Sezione forestale e Pompieri consegneranno a breve un rapporto alla sezione forestale cantonale. Le misure saranno approfondite nei prossimi anni.
Si chiamerà ‘Lotta agli incendi boschivi nel Mendrisiotto, infrastrutture, studio per il completamento della rete di mezzi antincendio – Studio per l’implementazione di metodi di lotta agli incendi boschivi’ il documento che la Sezione forestale del Mendrisiotto, in collaborazione con il Centro di soccorso cantonale pompieri del Mendrisiotto, consegnerà a breve alla Sezione Forestale cantonale. Lo fa sapere il Municipio di Castel San Pietro, sollecitato da un’interpellanza scritta di Floriano Prada (Plr) che ha chiesto informazioni al Municipio in merito alla pianificazione e creazione di pozze antincendio per la salvaguardia dell’area boschiva del Comune. Tema, questo, di competenza dell’Ufficio forestale cantonale ma che resta di stretta attualità. "Le autorità e i servizi preposti lo stanno implementando a favore di una maggiore efficacia della lotta antincendio", sottolinea il Municipio di Castel San Pietro, che per la risposta ha chiesto la collaborazione del Comando dei Pompieri del Mendrisiotto. «Quelli emersi – sottolinea il comandante Corrado Tettamanti – sono temi che saranno sicuramente approfonditi nei prossimi anni in collaborazione con la sezione forestale locale e nel rispetto del rapporto che sarà presentato a breve», e che sono stati riassunti nella risposta all’interpellanza.
Sono tre i livelli su cui si fonda la strategia di prevenzione degli incendi boschivi. "A livello cantonale – spiega il Municipio di Castel San Pietro– è stato pianificato il Piano di gestione forestale, tassello importante anche nella prevenzione degli incendi. Una corretta e regolare gestione del territorio boschivo riduce il rischio di grossi incendi". Il secondo livello è "l’informazione della popolazione sui pericoli legati agli incendi. L’aumento dell’agricoltura tradizionale è una delle cause dell’aumento dell’intensità degli incendi". Il terzo livello "è il grado di preparazione tecnico-tattica e di organizzazione delle forze antincendio sia da terra (pompieri) che aeree (piloti di elicottero) e delle infrastrutture antincendio (come le vasche di pescaggio dell’acqua per elicotteri e la rete idranti)".
Nel Mendrisiotto è presente una presa d’acqua importante: il lago Ceresio. "La Valle di Muggio, sponda destra e sinistra, risulta lontana per questo tipo d’impiego". Per la Valle "si dispone di una vasca antincendio a Muggio, alimentata dal fiume Breggia. In caso di siccità la stessa viene impiegata unicamente nelle fasi iniziali". Un secondo bacino si trova presso il vivaio forestale di Lattecaldo. "Queste due strutture presentano dei problemi di gelo nel periodo invernale e di siccità nel periodo estivo, come quest’anno". Nel rapporto in fase di elaborazione "sono inserite anche le necessità di strutture adibite alla lotta degli incendi boschivi, in diversi punti del Mendrisiotto. Si deve attentamente valutare come alimentare queste strutture: l’estate appena trascorsa ha portato molti insegnamenti nella nostra Regione". La proposta di revisione del Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso (Puc-Mg) "riprende le indicazioni del piano forestale regionale riguardo all’infrastruttura antincendio (quattro punti lungo la dorsale dei Dossi tra la Cascina d’Armirone e Caviano)". Oltre alle realizzazioni puntuali, "dovrà essere attentamente valutata la necessità di elaborare un concetto generale di prevenzione e lotta contro gli incendi per tutta la montagna".
Il piano di gestione forestale comunale, attualmente in fase di esame preliminare presso la Sezione forestale, prevede come detto quattro punti antincendio tra la Cascina d’Armirone e l’Alpe di Caviano. Le potenziali misure tecniche da realizzare sono "la posa di nuovi idranti; la creazione di un piazzale per la posa di una vasca antincendio mobile in zona Dosso Bello e la costruzione di una vasca antincendio interrata collegata alla sorgente esistente, come serbatoio di riserva d’acqua in zona Dosso Bello".
Nella seduta di Consiglio comunale di lunedì, sono stati concessi all’unanimità il credito di 4’470’000 franchi per i lavori allo stabile ex Diantus che sarà gestito dalla Fondazione C.Lab e ospiterà servizi per la popolazione al pianterreno e un centro di competenze al primo piano e quello di 899mila franchi per il risanamento energetico Minergie del vecchio edificio della scuola dell’infanzia. Approvati a larga maggioranza anche il Preventivo 2023 e la conferma del moltiplicatore al 55% per il 2023. A inizio seduta, Michela Prada (Gruppo per Castello) ha sostituito Mirko Negri e ha sottoscritto la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi.