I due Comuni hanno presentato i conti consuntivi. A fare la differenza sono state entrate straordinarie e sopravvenienze
Morbio Inferiore, Castel San Pietro e Novazzano non possono che sorridere. Le previsioni finanziarie del 2021 sono state sconfessate e, nei giorni scorsi, i Comuni hanno presentato i rispettivi conti consuntivi, chiusi con un avanzo d’esercizio. Un risultato che, nonostante la pandemia e le preoccupazioni legate alla situazione internazionale, permette ai rispettivi Municipi di guardare al futuro ancora con un certo ottimismo, anche se con la necessaria prudenza.
L’avanzo d’esercizio registrato a Morbio Inferiore è di 490’770 franchi (a fronte di un disavanzo preventivato di 546’200 franchi). Un risultato, come spiega il Municipio nel messaggio ora all’esame del Consiglio comunale, "essenzialmente da ricondurre alle importanti maggiori entrate fiscali registrate, derivanti dalle sopravvenienze sugli anni precedenti e da decisioni di tassazione per procedure speciali non preventivabili". Complessivamente questi ricavi sono stati superiori di circa 1,3 milioni rispetto a quanto preventivato. I dati di cui l’esecutivo dispone "lasciano ben sperare riguardo alle ulteriori sopravvenienze che potranno molto probabilmente ancora essere realizzate nei prossimi esercizi". Morbio Inferiore parte con una "situazione finanziaria sana" e questo nonostante "i gettiti d’imposta delle persone fisiche e giuridiche, così come le imposte alla fonte registrate a consuntivo, siano stati ancora mantenuti prudenzialmente nettamente al di sotto degli importi precedenti alla pandemia". Riguardo agli investimenti, lo scorso anno il Comune ha effettuato "unicamente alcuni interventi di normale amministrazione" per un importo complessivo di quasi 940mila franchi. Il prossimo 15 maggio i cittadini di Morbio saranno chiamati alle urne per decidere sulla realizzazione, o meno, dell’ecocentro. "L’adeguatezza delle tasse in vigore, che appare attualmente data, dovrà ancora essere verificata nel corso dei prossimi anni con una valutazione più precisa dei costi addebitati al Comune per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dei vari servizi – precisa il Municipio indicando che nel 2021 ci sono state maggiori entrate di 3’258 franchi –. L’esercizio 2022 risente inoltre ancora del fatto che molte economie domestiche disponevano ancora di scorte dei sacchi distribuiti gratuitamente fino al 2019. L’evoluzione dei costi generati da questo servizio dipenderà anche dall’esito del referendum".
I due milioni di disavanzo indicati dal preventivo restano solo sulla carta. Il 2021 di Castel San Pietro ha chiuso con un avanzo di 655’056 franchi – che permette al capitale proprio del Comune di superare i 31 milioni – grazie a "un importante aumento delle entrate correnti che ha permesso di compensare totalmente il disavanzo previsto e di ottenere, dopo quello del 2020, un nuovo positivo risultato d’esercizio". L’aumento delle entrate "è da ricondurre sostanzialmente alla conferma, anche nel 2021, di sopravvenienze d’imposta straordinarie per redditi e utili relativi a singoli e particolari contribuenti". Il Municipio spiega inoltre che "il gettito corrente d’imposta presenta una buona tenuta rispetto al consuntivo 2020 con un aumento del 2,85 per cento e risulta superiore a quello degli anni precedenti". Lo scorso anno il Comune, confermando la sua "dinamicità operativa" ha effettuato 4,8 milioni di investimenti netti, da ricondurre sostanzialmente alla sistemazione della parte vecchia della scuola dell’infanzia, alla ristrutturazione di edifici, alla sistemazione del centro scolastico, ai lavori sulle strade e a quelli relativi all’approvvigionamento idrico. Grazie alla sua "solida situazione economica", Castello potrà "sostenere investimenti e spese previsti per i prossimi anni". Anche Castel San Pietro ha fatto il punto sui servizi finanziati da tasse causali. In merito alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti e all’attuale grado di copertura del 91 per centro, il Municipio spiega che per migliorare questa percentuale "nel corso del 2022 verranno adeguate le tariffe secondo ordinanza municipale".
Un avanzo d’esercizio di circa 2,8 milioni di franchi: è nettamente migliore delle attese il consuntivo 2021 di Novazzano. Il risultato indicato nel preventivo 2021 indicava cifre nere per circa 1,2 milioni di franchi e teneva conto della vendita di Casa Albisetti. Malgrado la mancata vendita del bene, i conti consuntivi del Comune hanno beneficiato dell’incasso di tassazioni speciali e di cospicue sopravvenienze d’imposta, fa sapere il Municipio nel messaggio. Il contributo fiscale di un’importante persona giuridica, installata da poco nel territorio di Novazzano, è stato in questo ambito determinante, sottolinea l’esecutivo, secondo cui il Comune si conferma finanziariamente sano, con una gestione oculata delle finanze e con uno sguardo rivolto al futuro. Tanto che il gettito cantonale d’imposta stimato delle persone fisiche è stato aumentato del 5% rispetto al 2020 (e ammonta a 5,9 milioni di franchi), mentre quello delle persone giuridiche è stato incrementato del 25% (a 2,3 milioni), sulla base degli ultimi gettiti d’imposta cantonali accertati e delle indicazioni in possesso dell’amministrazione. Le sopravvenienze d’imposta tuttora da incassare sono stimabili a circa quattro milioni di franchi. Rispetto agli investimenti, le uscite sono inferiori di oltre due milioni di franchi rispetto a quanto indicato a preventivo (4,07 contro i previsti quasi 6,3 milioni). Alcune opere sono infatti state posticipate di qualche mese e non hanno inciso sul consuntivo 2021. Tra queste, il Comune segnala, in particolare, la nuova aula didattica e il bosco di svago sul Monte Morello, la moderazione stradale in Via Casate (i cui lavori sono appena cominciati) e alcuni crediti di progettazione (comparto Garbinasca, fienile-essiccatoio). Alla luce di questa situazione, trova conforto nelle cifre contabili la decisione del Consiglio comunale di abbassare il moltiplicatore nel 2020 al 65%. È chiaro, sottolinea il Municipio, che l’attuale situazione a livello globale, con la pandemia e la guerra, "ci impone di continuare ad applicare un attento controllo sulle spese e a mantenere uno stretto contatto con i nostri principali contribuenti".