Monsignor Valerio Lazzeri non ha celebrato le cresime di ieri a Mendrisio. Attesa per domani la conferma delle sue dimissioni
«Sono arrivato qui pensando che ci sarebbe stato il vescovo, invece alle 17.30 ci hanno informati che sarebbe stato assente», ci racconta un fedele. Atteso ieri sera per celebrare le cresime dei giovani di Mendrisio, monsignor Valerio Lazzeri ha chiesto invece a don Nicola Zanini, vicario generale della Diocesi di Lugano, di prendere il suo posto. «Ci hanno detto che non se l’è sentita. Si è parlato tanto della sua ultima messa ed essendoci molte persone lo posso capire, anche perché avrebbe dovuto dire qualcosa al riguardo», ci dice una signora. «Mi è sempre sembrata una persona molto timida e riservata e umanamente comprendo la scelta di non venire. Mi dispiace se lascia, però immagino non sia facile fare il vescovo».
Da alcune settimane, infatti, vi sono indiscrezioni circa il fatto che monsignor Lazzeri abbia deciso di rinunciare all’incarico. Poi venerdì il quadro si è parzialmente chiarito. Non è chiaro, al momento, quali siano le motivazioni dietro alla decisione di Lazzeri, le cui dimissioni risalirebbero a diverse settimane fa. Tanto che papa Francesco le avrebbe nel frattempo accolte. La conferma è attesa per domani, lunedì, con la pubblicazione a mezzogiorno del bollettino quotidiano della Santa Sede. La Curia finora non ha confermato né smentito. «Sono stupito, non me l’aspettavo. Lo vedevo in forma anche se, in realtà, si sente parlare di problemi di stress», prosegue il fedele presente alla celebrazione nella chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano. «Mi è dispiaciuto che non sia venuto».
Circa l’assenza, il portavoce della Diocesi, Luca Montagner, ha affermato: «Nostre fonti ci hanno comunicato di una presenza rilevante di giornalisti a Mendrisio. Per rispetto ai cresimandi e al sacramento che avrebbero ricevuto, ci è sembrato inopportuno e scorretto mediatizzare un momento così importante per loro. Tutto qua». «Abbiamo sentito le voci riguardo al fatto che non seguirà più la Diocesi», ci dice un’altra signora presente ieri sera. «Ci saranno certamente dei motivi dietro a questa scelta, che sarà stata meditata, ma immagino comunque sofferta. In ogni caso nessuna polemica, credo che la Diocesi sia comunque ben rappresentata. Gli facciamo dunque tutti gli ‘in bocca al lupo’, sperando che sia una decisione serena».
Senza Lazzeri, in carica dal 2013, cosa succederà? Per garantire l’amministrazione della Diocesi di Lugano ‘pro tempore’, ovvero fino a quando il papa non sceglierà e nominerà il nuovo vescovo, sarà designato un amministratore episcopale. Per questo ruolo è stato scelto Alain De Raemy, vescovo ausiliare della Diocesi di Losanna, Ginevra e Friborgo; la prima scelta, poi caduta, era caduta su Pierre Farine, di origini ticinesi, oggi vescovo emerito e già ausiliare, fino al 2015, della medesima Diocesi romanda. Non è invece stato coinvolto, pur essendosi messo a disposizione, il vescovo emerito Pier Giacomo Grampa, che aveva lasciato l’incarico come vescovo di Lugano dieci anni fa per raggiunti limiti d’età. Più voci nel clero indicano un certo scetticismo per la decisione di affidare provvisoriamente le redini della Curia a un esterno, sebbene Alain De Raemy conosca bene la realtà ecclesiale ticinese.