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‘Forse la Diocesi avrebbe potuto fare di più per aiutarlo’

La parrocchia di Vacallo si trova in difficoltà, dopo che la Curia ha rimosso il suo sacerdote per i comportamenti inopportuni avuti negli ultimi mesi

(Ti-Press)
17 maggio 2022
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È stato un fine settimana difficile per la parrocchia di Vacallo, che di punto in bianco si è ritrovata senza il suo prete rimosso dall’incarico. La decisione della Curia è arrivata sabato, dopo che il sacerdote era stato fermato alle prime ore dell’alba, alla guida in stato di ebrezza, dalla polizia italiana al valico di Ponte Chiasso. «Non sono stati giorni facili per noi. Ci siamo ritrovati domenica mattina a dover fare la processione senza un prete. Fortunatamente abbiamo trovato qualcuno che ha potuto celebrare la messa qualche ora più tardi», spiegano a ‘laRegione’ dal consiglio parrocchiale. Una comunicazione, quella della Curia, che è giunta ai parrocchiani attraverso lo stesso comunicato fatto recapitare ai media nel tardo pomeriggio di sabato. «Ora ci troviamo in una situazione complicata. Il numero di preti a disposizione della Diocesi è limitato. Fino a quando non ci verrà assegnato un nuovo sacerdote dovremo gestire la situazione legata alle funzioni religiose alternando i preti della regione che hanno tempo di darci una mano». Non è infatti facile, ci spiegano dalla parrocchia del comune momò, far quadrare gli appuntamenti in agenda con l’assenza di un prete ‘titolare’. Un incontro tra Curia e consiglio parrocchiale è previsto a metà settimana, quando verranno verosimilmente chiariti i prossimi passi da intraprendere.

‘Era ben voluto dalla comunità’

Per quanto riguarda il sacerdote, non è ancora dato sapere cosa gli riserverà il futuro. È infatti ancora aperta un’inchiesta a suo carico da parte del Ministero pubblico in merito ai fatti capitati lo scorso mese di dicembre in una discoteca della regione. «Ci dispiace per quanto successo. Era una persona ben voluta dalla comunità – prosegue il consiglio parrocchiale –. Non sapevamo del suo problema (un rapporto difficile con l’alcol, ndr) fino a dicembre». Il riferimento è al presunto caso di molestie. «Forse la Diocesi avrebbe potuto fare di più negli scorsi mesi per aiutarlo a risolvere il suo problema. Speriamo in un futuro più sereno per lui». Quella sera di dicembre, lo ricordiamo, il prete avrebbe palpeggiato almeno una ragazza. Atteggiamenti che hanno suscitato la reazione degli amici della vittima. Dal diverbio sarebbe nata un’accesa discussione all’esterno del locale, sfociata in una breve colluttazione che ha causato delle ferite al volto del sacerdote. Un caso analogo, ma mai sfociato in una denuncia penale da parte delle persone coinvolte, è quello del quale abbiamo riferito sull’edizione di ieri: a margine di una celebrazione religiosa il prete avrebbe allungato le mani, sotto l’influsso dell’alcol, nei confronti di alcune fedeli. Per il suo comportamento era quindi stato allontanato e accompagnato al proprio domicilio da dove, il giorno seguente, avrebbe inviato i messaggi di scuse (con richiesta di non raccontare l’accaduto) alle dirette interessate. Scuse accettate dalle fedeli, che hanno però preferito da quel momento seguire le funzioni religiose in un’altra parrocchia. L’ultimo caso balzato alle cronache, come noto, è invece capitato lo scorso fine settimana. Quando una pattuglia italiana, dopo un primo rifiuto, gli aveva riscontrato un tasso alcolemico nel sangue di tre volte oltre il limite consentito. Immediato il sequestro del veicolo (e denuncia) che ha messo fine alla sua corsa.

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