L’esecutivo approva la proposta formulata nel 2018 con una mozione interpartitica e pensa di affidare la gestione operativa a Pro Senectute
Mendrisio avrà il suo centro diurno socio-assistenziale. Il Municipio ha infatti deciso di accogliere la mozione interpartitica presentata nel 2018 dai consiglieri comunali Daniele Stanga, Claudia Crivelli Barella, Giovanni Poloni, Massimiliano Robbiani e Davina Fitas. Il messaggio sarà votato durante la prossima seduta di Consiglio comunale. Da subito, comunque, l’esecutivo cittadino proseguirà "i contatti con le istituzioni preposte per la realizzazione del centro", informerà "regolarmente la Commissione della Gestione su tutti i passi compiuti e gli esiti degli stessi", coinvolgerà "operativamente e subito Pro Senectute come soggetto privilegiato e qualificato". Sempre con Pro Senectute verrà stabilito "un patto di collaborazione anche sulla base di quanto la Fondazione può offrire (in termini di strutture, operatività, gestione, conduzione e finanze)". Verranno infine "quantificati i bisogni e i costi a carico del Comune". Per il Municipio, le sfide dettate dall’evoluzione demografica e dalla volontà della popolazione anziana di restare a domicilio il più a lungo possibile "rimandano alla necessità di prevedere sul territorio della Città di Mendrisio dei luoghi significativi quali possono essere i centri diurni socio-assistenziali".
Le sfide che la Città è chiamata ad affrontare sono legate "all’integrazione di politiche che riguardano la qualità di vita al domicilio, gli spazi urbani, gli incontri generazionali, nella consapevolezza che il benessere sia il frutto della correlazione tra più fattori". Attraverso l’Antenna anziani, "il Dicastero politiche sociali e Politiche di genere ha negli anni seguito e monitorato l’evoluzione dei bisogni dei propri cittadini". Bisogni che "evidenziano sempre più la necessità di mettere in campo misure di contrasto all’isolamento e al rischio di marginalità di anziani sempre più soli al proprio domicilio". Il Bilancio di genere ha inoltre "segnalato alcune criticità della popolazione anziana in ottica di genere".
L’idea del Municipio è quella di affidare la gestione del futuro Centro a Pro Senectute, la cui "competenza nel settore è indiscutibile". Affidando loro la gestione operativa, "gli operatori necessari, invece che assunti dal Comune, sarebbero quindi inviati dall’Ente per la gestione della struttura e, in caso di variazioni importanti del volume di sollecitazioni, potrebbero essere ripresi da Pro Senectute e re-indirizzati verso altre strutture con maggiori necessità". Si tratta quindi di "un notevole vantaggio" rispetto a una gestione in proprio da parte del Comune. Nell’ottica di sviluppare sinergie, "il Municipio vede in ogni caso di buon occhio anche le collaborazioni sul territorio. L’implementazione di nuovi servizi e figure, in collaborazione con gli altri attori sul territorio, permetterà di ampliare il carattere multidisciplinare di queste strutture e garantirà un’offerta territoriale di bassa soglia, facilmente accessibile e specializzata".
Attualmente in Ticino sono presenti 16 centri diurni socio-assistenziali, di questi 5 sono gestiti da Pro Senectute. Il loro sviluppo, a partire dal 2011, "ha offerto alle persone con bisogno di assistenza leggero o moderato, una presa a carico inclusiva e a bassa soglia d’accesso che favorisce il mantenimento a domicilio e lo sgravio dei familiari curanti". Il fabbisogno elaborato entro il 2030 indica che saranno create altre 6-7 strutture. "L’invecchiamento della popolazione – spiega ancora il Municipio di Mendrisio – è ormai un fenomeno globale che rappresenta una sfida epocale in particolare per le società occidentali. In Ticino, il Cantone più vecchio della Svizzera, ovvero quello dove il numero di persone anziane è proporzionalmente più elevato (23 anziani ogni 100 persone), la percentuale della popolazione anziana supera già quella dei giovani (177 anziani ogni 100 giovani). Nel 2023 i ticinesi tra i 65 e i 79 anni potrebbero aumentare del 30 per cento, mentre quelli dagli 80 in su addirittura del 44 per cento".