Mendrisiotto

In tanti ‘adottano’ una pianta per rinverdire il Laveggio

Riscontro positivo delle iniziative promosse nell'ambito del progetto di Parco. ‘Ci teniamo a coinvolgere il più possibile i cittadini’

Le prime piante sono state messe a dimora dagli studenti di Mezzana
(©Edoardo Nerboni)
5 aprile 2023
|

Nel Mendrisiotto oggi c’è ‘fame’ di verde e natura. Chi vive il Distretto è pronto a spendersi (e a spendere anche una piccola cifra) per rinverdire il territorio. Ne è un emblema il progetto che ruota attorno alla realizzazione del Parco del Laveggio. Lanciata una sorta di campagna di padrinato, sono state numerose le persone che si sono fatte avanti, ben disposte ad ‘adottare’ un arbusto o un alberello da mettere a dimora lungo il corso del fiume, già in sofferenza a causa della siccità, che attraversa la piana dell’Alto Mendrisiotto. E giusto una settimana fa le prime piante hanno trovato ‘casa’ grazie alle abili mani dei giovani del Centro professionale del verde di Mezzana. Scelto un tratto del corso d’acqua, lì in zona Prati Maggi, a Rancate (Mendrisio), gli studenti delle classi del terzo anno giardinieri paesaggisti si sono messi di impegno per far ‘rifiorire’ le rive, dando continuità al viale alberato che già fa ombra in quei luoghi, e per immaginare come valorizzare ancora di più il comparto.

In tanti ‘adottano’ una pianta

Una tale adesione e tanto slancio non può che rincuorare i ‘Cittadini per il territorio’, che tanto si sono battuti per il Parco del Laveggio e che nell’anno dedicato al fiume di casa con Ficedula, ovvero l’Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana (quindi anche BirdLife), e i Pescatori del Mendrisiotto hanno promosso questa iniziativa. «In effetti, ci scrivono in tanti – ci dice Grazia Bianchi, che con Ivo Durisch coordina i ‘Cittadini per il territorio’ –. E arrivano pure parecchie offerte. C’è chi patrocina un arbusto, chi una o due piante». Gli abitanti del Distretto, per primi, hanno trovato, insomma, un modo per aiutare l’ambiente locale e al contempo per sentire un po’ più loro il Parco e il Laveggio.

Del resto, anche la vegetazione è stata scelta con cura e attenzione. Si è deciso, infatti, di prediligere un arbusto come la Berretta del prete (Euonymus europaeus), dalle tipiche bacche rosa (qui il patrocinio costa 50 franchi), e un albero come il Salice delle capre (Salix caprea), che proprio all’esordio della primavera produce dei fiori a pennacchio (in questo caso la donazione è di 100 franchi). «In un certo senso – ci evoca Giacomo Hug, che segue l’attività – assomigliano a dei batuffoli argentei, suggestivi da vedere. In ogni caso, entrambe le specie sono indigene e rappresentative del Parco», sottolinea.

Un aiuto alla biodiversità

L’azione, d’altro canto, ha una finalità ben precisa. «In effetti – ci spiega Hug –, rinverdire le rive del fiume è utile innanzitutto a vantaggio della biodiversità, dunque delle specie animali: serve agli uccelli, ad esempio, per nidificare, trovare cibo e riparo, mentre i pesci beneficiano dell’ombra che la vegetazione fa sul corso d’acqua. Un po’ un problema, quest’ultimo, nel Laveggio come in tanti fiumi, dove in alcune zone l’acqua è totalmente esposta al sole, e ciò fa sì che si surriscaldi facilmente, portando a una carenza di ossigeno, all’aumento delle sostanze nutritive e alla formazione di alghe».

Ecco che anche con un patrocinio ‘verde’ (oltre che originale) è possibile rafforzare i legami territoriali. «Di fatto è un modo – conferma ancora Hug – per coinvolgere la popolazione interessata: a questo ci teniamo particolarmente. Spesso partecipando ai progetti, infatti, ci si affeziona di più. Per noi è importante che la gente senta un po’ proprio questo che è un Parco per i cittadini».

I volontari e l’intesa con le scuole

Accanto alla proposta di promuovere la vegetazione lungo il Laveggio, vi sono, poi, altre attività da condividere. Quest’anno, come ricorda pure Giacomo Hug, si potrà partecipare altresì a degli interventi di volontariato, mettendo a disposizione non fondi bensì un po’ del proprio tempo. Ciò che conta, nello spirito del Parco e dei suoi artefici, è far conoscere il più possibile questa realtà.

Un’altra ‘alleanza’ preziosa è quella stretta con gli istituti scolastici, come nel caso di Mezzana. «Abbiamo cercato – fa presente Hug – di coinvolgere un po’ tutte le scuole della zona. Stiamo organizzando delle attività con le elementari, da un alto, e le medie dall’altro. E, certo, abbiamo collaborato con il Centro professionale del verde, che si occupa proprio di temi pertinenti al nostro operato. Dunque si sono attivati i giardinieri paesaggisti, che a loro volta hanno adottato un’area del Parco, lunga una cinquantina di metri, al confine fra Rancate e Riva San Vitale. Così hanno dato una mano a noi e ne hanno approfittato per esercitarsi in un intervento di riqualifica».

La base di consenso si è allargata

In ogni caso l’adesione registrata sin qui mostra che le associazioni promotrici sono sulla strada giusta. La raccolta fondi a sostegno del Parco ha raggiunto, a oggi, una cifra di tutto rispetto E d’altra parte, più donazioni si ricevono e più piante sarà possibile mettere a dimora. «Possiamo dire a ragion veduta che il riscontro ottenuto sinora è davvero molto buono – ribadisce Giacomo Hug –. Gli eventi fatti e le attività proposte hanno visto partecipare una vera folla di gente. Non c’è che dire il Parco del Laveggio è un progetto che riesce a coinvolgere persone, ambienti e sensibilità molto diversi». Sarà il momento giusto, sarà che nella regione si è risvegliata un’attenzione particolare per l’ambiente – sullo sfondo le urgenze climatiche e le crisi energetiche e idriche che toccano pure noi da vicino –, ma la base di consenso oggi si è allargata e consolidata. Il che avvicina l’obiettivo di un Laveggio, di nuovo, da vivere appieno.

Nel frattempo, il prossimo appuntamento collettivo è fissato per l’8 giugno prossimo, di buon mattino, quando con Pro Natura guiderà nella manutenzione di un biotopo nella zona di Pra Vicc a Genestrerio. Una attività di volontariato che ha già raggiunto il massimo delle iscrizioni. Chi è rimasto escluso potrà rifarsi con una delle iniziative previste nel corso dell’estate, in avvicinamento all’8 ottobre, giornata di inaugurazione delle opere portate a termine nel Parco nel solco dell’Anno del Laveggio.