Il costo per i lavori di ristrutturazione dello stabile centrale, di proprietà delle Ffs, ammonta a 12 milioni di franchi
Le Ferrovie federali svizzere (Ffs) credono in Chiasso. Lo dimostrano gli investimenti effettuati e quelli futuri: 12 milioni di franchi per il rinnovamento dello stabile centrale, 245 milioni di franchi per ampliare e ammodernare l’infrastruttura ferroviaria e, a partire da giugno, 9,6 milioni di franchi per il restyling dell’edificio della Posta italiana. Cifre che sono state concretizzate in infrastrutture come il nuovo ascensore in funzione dal 2022, lo schermo interattivo informativo con tutti gli orari dei treni, un negozio, un barbiere, pavimentazione in granito, porte scorrevoli, il restauro delle opere all’interno e, a partire dalla primavera, un nuovo snack bar e un altro negozio. E ancora, rinnovati marciapiedi, sottopassi e rampe tutti conformi alla legge per i disabili.
I lavori conclusi e quelli previsti sono stati presentati ufficialmente sabato mattina in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della stazione internazionale di Chiasso. Per il sindaco Bruno Arrigoni «le Ffs hanno investito cifre considerevoli nella nostra stazione per mantenere il comparto ferroviario di Chiasso al passo con i tempi e pronto per il futuro. È un segnale molto importante e incoraggiante, che fa ben sperare dopo le incertezze e le perplessità che hanno accompagnato l’epoca seguita all’età d’oro del boom economico. Le Ffs, per Chiasso e per i comuni limitrofi, hanno sempre rappresentato un punto di riferimento fondamentale sia dal profilo economico sia dal profilo occupazionale». Gli investimenti potrebbero ribaltare la tendenza negativa che ha vissuto la cittadina di confine, come ha ricordato il sindaco: «La stazione ha subito dal 2000 in poi un declino notevole. Vi sono però segnali che qualcosa sta cambiando; speriamo di poter aprire una nuova era positiva, con nuovi posti di lavoro, nuovi treni e nuovi orizzonti. Molte decisioni importanti dovranno essere prese a livello politico e qui tutti noi dovremo impegnarci per non restare ai margini».
All’evento, in rappresentanza delle autorità cantonali, era presente anche il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa, che nel suo discorso ha rimarcato la diversa visione che ha la politica federale rispetto a quanto era stato pianificato e concordato riguardo le infrastrutture su suolo ticinese: «Siamo sulla strada giusta, ma il lavoro da fare è ancora molto. Il Consiglio di Stato, con la deputazione ticinese alle Camere federali (tra le duecento persone presenti c’erano anche Alex Farinelli, Giorgio Fonio, Simone Gianini e Bruno Storni, ndr) intendiamo correggere con forza questa narrazione completamente distorta e sbagliata a Berna: AlpTransit non è terminata con la realizzazione dei due tunnel (le gallerie di base del Monte Ceneri e del San Gottardo). Queste due opere sono estremamente importanti, ma vogliamo che da subito si possa iniziare a ragionare su come realizzare AlpTransit a sud di Lugano, che permetterebbe anche al Mendrisiotto di agganciarsi a pieno titolo all’alta velocità europea e di beneficiare veramente di questa importante infrastruttura che per ora è monca e non è assolutamente completa».
La stazione di Chiasso è una delle principali porte d’accesso dall’Italia alla Svizzera. Un luogo nel quale sono passati migliaia di migranti e turisti provenienti dallo stivale che hanno contribuito a far crescere la Svizzera, come sottolineava anche lo scrittore svizzero Max Frisch “cercavamo braccia, sono arrivati uomini”. Tra questi viaggiatori c’era anche l’ambasciatore italiano in Svizzera e Liechtenstein Gian Lorenzo Cornado. «Non posso non ricordare negli anni le centinaia di migliaia di emigrati italiani che sono venuti qui in cerca di futuro migliore e lo hanno trovato grazie al Ticino e alla Svizzera e hanno contribuito, con il loro lavoro, a costruire questo meraviglioso Paese, facendo in modo che la Svizzera diventasse una tra le nazioni più moderne e avanzate del mondo. Anche io sono passato centinaia di volte da qui, prima con i miei genitori per le vacanze e poi per andare a Roma. Ricordo con emozione quando il treno sferragliante entrava in questa bellissima stazione piena di luce e di fiori». Un ricordo che grazie anche a tutti i treni che passano da qui rende il nome di Chiasso conosciuto a milioni di persone: «Questo è un crocevia importantissimo, la vostra città ha poco meno di 10mila abitanti, ma è come se ne avesse un milione – conclude l’ambasciatore –. Tutti la conoscono, tutti i tabelloni ferroviari riportano il nome Chiasso fino anche a Roma».