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Campi piccoli e spogliatoi vecchi, ‘mancano le strutture’

Nel Mendrisiotto diverse squadre di calcio costrette a cambiare paese per giocare le partite. ‘Una riflessione da fare a livello regionale’.

Quando arriverà un sintetico nel Distretto?
(Ti-Press)
27 maggio 2022
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L’estate è ormai alle porte e la stagione calcistica sta per finire. Se giocatori e allenatori sono pronti a riporre palloni e fischietto nell’armadio, un tema che resta sempre ‘in campo’ è quello legato alle strutture sportive. Da anni ormai la situazione dei campi da calcio del Mendrisiotto, spesso non a norma per ospitare le partite, fa discutere e costringe diverse società a giocare le proprie partite casalinghe... in trasferta. Il Novazzano la domenica si sposta a Morbio, dove gioca le sue partite anche il Vacallo. Il Castello invece va a Mendrisio. E il discorso potrebbe complicarsi se qualche società, come ad esempio il Ligornetto, venisse promossa trovandosi così con un campo non più a norma per la categoria superiore. Insomma, la situazione è difficile.

‘Meno attrattività per i giovani’

I primi ad accorgersene sono proprio i responsabili delle varie squadre, costretti a trovare soluzioni e far quadrare i conti. «Sono quasi 10 anni che non possiamo più giocare sul nostro campo. È proprio un peccato» spiega Pierre Sandrinelli, presidente del Novazzano. «Sentiamo la necessità di avere strutture al passo con i tempi. Non è solo una questione legata solo alle partite della prima squadra, ma anche di attrattività per i giovani. Negli anni l’offerta sportiva per i ragazzi è notevolmente aumentata e si fa sempre più fatica a trovare calciatori. Delle strutture moderne e accoglienti invoglierebbero sicuramente di più. A Novazzano, per far capire, gli spogliatoi sono dei container degli anni novanta che erano stati messi provvisoriamente». Situazione simile anche a Vacallo: «a preoccuparci è soprattutto il futuro.Ccon la nuova casa anziani che dovrebbe sorgere proprio sul campo da gioco dove andremo ad allenarci? Una risposta al momento non c’è ancora», afferma il presidente Andrea Crivelli. Per trovare una soluzione al problema, però, c’è ora un’arma in più: il neo costituito Ente regionale per lo sport (Erspo). «Ci siamo già chinati sul problema. Alcune possibilità da discutere si possono già intravedere. Per altri aspetti l’Ente è già attivo, come ad esempio il coordinamento delle richieste di utilizzo delle strutture da parte di società, come il Team Ticino, che vengono da fuori», spiega Paolo Danielli, membro dell’Erspo e municipale di Mendrisio.

Affitti dei campi, una spesa importante

Oltre che logistico e identitario, il problema di non avere un campo a norma per disputare le partite si fa sentire soprattutto sulle casse delle varie società. «Affittare un campo costo intorno ai 300-400 franchi a partita. Solo durante la preparazione invernale, quando usiamo i sintetici, spendiamo circa 3mila franchi. Costi extra che si aggiungono a quelli fissi che già abbiamo. In più, giocando le partite a Morbio, non possiamo incassare interamente quelle che raccogliamo attraverso la buvette», afferma il presidente del Novazzano. «Per la nostra piccola società l’affitto del campo è la spesa principale», gli fa eco Crivelli.

‘Costretti ad andare anche fuori dal Distretto’

Proprio quello dei campi sintetici (nel Mendrisiotto non ce ne sono) è un argomento del quale si discute da tempo, con tante squadre costrette a spostarsi, durante i mesi freddi, in Italia o nel Luganese, dove negli ultimi anni ne sono stati inaugurati diversi. «Quest’anno siamo rimasti quasi sempre in Ticino. Anche per dare un riconoscimento a chi ha investito in queste strutture, come Collina d’Oro. Penso che il sintetico, per i comuni medio piccoli, sia un’ottima soluzione. Assicura la possibilità di un intenso utilizzo senza dover spendere molto in manutenzione». Diversi terreni da gioco del Mendrisiotto ospitano infatti più squadre e sono al limite della saturazione. «A Mendrisio il Comunale ospita partite ogni fine settimana, con il manto erboso che ne risente. A questo si aggiunge il problema delle condizioni climatiche. La siccità e il grande caldo estivo mettono in difficoltà i terreni in erba», sostiene Danielli. Una soluzione, che si sta ampliando a Mendrisio, sono dei pozzi i prossimità dei terreni da gioco per irrigare i campi quando le Aim (Aziende industriali Mendrisio) non possono più soddisfare la richiesta. «Ma non ovunque sul territorio comunale è possibile. Penso a Ligornetto o Arzo dove la composizione del terreno non permetto di scavare. Ci sono dei fiumi, è vero, ma quando c’è siccità generalmente anche loro sono quasi prosciugati».

‘Un sintetico regionale all’Adorna’

Una serie di fattori che porta quindi a valutare come maggiore interesse la possibilità di creare (almeno) un campo sintetico nella regione. «In passato a Mendrisio si era parlato d’istallare un campo artificiale al centro sportivo dell’Adrona, che avrebbe anche le dimensioni per ospitare incontri di Prima lega. Si pensava anche di allargare gli spogliatoi e renderla quindi una struttura importante per tutta la regione», dice Danielli. «La Città di Mendrisio da sola non può sostenere la spesa, ma ragionando a livello di regione si potrebbe tornare a discuterne. È solo un’ipotesi, ma potrebbe ospitare quelle squadre che non hanno più il campo omologato o fare comunque da supporto alla regione. Penso soprattutto al settore giovanile, ma anche ai più grandi garantendo una rotazione». Ma la difficoltà nel gestire le (poche) strutture a disposizione è un problema che riguarda anche altre discipline. Il mondo dell’atletica momò convive da anni con la difficile condizione della pista di Chiasso, non più a norma e sulla quale è anche difficile svolgere gli allenamenti. «Durante gli incontri della Sav sento che anche il basket non se la passa bene in quanto a spazi. È proprio un problema strutturale della regione», afferma il presidente del Vacallo calcio. Un esempio virtuoso è quello fornito dalla ginnastica, che unendo le forze (e creando una fondazione ad hoc) è riuscita a portare avanti il progetto di una nuova palestra a Genestrerio. «Un risultato reso possibile solo grazie alla collaborazione tra società. È importante che anche nel calcio le società collaborino tra di loro, specialmente a livello di giovanili».