivamente degli aspetti forestali e pianificatori e della consulenza, potranno ora far confluire i risultati emersi nella loro analisi tecnica, che verrà preparata nei prossimi mesi. Nel primo trimestre del 2025 verrà organizzato un secondo workshop dove verranno resi disponibili a tutti i portatori d’interesse i primi risultati ottenuti. All’Istituto sostenibilità applicata all’ambiente costruito della Supsi, spetta invece l’accompagnamento delle istituzioni verso l’innovazione tecnologica e sociale legata alla sostenibilità, occupandosi del coordinamento globale e dell’analisi degli aspetti energetici.

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