Un negozio di paese per aiutare la popolazione

I negozi di paese possono tirare un sospiro di sollievo, perlomeno a Vacallo. Durante la seduta ordinaria del Consiglio comunale, tenutasi mercoledì sera, è stato infatti approvato all'unanimità un credito di 210mila franchi per istituire la Fondazione Vacallo, che prenderà in gestione il negozio di alimentari del paese, fino a ora in gestione alla Sagl Alimentari Vacallo, così come l'ufficio postale. Della cifra approvata, 10mila franchi saranno destinati alla fondazione, mentre i restanti 200mila costituiranno il capitale iniziale.

Un'impresa sociale per persone in difficoltà

La scelta di creare una fondazione per questo scopo non è casuale. La Fondazione Vacallo fungerà infatti da impresa sociale, e andrà a occupare persone con difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Lo scopo ultimo è quindi quello di preservare la funzione sociale costituita dal negozio di paese, mantenendo un luogo di aggregazione e di servizio, rivolto specialmente alle persone più anziane, così come andare incontro a una fascia di popolazione più in difficoltà, come ad esempio coloro che beneficiano dell'assistenza.

“La chiusura dei negozi rappresenta un vero impoverimento sociale – si legge nel messaggio municipale –. Non bisogna pertanto lasciare che questo accada, ma bisogna ripensare il loro ruolo. Un negozio di paese non può più essere una bottega di prodotti alimentari, né può pensare di sopravvivere vendendo prodotti della grande industria alimentare senza legami con il territorio. Un negozio di paese deve sempre più fornire un servizio sociale”.

Via libera anche al consuntivo

Altro tema all'ordine del giorno era l'esame del consuntivo, anch'esso approvato all'unanimità, che è risultato meno negativo di quanto preventivato. «Il consuntivo è in negativo perché si basa su un gettito accertato del 2019 – ha dichiarato Marco Rizza, sindaco di Vacallo –, che prevedeva circa due milioni di gettito fiscale in più». Il calcolo è stato effettuato infatti calcolando un gettito di 13,2 milioni anziché 11, che ha portato a un aumento delle spese per la socialità di 650mila franchi. «Non avessimo avuto questa incongruenza avremmo avuto un consuntivo positivo», ha aggiunto Rizza.