Il Cantone ha chiesto di approfondire lo studio di fattibilità. Le risultanze si avranno tra maggio e giugno
Da tempo il Mendrisiotto si tiene il progetto di una piscina coperta regionale nel cassetto. E da un po’ guarda speranzoso verso Palazzo delle Orsoline. Cosa si aspettato le istituzioni del Distretto? Delle indicazioni "chiare e inequivocabili". Se le aspettano pure tre deputati del Centro della regione come Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio e Luca Pagani, i quali a più riprese hanno bussato al portone del governo cantonale, perorando la causa e l’opportunità di inserire il futuro impianto a valenza regionale nella riorganizzazione logistica del quartiere degli studi a Mendrisio, lì tra scuola media, Liceo e Centro professionale tecnico.
A sentire, però, il Consiglio di Stato (CdS), è ancora presto per dire una parola definitiva sul progetto. Prima servono ancora altri dati e approfondimenti. Informazioni, sullo sfondo gli strumenti pianificatori, alle quali, si fa capire a chiare lettere nella risposta ai tre parlamentari, si vincolano oggi "l’eventualità e l’assetto della collaborazione tra Cantone e Comuni" del territorio. Conforta avere almeno un orizzonte temporale, e relativamente a breve: il Cantone conferma infatti che, al momento, "prevede di concludere la fase di approfondimento dello studio di fattibilità entro i prossimi mesi di maggio/giugno".
Alla ricerca di certezze, gli enti locali per ora dovranno accontentarsi dello spiraglio lasciato dal Cantone. La base di partenza? Lo studio di fattibilità realizzato sin qui, ma che all’autorità cantonale non basta per esprimersi in modo netto. Anche perché a livello cantonale, si ribadisce, non vi è "alcuna esigenza" – sul piano scolastico – di "inserire una piscina coperta nel comparto di Mendrisio". Anzi, si chiarisce subito, "un’eventuale entrata in materia sull’inserimento di un impianto natatorio regionale – e di altri interventi che riguardano installazioni sportive, come ad esempio l’adeguamento delle palestre all’uso competitivo e societario –, è subordinata alla disponibilità di uno studio di fattibilità che analizzi e valuti le implicazioni che la realizzazione di una piscina genererebbe sul riassetto dell’intera area, così come sul programma di realizzazione degli spazi scolastici sin qui approvati e condivisi".
Nel frattempo, si sono visionate le carte oggi a disposizione. Il febbraio scorso, spiega il governo cantonale, tramite la Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia, si è preso atto di una versione preliminare dello studio di fattibilità. Quindi, in base alle indicazioni presenti nel dossier è apparso "necessario affrontare una serie di tematiche e approfondimenti legati alla definizione di una strategia di sviluppo".
A livello cantonale, di fatto, se ne vuole sapere di più sugli aspetti pianificatori. L’intento? È quello di "determinare se almeno una delle varianti sviluppate nell’ambito dello studio non necessiti di modifiche di Piano regolatore (Pr) per una eventuale concretizzazione o se tutte le varianti siano soggette a variante di Pr". Agli occhi del Consiglio di Stato appare, altresì, "indispensabile allineare la valutazione sulla fattibilità delle cinque palestre attualmente previste sul comparto – nell’ambito del masterplan che si focalizza sul ripensamento dell’area scolastica della città – con la valutazione sulla fattibilità della piscina regionale".
Non è, però, finita qui. Accanto all’aspetto pianificatorio vi è anche un altro elemento per nulla trascurabile, quello dell’investimento prospettato. Infatti, si fa presente dal governo cantonale, "una volta ultimati gli approfondimenti citati, sarà necessario calcolare l’impatto finanziario di un’eventuale realizzazione della piscina regionale". La strada, insomma, sembra essere ancora lunga.