Mendrisiotto

‘Per far funzionare il Comune di Breggia serve l'aiuto di tutti’

In carica da un anno, il sindaco Stefano Coduri (Plr) traccia un bilancio e si prepara alle Comunali tra progetti e incontri nelle frazioni

Verso la prima campagna elettorale da sindaco
(archivio Ti-Press)
21 dicembre 2023
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Essere sindaco? «Impegnativo e gratificante». In carica da poco meno di un anno, il prossimo mese di aprile Stefano Coduri (Plr) cercherà la conferma dei cittadini di Breggia. Le riserve sono sciolte e Coduri si sta preparando alla sua prima campagna elettorale da sindaco. «Non c’è una preparazione specifica – ci dice – se non cercare il contatto con la popolazione per essere all’altezza delle aspettative che una campagna elettorale genera. Ovvero le visioni a lungo termine e sapere cosa sta facendo il Comune per gli interventi più puntuali». Il bilancio del primo anno d’attività – Coduri è diventato sindaco dopo le dimissioni di Sebastiano Gaffuri – è positivo. «Questi mesi sono andati bene. È molto impegnativo perché Breggia è composto da sei frazioni principali (più Scudellate e Roncapiano) con le loro infrastrutture e peculiarità». Ci sono poi «i rapporti con il Cantone, le strutture sovraccomunali e le varie associazioni spontanee, che per fortuna ci sono, con cui bisogna interagire perché si aspettano una certa attenzione alle loro tematiche» e «la preparazione perché viene prodotta tanta documentazione per progetti nuovi o consultazioni su modifiche di legge o piani». Un lavoro, sottolinea Coduri, «che sto facendo con piacere e che mi dà soddisfazione».

Incontrata la popolazione delle frazioni

Nelle ultime settimane il Municipio di Breggia ha organizzato degli incontri con i cittadini delle frazioni. Incontri voluti per illustrare i progetti in corso e raccogliere suggerimenti e osservazioni. «Sono stati molto istruttivi e importanti – aggiunge Coduri –. Breggia è un Comune nuovo dove si sente ancora qualche rimpianto, ma anche chi ha questo sentimento romantico si rende oggettivamente conto che la situazione sarebbe stata difficilmente sostenibile nell’assetto precedente». Quello che è rimasto «è il desiderio di avere maggiore attenzione: gli incontri riservati per frazione possono essere l’occasione per mantenere un interesse da parte dei cittadini e, rispettivamente, far capire loro che per far funzionare il Comune abbiamo bisogno del contributo di tutti, anche se critico». Durante gli incontri «un po’ di critiche le abbiamo sentite. Ma sono le benvenute perché si capisce dove i cittadini pensano che non siamo all’altezza e possiamo fare meglio».

Fra territorio, parcheggi e acqua

Uno dei principali temi emersi è quello della gestione del territorio. Ai progetti di sistemazione – «come la gestione della piazza di Cabbio, che non è un posteggio, e la necessità di intervenire alle scuole» – si aggiungono la pulizia dei sentieri e l’elevato numero di proprietà abbandonate «che possono dare l’impressione di essere pericolanti – sottolinea Coduri –. In questo caso possiamo chiedere un intervento di messa in sicurezza al privato, ma se una cosa non è pericolosa ma solo brutta, con i mezzi attuali non possiamo fare molto». Nella prossima legislatura «vedremo se la revisione del Piano regolatore ci darà un po’ di spazio di manovra». Vi sono poi i sentieri e la loro manutenzione. «Quelli di competenza cantonale sono compito dell’Ente turistico. Ma ci sono quelli poco frequentati, dove la natura spesso invade le proprietà private che poi hanno delle piante che vanno a ostruire la parte pubblica di transito». Altro tema puntuale sollevato è quello dei parcheggi («stiamo lavorando a un regolamento comunale»). Negli incontri di quest’anno si è invece parlato poco di acqua. «L’anno scorso è stato un tema, sia dal punto di vista dell’approvvigionamento regolare e anche per le conseguenze della siccità e del mancato rispetto delle disposizioni. Fortunatamente non lo abbiamo dovuto utilizzare, ma per quest’anno avevamo preparato un piano su più livelli. Vedremo in futuro se con l’acquedotto a lago, e più che altro con la messa in rete degli acquedotti del Mendrisiotto, riusciremo ad avere una situazione in cui è più facile gestire le emergenze».

A Morbio Superiore c’è una piazza da moderare

Altro tema sensibile è quello della moderazione del traffico. A Morbio Superiore, per esempio, «il Municipio sta portando avanti le procedure per la riqualifica del sedime dell’ex Osteria del Sole – ricorda ancora il sindaco –. Essendo piazza Sant’Anna un punto nevralgico, la domanda è come avere una piazza che possa essere attraversata in sicurezza e allo stesso tempo fruibile». Per trovare una risposta «speriamo in un aiuto del Cantone, o meglio della Commissione regionale dei trasporti, che nell’ambito dei Programmi di agglomerato intende affrontare il tema di un marciapiede tra Castel San Pietro e Vacallo, via Morbio Superiore». Contestualmente al progetto dell’osteria, il Cantone ha chiesto al Comune di Breggia di «allargare un pochettino il sedime stradale verso sud, in modo da permettere ad AutoPostale di fermarsi più agevolmente».

Restando a Morbio Superiore, un tema che si trascina ormai da decenni è quello della sistemazione della piazza antistante alla casa comunale. «Ci riproveremo – annuncia Coduri –. Contrariamente alla parte alta della Valle, dove ci sono ristoranti e possibilità di incontro, a Morbio Superiore non c’è più nulla». Quello che attenderà il Municipio sarà «un lavoro a tappe, anche per motivi finanziari». Il mancato spostamento della scuola dell’infanzia a Lattecaldo «ha cambiato un po’ le dinamiche». L’intenzione è quindi quella di «creare il magazzino comunale nuovo, per liberare gli attuali magazzini e immaginare una pedonalizzazione. In seguito occorrerà intervenire sulla casa comunale e, se sarà ancora d’attualità, sull’autosilo».

Durante la serata pubblica «ci è stato rimproverato di non aver portato un progetto completo. Attualmente abbiamo solo uno studio che ci dà questa visione per la quale ci vuole tempo». Sempre in ambito moderazione, Stefano Coduri ricorda che «abbiamo ascoltato la popolazione di Bruzella» spostando la fermata dell’AutoPostale per aumentare la sicurezza. Mentre a Sagno sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria sul piazzale davanti al ritrovo pubblico. «C’era stata una petizione. Quando abbiamo dato una prospettiva piuttosto di lungo termine per risolvere la situazione, c’è stato un sollevamento di scudi che ha spinto il Municipio a voler risolvere la situazione almeno all’80% della misura».

‘Vendesi’

Guardando al lungo termine, un tema che il Municipio di Breggia dovrà affrontare è quello legato al numero di abitanti (1’956 a fine 2022). «Confrontando le frazioni, con poche eccezioni si vede una grande stabilità, con Sagno che cresce e Caneggio che sta perdendo abitanti». Proprio in quest’ultima frazione «lungo la strada ci sono una serie di cartelli con la scritta ‘vendesi’. Sono tutte abitazioni che mi sento di poter definire di una certa età e che avrebbero quindi bisogno di interventi importanti». Grazie al nuovo Piano regolatore e al Piano di azione comunale «ci porremo la domanda su come favorire il recupero di queste abitazioni oggi abbandonate». Il sindaco non ha dubbi. «A Breggia probabilmente mancano servizi importanti attorno al mondo dell’extra-scolastico che possono fare la differenza, ci sono delle tematiche di traffico e il moltiplicatore più alto del Mendrisiotto, ma abbiamo una qualità di vita da offrire non da poco».

Aggregazione, ‘è una decisione che devono prendere i cittadini’

Breggia fa parte dello studio aggregativo del Basso Mendrisiotto. L’ipotesi Castel San Pietro è quindi chiusa? «I due Municipi si sono incontrati due volte – risponde Coduri –. Castello ci ha spiegato che per loro non è un tema d’attualità. Abbiamo comunque concordato di aumentare le collaborazioni che già abbiamo». Per il Basso Mendrisiotto «vogliamo siano i cittadini di Breggia a decidere se aggregarsi e, rispettivamente, gli altri Comuni a dire se ci vogliono perché appunto siamo il Comune, nel confronto con i nostri quattro vicini, con le risorse finanziarie minori e l’offerta di servizi probabilmente più modesta». Stefano Coduri vede in futuro un Mendrisiotto unito o con due poli? «È difficile mettere assieme tutto il Mendrisiotto – conclude –. Personalmente andrei a studiare il modello a quattro livelli del canton Grigioni – Confederazione, Cantone, Regioni e poi i Comuni – che sembra funzionare e permetterebbe di avere un livello istituzionale intermedio regionale che potrebbe semplificare la gestione di un territorio di 50mila abitanti. Un territorio dove è difficile unire tutti sotto un Comune solo e probabilmente non è neanche opportuno».

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