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‘Cine-Bar addio’? A Stabio il caffè lascia il posto a uffici

Depositata in Comune una domanda di costruzione. Avventori amareggiati: ‘Si perde un punto di riferimento’

Tra ieri e oggi. Domani cambierà destinazione
(Facebook)
5 luglio 2022
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Qualcuno a Stabio al solo pensiero ha già il magone. Il Cine-Bar della piazza sembra ormai destinato a finire nell’album dei ricordi: un’altra foto ingiallita accanto ad altre. Dopo oltre un secolo il ritrovo che affaccia sul ‘cuore’ del paese potrebbe, infatti, scomparire dal paesaggio locale. Una data di chiusura ancora non c’è, ma sulle intenzioni dei proprietari (una comunione ereditaria) pare non ci siano dubbi. Almeno questa è l’impressione stando alla domanda di costruzione depositata in Comune alla fine di giugno. Sulla carta il progetto è chiaro: cambiare vocazione agli spazi al piano terra dello stabile e trasformare quello che sin qui è stato un esercizio pubblico in uffici. Insomma, via tavolini e ombrelloni e avanti con scrivanie e computer.

Per avventori e abitanti l’annuncio apparso all’albo comunale è stato un colpo al cuore. E in diversi non hanno tardato a esternare dispiacere e disappunto postando pensieri, parole e immagini sulle piattaforme social e affacciandosi sulla soglia del caffè per saperne di più. Ma come, ci si chiede tra un post e una chiacchiera, piazza Grande senza bar? C’è chi ammette di non avere parole; chi esprime amarezza e chi tristezza, e chi critica l’andazzo odierno. Qualcuno, fuori dai social, ha buttato là pure l’idea di una raccolta firme. Staremo a vedere.

Un bar familiare

Certo che venire a sapere da un avviso pubblico degli intendimenti attuali dei privati ha spiazzato e sorpreso più di una persona a Stabio. Ci rivolgiamo anche noi alla gerente del Cine-Bar, da cinque anni dietro al bancone. Per il momento, però, preferisce non rispondere alle nostre domande e non entrare nel merito della questione. Con i proprietari, in effetti, è aperta una trattativa e la situazione è ancora in divenire. Come dire che ai più non rimane che incrociare le dita e fare il tifo per il ritrovo. Un esercizio pubblico, dove in ogni caso c’è un bel movimento di clientela e che ha dimostrato di saper uscire indenne persino da due lockdown (quelli decretati negli ultimi due anni per arginare la pandemia da Covid-19, ndr).

Del resto, nel ritrovo si respira un’aria casalinga, di quelle da bar di una volta. «Per Stabio è un po’ un punto di riferimento – ci fanno capire –. C’è un bell’ambiente, familiare. Qui ci si conosce tutti, anche perché passano tutte le generazioni: dai bimbi dell’asilo alle persone di una certa età. Pensare a una chiusura sarebbe veramente un peccato».

Una decisione che fa discutere

Negli ultimi tempi il malcontento si è dipinto sul volto dei clienti, che non capiscono i motivi di una tale scelta, con all’orizzonte la riqualifica della piazza e la dichiarata volontà del Municipio di renderla un luogo accogliente oltre che il ‘cuore’ pulsante del paese.

La decisione, però, sembra ormai essere stata presa: al posto del bar, come emerge dalla richiesta avanzata per staccare la licenza edilizia, si preferisce insediare una attività amministrativa. Quasi a lasciar intendere che ciò genera meno rumori e disagi per il vicinato. Del resto, a Stabio la notte si sono zittite pure le campane della chiesa.

Sta di fatto che il Cine-Bar non è un ritrovo di ‘tiratardi’, si tiene a sottolineare. Ogni giorno si chiude alle 21 (e non oltre) e non si organizzano eventi. Di recente è stato eliminato pure il footbalino, sistemato negli ultimi tempi. Restano le persone che sul mezzogiorno giocano a carte.

Quella quotidianità da caffè di paese

Eppure la realtà da caffè di paese è sufficiente a far felice chi la frequenta. Vederla sparire sarebbe come perdere un pezzo dell’identità locale. Quella dei vecchietti che indugiano al tavolino con la loro consumazione quotidiana, delle signore che si concedono una giocata al lotto, dei bambini che corrono a comprarsi il gelato.

Il tutto in un via vai alquanto famigliare in cui ci si apostrofa tutti per nome. D’altra parte, al Cine-Bar, ci assicurano gli stessi avventori, non si è mai vista una discussione; non si sono mai verificati problemi né si è mai assistito a un intervento della polizia. E con i tempi che corrono non è certo poco.

Amarcord

Da osteria a bar del cinema

Se davvero il ritrovo chiuderà, andrà riscritta anche una pagina della storia locale. Tra quanti hanno a cuore il Cine-Bar vi è pure chi si è preso la briga di rispolverarne il passato, andando a spulciare nel Registro di commercio svizzero. Poi ha affidato quelle note della memoria al profilo facebook ‘Se sei di Stabio’. Le prime notizie, si legge, rimandano al 1920, quando ancora il ritrovo in piazza si chiamava Osteria San Rocco. A quel tempo non si mesceva solo il vino, lì si trovavano pure coloniali e commestibili. Avere più anime, a quanto pare, ha sempre fatto parte della natura di quel ritrovo. A un certo punto sul retro apre un cinema e il bar assume un’altra valenza: da lì il nome Cine-Bar. Appellativo rimasto, anche dopo la chiusura della sala cinematografica. Qualcuno rammenta altresì l’esistenza di spazi per le riunioni e la presenza di un parrucchiere. In altre parole, luoghi di vita vissuta e comunitaria. Ormai scampoli da amarcord.

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