Villa Patria, acquistata dal Comune di Brusino Arsizio circa dieci anni fa, diventerà presto un Bed&Breakfast. Aperto il concorso per trovare i gestori
«Un gioiellino che, gestito dalle persone giuste, potrà avere successo». Si esprime così Elena Polli, sindaca di Brusino Arsizio, riguardo al Bed&Breakfast che sorgerà nella storica Villa Patria. L’edificio fu acquistato alcuni anni fa dal Comune e ora è quasi pronto a rinascere sotto altre vesti. Negli scorsi giorni il Municipio ha pubblicato il concorso per la gestione e la locazione del B&B, che si prevede verrà aperto già il prossimo luglio.
«Dopo diversi anni siamo finalmente riusciti a concretizzare questo progetto, che rappresenta anche un’occasione di rilancio turistico per il nostro comune», ci dice la sindaca. Un’opportunità che non coinvolge solo Brusino: «Nella nostra regione non ci sono molte strutture ricettive sul lago. È dunque un progetto importante», indica Nadia Fontana-Lupi, direttrice dell’Organizzazione turistica regionale Mendrisiotto e Basso Ceresio. I laghi, si sa, suscitano il fascino dei visitatori, come accadeva già a cavallo tra il 19esimo e il 20esimo secolo quando nacque il turismo di massa: la regione dei laghi (Lario, Verbano e Ceresio) era una delle più attrattive, ci ricorda il Comune. Molte ville vennero infatti costruite in queste aree, un esempio sono Villa Argentina e Villa Foresta a Mendrisio, come residenze secondarie dove famiglie nobili si ritiravano in villeggiatura. Villa Patria fu edificata durante il periodo della Belle Époque da una facoltosa famiglia milanese come luogo di villeggiatura. Si trova infatti in una zona privilegiata affacciata sul lago Ceresio. L’ultima proprietaria fu una signora polacca e poi la villa rimase disabitata.
Si punta dunque a trovare qualcuno in grado di valorizzare un edificio che ha il potenziale di portare vari vantaggi al territorio. «Brusino è un piccolo paese con valenza turistica e se aumenta l’offerta potrà certamente attrarre più persone», sostiene Fontana-Lupi. «Per la riuscita di un progetto del genere, sono due gli elementi determinanti: la struttura stessa, dunque l’edificio e la sua posizione, e il team che la gestisce». Secondo la direttrice di Mendrisiotto turismo, in questo caso «il potenziale c’è e se questa struttura incontra le persone con le giuste competenze e la giusta reputazione non potrà che essere un successo». Certo, un compito non facile: «Oggi è necessario essere in grado di agire su varie piattaforme, capire con quale tipo di impostazione presentarsi al pubblico». Inoltre i tempi stringono: dalla chiusura del concorso all’apertura prevista a luglio ci sono solo due mesi… «Purtroppo anche noi, come altre persone che stanno eseguendo delle ristrutturazioni, abbiamo subito ritardi nelle forniture», spiega Polli.
Il termine per inoltrare le candidature è infatti il 2 maggio a mezzogiorno. Poi il Municipio deciderà a chi affidare l’incarico. Questo “sulla base dei dossier, della validità del progetto di gestione, dell’esperienza e delle referenze, così come delle garanzie di qualità e di solidità finanziaria dei/delle concorrenti”, scrive l’esecutivo. “Il concorso è aperto unicamente a persone fisiche con esperienza nella gestione di strutture ricettive/alberghiere e/o di esercizi pubblici e in possesso delle autorizzazioni obbligatorie previste dalla Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear)”. Inoltre verranno preferite persone con conoscenza delle lingue tedesca, inglese e francese. Chiunque si farà avanti, dovrà “allegare un progetto di gestione dell’infrastruttura, contenente proposte e idee per personalizzare l’offerta, nonché un’indicazione sulle proposte di tariffario”.
Il contratto di locazione sarà di due anni, “rinnovabili con il consenso delle parti”. Per l’anno in corso il canone mensile d’affitto è fissato a 2’500 franchi. Una tariffa “promozionale”, che in seguito verrà adeguata con un accordo tra le parti: si sa già a quanto? «Allo stato attuale no. È un progetto nuovo anche per noi e dipenderà da come si svilupperà», ci risponde la sindaca di Brusino. «Lo scopo del Comune non è certamente quello di lucrare su chi prenderà in affitto la villa. Per noi la cosa più importante è che il progetto funzioni. Bisogna partire per poi riuscire a capire come adeguare il canone d’affitto».
Importante partire anche perché l’attesa è stata lunga. Il Municipio aveva infatti deciso di acquistare la struttura nel 2011 e nel 2014 fu stanziato un credito di 1,25 milioni di franchi per ristrutturare la villa (cifra che nel 2021 necessitò di un potenziamento di ulteriori 465mila franchi. Questo a causa dell’aumento dei costi, conseguenza anche della pandemia, e dell’acquisto degli arredi, aveva spiegato la sindaca). I lavori principali partirono però solo nella primavera 2021. Come mai così tardi? Mancava un milione di franchi: donazione promessa dalla Fondazione Mondonico che fu versata solo nel 2019.
Ora la struttura è quasi pronta e, una volta aperta, disporrà di quattro piani, sette camere e di una zona ristoro collegata all’area di svago esterna. Accanto alla villa si trova infatti un prato, pure di proprietà del Comune, aperto già da tempo al pubblico. Anche i fruitori di questo piccolo ‘lido’ potranno beneficiare del B&B, in quanto sarà presente uno snack bar accessibile pure a chi non alloggia nella struttura. Essa avrà inoltre un piano seminterrato con una cucina, degli spogliatoi, docce e servizi igienici. I gestori dovranno garantire l’apertura del B&B almeno sette mesi all’anno, idealmente da aprile a ottobre, indica l’esecutivo. Trattandosi di un nuovo progetto, precisa, “il Municipio non è in grado di fornire dati reali circa la media delle possibili frequentazioni”.
Come in qualsiasi realtà turistica, l’affluenza dipende anche dalla facilità nel raggiungere la zona. E dunque in parte dai collegamenti offerti dai mezzi pubblici. In questo caso può essere un punto critico? «Per Brusino non è mai stato un problema essere raggiunto dai turisti, come non lo è per tante altre destinazioni nel nostro cantone», afferma la direttrice di Mendrisiotto turismo. «Oggi molte persone si spostano con i mezzi pubblici e non bisogna dimenticare che questi possono essere abbinati alla bicicletta o al noleggio di un’auto in una stazione ferroviaria. Chiaramente potenziare l’offerta dei trasporti pubblici sarebbe un ‘plus’ per la nostra regione, ma non è facile», ammette Fontana-Lupi. «Per disporre di più corse è necessario che più persone ne facciano uso. Quindi bisogna creare una situazione che predisponga a un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici. Probabilmente è qualcosa che arriverà col tempo, quando la richiesta aumenterà». Un input che, secondo la direttrice, dovrebbe arrivare anche dai residenti della zona, oltre che dalle offerte turistiche: «Se il mezzo pubblico viene considerato solo come un servizio per i vacanzieri, non può funzionare. La stagione turistica non dura dodici mesi l’anno e inoltre i visitatori non riempiono bus che transitano tutto il giorno. Prima di tutto ci vuole la volontà della popolazione, che ne usufruisca, e poi i turisti, chiaramente, approfitteranno dell’offerta».
Nel caso specifico di Villa Patria, solo il tempo sarà in grado di mostrare quanto la struttura riuscirà a portare al territorio in termini di turismo.