All‘indomani dell’annuncio del Municipio della Città di alzare la pressione fiscale di 2 punti, si schierano il partito del ‘sì’ e quello del ’no’
È bastata la parola (aumento), ma soprattutto l‘intenzione del Municipio di Mendrisio di ritoccare (verso l’alto, appunto) il moltiplicatore e in Città si è innescato il dibattito politico. Il confronto vero e proprio lo si vivrà nell’aula consiliare, ma a meno di ventiquattro ore dall’annuncio che la pressione fiscale salirà di 2 punti - dal 75 al 77 per cento - si stanno già delineando gli schieramenti: su un fronte il ‘partito’ dei favorevoli, sull’altro quello dei ’contrari’. Che il tema fosse divisivo, del resto, lo si era già capito nell’ultimo anno abbondante, davanti alle tendenze di bilancio e all’ultimo Piano finanziario. Ora, però, il Preventivo 2023 sul tavolo con i suoi quasi 4 milioni di disavanzo, una scelta di campo si impone. L’esecutivo ha indicato la rotta - ai suoi occhi obbligata, pena tagli dolorosi su servizi e prestazioni -, adesso tocca al Consiglio comunale decidere dove indirizzare la nave-Città. Certo capire, ora, quale sarà la direzione non appare così scontato: all’interno degli stessi gruppi partitici la posizione non è univoca.
A rompere gli indugi oggi, giovedì, è stata una nota ufficiale dell’Udc di Mendrisio, che tra le righe segnalava già il malessere del momento. Al fianco della Lega dei ticinesi e dell’Udf sui banchi del legislativo, la sezione locale ha fatto capire subito da che parte sta, dichiarandosi "contraria al rialzo del moltiplicatore", anche se moderato. Questa mossa, si chiarisce, "penalizzerebbe i contribuenti e renderebbe meno attrattiva la Città per insediamenti privati e per gli attori economici, col rischio d’innescare una spirale incontrollabile". E gli alleati la pensano allo stesso modo? Non proprio. Massimiliano Robbiani (Lega) non si nasconde. Anzi, esce allo scoperto e ammette di essere, lui stesso, contrario assieme ad altri colleghi di partito.
«Come gruppo siamo spaccati sulla tematica del moltiplicatore – ci dice –. Con le carte in mano, certo, adesso valuteremo pro e contro e le diverse motivazioni in una riunione interna». E la discussione non potrà mancare nel gruppo che oggi esprime il capo dicastero Finanze, Daniele Caverzasio, determinato ieri, mercoledì, nel difendere la misura e le sue ragioni. «Capiamo bene che la coperta è corta, ma credo che se andiamo a cercarli dei risparmi sono ancora possibili – ribadisce Robbiani –; perché se il Comune non ha margini, non ne ha più neanche il cittadino in questo momento critico». Dove si possono mettere le mani? «Mi chiedo per quale motivo non si possa sollecitare un contributo ai Comuni vicini che approfittano delle nostre strutture, ad esempio sportive, e dei nostri servizi, riuscendo così a incassare qualcosa in più. O perché non si possa far leva in taluni ambiti (come alla voce manifestazioni), che sembra non si vogliano toccare».
Vista dall’Udc, poi, "all’aumento delle tasse si deve preferire sempre una politica seriamente attenta alle spese e alla promozione degli insediamenti economici, per cui la Città dispone di strutture dedicate". L’inflazione, si rilancia, "non può essere presa a giustificazione di una politica che l’Udc ritiene sia stata poco attenta alla riduzione dell’aumento della spesa".
Su fronte politicamente opposto, invece, non c’è discussione: da sempre le linea è chiara e coerente, la revisione del moltiplicatore non spaventa anche se non fa piacere. «Anche perché 2 punti in più sono sopportabili per la gran parte dei contribuenti, mentre la Città resta attrattiva se la paragoniamo, poi, agli altri grandi centri del cantone – fa notare Daniele Stanga dell’AlternativA, che riunisce Insieme a Sinistra e Verdi –. Da parte nostra lo abbiamo sempre detto in questi anni: oggi non vi sono alternative, o si aumenta la pressione fiscale o si taglia. Giunti a questo punto è impossibile fare a meno della prima opzione, chiarito che non è il momento di usare la forbice». Stanga rilancia, quindi, la palla nel campo dei contrari. «Da loro – ci conferma – mi aspetto delle proposte concrete di tagli quando dentro la Commissione della gestione e nell’aula consiliare affronteremo l’argomento».
Qualche idea Gianluca Padlina (Centro) ce l‘ha da un po’. In effetti, dal Municipio cittadino si aspettava, un esercizio diverso. «L’indicazione sortita dall’esecutivo mi ha suscitato grande stupore e massima delusione – esordisce –. Del resto, da due anni l’esecutivo stava affermando di lavorare a misure di risparmio e riorganizzazione. In realtà è arrivato a proporre un aumento della pressione fiscale giustificandolo con una serie di oneri accresciuti. Mentre sul fronte dei prospettati risparmi, per i quali ci si è affidati anche a un consulente esterno, non si vede neanche un franco: non è accettabile». Un punto, quest’ultimo, su cui Padlina da tempo marca stretta l’autorità locale.
Al Centro ci si riserva di analizzare il documento del Preventivo nei dettagli, ma risulta indigesto il carico riversato su imprese e famiglie. In discussione qui, fa capire il consigliere comunale, c’è il metodo di lavoro e il fatto che il Municipio «non ha tenuto fede agli impegni presi». Cosa ci si attende? Un cambiamento culturale nell’approccio alla spesa pubblica. «In buona sostanza – rilancia – si è rinunciato a un esercizio di dettaglio, voce per voce, alla ricerca pure di piccole possibilità nel segno di una maggiore efficacia ed efficienza. Ad esempio si poteva pensare a un blocco delle assunzioni».
Dalle parti del Plr, però, si fa quadrato attorno all’esecutivo e al sindaco Samuele Cavadini. «Un aumento del moltiplicatore non fa mai piacere – concede Vincenzo Crimaldi (Plr) –, ma di fronte a una tale situazione, purtroppo, qualche riflessione andava fatta. Ricordo che la misura era già inserita a Piano finanziario e addirittura con il pareggio dei conti, che non c’è nonostante la revisione. Concretamente si vuole riparare il riparabile a fronte di oneri che ci vengono caricati in base alla forza finanziaria espressa soprattutto nel passato. Senza dimenticare altresì che si è presa la decisione di mantenere i servizi attuali, che incidono in particolare su una fascia della popolazione. Una volta analizzato il Preventivo 2023, il discorso da affrontare sarà di carattere politico su eventuali provvedimenti più incisivi. Ma, mi chiedo, si è pronti a toccare, ad esempio, la complementare comunale per gli anziani?».
Per dare delle risposte, ma soprattutto per prendere una posizione con cognizione di causa i rappresentanti della Lista civica Per Mendrisio vorrebbero poter avere tutti i dati, anche quelli allineati nel rapporto del consulente esterno, sin qui nelle mani di pochi. Anche se l’importanza di non alzare il moltiplicatore l’hanno messa nel programma di legislatura. «E resto molto scettico sulla direzione presa – sottolinea Tiziano Fontana –. Dal punto di vista aritmetico la situazione è chiara e critica da diversi anni, da quello politico, ribadisco, vedo svariati elementi di scetticismo. Non è corretto che tutti i cittadini debbano pagare scelte operate dai partiti che governano pure a Mendrisio, come la riforma delle imprese, e che sono costate milioni di gettito».