A Mendrisio la gestione del dicastero Aziende finirà sul tavolo del Municipio. ‘Attendiamo gli sviluppi’. Della Santa: ‘Seguito l’iter corretto’
Gli occhi della politica cittadina, adesso, sono tutti puntati su Palazzo civico. La rituale seduta settimanale del martedì per il Municipio rischia, infatti, di trasformarsi in un plenum straordinario, almeno nelle aspettative delle forze partitiche locali. L’esecutivo si è ritrovato, del resto, a dover aggiungere all’ordine del giorno un punto imprevisto: il nodo della regia delle Aziende industriali (Aim). Un nodo venuto al pettine mercoledì sera nell’aula consiliare, quando, di fatto, da Destra a Sinistra è caduta la fiducia nel capodicastero Aim Massimo Cerutti. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso? L’aver omesso che il trapasso delle reti Ail alla Città, confermato per la fine del 2022, in realtà slitterà di un anno. Quanto basta per lasciare con l’amaro in bocca i consiglieri comunali e aprire tutta una serie di interrogativi, non da ultimo sul futuro della gestione delle Aziende.
Sul tavolo, in effetti, c’è anche una richiesta esplicita (peraltro non nuova), firmata da Massimiliano Robbiani (Lega-Udc-Udf), quella di affidare le Aim a un altro membro del Municipio. Oggi, però, parlare di rimpasto o di altre ipotesi percorribili appare prematuro: nessuno si sbilancia sulle sorti del dicastero. Il primo obiettivo ora come ora, ci fa capire il sindaco Samuele Cavadini, è «riportare un clima sereno di lavoro all’interno della compagine municipale». E a restare in aspettativa è anche la sezione del Plr cittadino. «Al momento non prendiamo posizione», ci dice il presidente Giovanni Poloni. Ben consapevole che al centro della buriana vi è un municipale del suo partito. Quello stesso partito che, anche mercoledì, non si è tirato indietro quando si è trattato di invocare trasparenza e mettere le carte in tavola. «Da parte nostra – spiega ancora Poloni – attendiamo di conoscere la posizione del Municipio che scaturirà dalla riunione di martedì prossimo: abbiamo fiducia nella decisione che verrà presa. A quel punto convocheremo Ufficio presidenziale e direttiva».
C’è un altro liberale radicale che intende andare a fondo della questione, soprattutto dopo le ammissioni dello stesso Cerutti. Ed è il consigliere Luca Pestelacci, portavoce mercoledì dell’emendamento della Gestione («che è maturato questo martedì, tra un consigliere comunale e l’altro»). Ha preso in considerazione di rivolgersi alla Sezione enti locali? «Non è escluso possa prenderlo in considerazione», ci risponde.
D’altra parte, l’esecutivo, mercoledì sera, ha lasciato la sala del Consiglio comunale con un mandato preciso del legislativo: ricalibrare i Preventivi 2023 delle Aziende industriali (Aim) sulla ritardata acquisizione delle reti Ail. Un fatto nuovo, sino a nove giorni or sono, per i commissari della Gestione. Che sino a quel momento non erano stati informati in modo compiuto dal capodicastero Cerutti sugli atti finali del passaggio di proprietà delle infrastrutture elettriche dei Quartieri di Besazio, Capolago, Meride e Tremona. Ovvero una operazione da circa 10 milioni di franchi e che annunciava un introito per le casse delle Aziende di 540mila franchi.
«E il nostro primo compito sarà proprio aggiornare i bilanci», conferma il sindaco. Che aggiunge: «Martedì faremo il punto della situazione, ripercorreremo i fatti e ne discuteremo per chiarire le cose in modo costruttivo e, ribadisco, sereno». Anche perché, fa memoria, le Aim sono sane e hanno progetti importanti da condurre in porto. E qui il pensiero va alla collaborazione con il Cantone sul teleriscaldamento e la nuova sede delle Aziende. Non a caso, con atto di responsabilità, mercoledì, il legislativo ha votato i Preventivi (con quella postilla) per non bloccare l’operatività delle Aziende. Tutte le forze politiche, d’alto canto, hanno concordato sul fatto di trovare una soluzione «per il bene delle Aim e del Comune».
Che il dibattito sulle Aziende si sarebbe infuocato era un po’ nell’aria. A lanciare il primo sasso nello stagno sulle reti Ail, la settimana scorsa, era stato proprio Robbiani, chiedendo conto del ventilato ritardo sulle reti Ail. A quel punto si è scoperchiato quello che Pestelacci chiama il vaso di Pandora. «Sono contento – annota – che Consiglio comunale e Municipio abbiano aperto gli occhi sulla problematica». In effetti, richiama il consigliere Plr, il legislativo era già dovuto intervenire a correggere il tiro, come in occasione del voto sul recente credito quadro – rivisto al ribasso – a favore delle infrastrutture relative alle reti di acqua, gas ed elettricità. «Ora dovremo capire quale impatto avrà sui bilanci delle Aziende il ritardo sul passaggio dalle Ail. Vedremo quali saranno le conseguenze che la mancanza di trasparenza porterà».
Il ‘j’accuse’ dell’aula consiliare. Le ammissioni e le scuse del capodicastero. Quanto accaduto mercoledì sera a Mendrisio non si era mai visto. Viene da chiedersi: c’è materia per la Sezione enti locali? In altre parole, in casi simili c’è da attendersi un intervento d’ufficio della Sel? È lo stesso capo degli Enti locali, Marzio Della Santa, a guidarci attraverso la procedura. «No, non interveniamo d’ufficio – spiega –. Come spesso accade, ma non è questo il caso, è possibile aprire un dossier, anche solo per raccogliere delle informazioni. Di per sé questa è, infatti, una situazione corretta.
«Ed è stato il legislativo, di fatto la prima autorità di vigilanza, a correggerla; da un lato approvando i Preventivi e dall’altro chiedendone l’aggiornamento. Poi – fa presente il caposezione – su quali saranno le conseguenze una volta aggiornate le cifre, lo si vedrà a tempo debito. Insomma, da un punto di vista procedurale tutto si è svolto in maniera corretta. Anche nel comportamento del sindaco e degli altri municipali c’è correttezza, nella misura in cui si sono trovati davanti a un fatto nuovo e si sono riservati di tornare sulla questione e di chiarirsi».
Della Santa, poi, non ha dubbi: qui non si è consumata nessuna rottura della collegialità, come poteva sembrare a prima vista di fronte alla presa di distanza del Municipio dal capodicastero in merito ad alcune sue spiegazioni. «È chiaro – puntualizza Della Santa – la collegialità esiste laddove c’è una decisione (come è l’approvazione dei preventivi), e nel caso in cui tutto si svolge in maniera regolare, anche nei rapporti tra le persone che compongono il collegio». Per il capo della Sel la prassi seguita è «quasi da manuale».
Sul tavolo della Sel sono giunte delle segnalazioni?, chiediamo. «Non ci risulta nessuna segnalazione», ci dice Della Santa. E vi siete già trovati confrontati con casi simili? «Come questo no. È già capitato di trovarsi davanti a messaggi con certe informazioni non complete. Spesso, però, ce ne siamo accorti proprio perché il legislativo lo ha contestato. Senza dimenticare che l’istanza di ricorso è il Consiglio di Stato».
E a Mendrisio si è intervenuti in tempo: «Il ‘vigilante’ vigila».