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Si scrive Pac, si legge un cambio di rotta territoriale

A Novazzano il Programma di azione comunale è atteso entro l’anno. Insieme a Sinistra e Verdi si aspettano molto e sollecitano il Municipio

Muta lo sguardo sul territorio
(Ti-Press)
18 febbraio 2023
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Sta tutto in tre lettere, un acronimo, per un documento che ha in sé il potere di cambiare (letteralmente) faccia a un territorio. È il Pac, il Programma di azione comunale, che alcuni enti locali hanno già messo in campo per capire come sia possibile modificare la propria politica di sviluppo insediativo nel segno della consapevolezza e della parsimonia (stavolta pianificatoria e non finanziaria). A Novazzano, come altrove, stanno salendo, quindi, le aspettative attorno a uno strumento che ha una duplice valenza: strategica e operativa. Nel corso di quest’anno, infatti, il Municipio presenterà il Pac: le intenzioni dichiarate sono queste. Nell’attesa, il gruppo Insieme a Sinistra-Verdi-Indipendenti ha voluto mettere le carte in tavola, per sondare tempistiche e ‘modus operandi’ dell’esecutivo. Questa, si lascia intendere a chiare lettere, in una interrogazione recapitata negli ultimi tempi all’autorità comunale, è una occasione da non sprecare.

‘Occorre invertire la rotta’

In effetti, agli occhi di Sinistra e Verdi, il Programma di azione comunale è la chiave di volta per "invertire la tendenza negativa". Se si lancia uno sguardo alla realtà comunale, fanno notare i consiglieri Vasco Medici, Francesca Mariani Arcobello, Marcello Cantù, Claudio Luppi e Laura Panzeri Cometta, si vede un territorio "disconnesso". Detto altrimenti, "il tipo di insediamento privilegiato negli ultimi cinquant’anni – si rimarca nell’atto parlamentare – ha portato a una dispersione dei servizi, delle infrastrutture per il tempo libero e degli edifici pubblici". Insomma, si insiste, il Piano regolatore comunale ha "favorito un utilizzo del territorio che ha causato una perdita di identità".

Come dire che si è andati nella direzione contraria rispetto ai dettami della Legge federale sulla pianificazione del territorio che, per volere popolare, nel marzo del 2013, ha fissato il principio dello ‘sviluppo insediativo centripeto’, che induce a concentrare complessi residenziali e attività produttive nelle aree edificabili già esistenti, secondo precisi criteri. E con una avvertenza, rendono attenti i firmatari dell’interrogazione, non limitarsi a un "semplice aumento degli indici di sfruttamento o l’occupazione indiscriminata di terreni liberi". Tanto più che prima di procedere con il Pac, l’autorità locale è chiamata a verificare il dimensionamento delle zone edificabili: a Novazzano, si domanda, è già stato fatto?

Qualità d’insediamenti e di vita

Ecco che per il drappello di consiglieri comunali è giunto il momento di darsi "una nuova consapevolezza su come influenzare attivamente la trasformazione del nostro territorio". Anche perché "dalla qualità degli insediamenti dipende la qualità di chi vi vive e lavora. Spazi costruiti o spazi liberi di qualità urbanistica e architettonica hanno risvolti positivi diretti sul piano sociale, ambientale ed economico". La comunità e il territorio, del resto, hanno bisogno di risposte. Quanto basta per chiedere al Municipio se abbia già attribuito l’incarico per l’elaborazione del documento e, soprattutto, a quale tipologia di tecnico.

Si avverte, infatti, l’urgenza di passare, appunto, all’azione. D’altro canto, rilanciano i firmatari, "già ora, ma maggiormente nel futuro, ci troveremo confrontati con diversi problemi, fra tutti l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico". Ed essere in possesso di un Pac darà modo, si motiva, "di arrivare preparati ad affrontare queste sfide fornendo una linea guida negli interventi. Per esempio, si potrebbe favorire una maggiore intergenerazionalità negli insediamenti, oppure una pianificazione più resiliente volta alla riduzione dei costi provocati dalle intemperie".

‘Un gruppo di conduzione politica’

Un altro aspetto da non trascurare in questa operazione per il gruppo di Insieme a Sinistra e dei Verdi è anche il tipo di approccio che si intende tenere. A dire degli autori dell’interrogazione, il Programma di azione comunale dovrebbe essere "il risultato di una riflessione profonda, che coinvolga esperti di differenti campi, associazioni e realtà presenti sul territorio come pure i cittadini". Una aspettativa che porta a suggerire di istituire "un gruppo di conduzione politica per l’elaborazione di tale documento (con partecipazione di membri del Consiglio comunale)" e in alternativa o d’appoggio di creare "un gruppo di accompagnamento tecnico (composto da membri di realtà locali come esperti in architettura, architettura del paesaggio, economia, sociologia ecc.)". E qui si fa strada, quindi, l’esigenza di sapere se il Municipio intende "coinvolgere, informare e consultare" la popolazione e il legislativo e in che modo e misura. La memoria del gruppo va al progetto degli appartamenti per anziani autosufficienti – bocciato in votazione popolare –, che, si ricorda, ha "dimostrato come le autorità spesso non sono in grado di comprendere i bisogni della popolazione".

Si allargherà il dibattito?

Di fatto, stando alle linee guida cantonali, il Pac viene messo a punto come ‘documento proprio e orientativo’ e non è dunque soggetto a procedure formali di legge. Va altresì detto che taluni esecutivi, come nel caso di Chiasso, hanno pensato di tastare il polso della popolazione sollecitando un parere sul dossier, nella cittadina di confine reso pubblico e oggetto, giusto un anno fa, di un messaggio municipale.

L’esercizio, comune agli enti locali, invita anche a ragionare in termini di comprensori. E in tal senso, si interroga a Novazzano, "si intendono approfondire le relazioni e le sinergie con i Comuni confinanti?". Di conseguenza, il Municipio ha "valutato se avviare una collaborazione con i Comuni vicini, altri enti e il Cantone?". E quali potrebbero essere gli ambiti: anziani, spazi verdi? La riflessione, in altre parole, è solo all’inizio.