Interrogazione invoca una riorganizzazione che promuova la biodiversità indigena e tenga conto dei cambiamenti climatici e del risparmio idrico
"Corrisponde al vero che sia prassi buttare via i bulbi di tulipani e di altre specie di fiori perenni? Vi è un progetto di riorganizzazione del verde che promuova la biodiversità indigena e tenga conto dei cambiamenti climatici e del risparmio idrico?" Sono le domande poste al Municipio di Mendrisio tramite un'interrogazione intitolata "Gestione del verde sostenibile ed ecologicamente coerente", firmata dai consiglieri comunali Claudia Crivelli Barella, Giampaolo Baragiola, Daniela Carrara, Monika Fischer e Claudio Lucini.
L'atto parlamentare sottolinea che la Città si dichiara attenta all’ambiente e alle problematiche legate alla carenza idrica, ma sostiene che "parere di molti, la gestione del verde urbano rispecchia ancora modelli e usi di un’epoca ormai trascorsa: tappeti verdi, fiori e verde urbano che necessitano cure continue e molta acqua in un periodo di perdurante scarsità di questo prezioso bene, soprattutto nel Mendrisiotto".
L'interrogazione segnala inoltre che lo scorso 3 maggio, sarebbe stato gettato via "un gran quantitativo di bulbi di tulipani estirpati e ormai sfioriti; bulbi che con poca organizzazione e molto risparmio si sarebbero potuti conservare per l’anno successivo". In alcuni luoghi di Mendrisio, si è vista qualche specie vegetale più resiliente (ad esempio, attorno alla chiesa dei santi Cosma e Damiano, non nell’aiuola verde in Piazza del Ponte), ma in generale il verde adottato e di tipo più tradizionale, con il relativo importante fabbisogno idrico e di gestione.