Richiesto un credito di 372mila franchi per la progettazione del comparto ‘InComune’. Previsti appartamenti, spazi aggregativi e posteggi
Luogo d’incontro e scambio sociale, il centro paese è l’anima di ogni comunità. Un posto dove grandi e piccoli hanno la possibilità di svolgere le proprio attività quotidiane. Dalle scuole ai negozi, gran parte degli spazi pubblici di un paese si trovano al centro dell’abitato, facilmente raggiungibili da tutta la popolazione. Proprio per aumentare queste peculiarità il Municipio di Castel San Pietro ha licenziato un messaggio che chiede un credito di 372mila franchi per "l’organizzazione di un concorso di progettazione per la riqualifica del comparto dell’area pubblica del centro paese". L’area interessata, definita con il nome "InComune" è quella che oggi comprende la scuole dell’infanzia, l’ufficio postale, il magazzino comunale con il centro per la raccolta dei rifiuti, l’ex fabbrica di orologi e le due aree verdi (compreso il parco giochi) con lo spazio che viene messo a disposizione delle associazioni del paese. La superficie totale che riguarda il concorso è di circa 17mila metri quadrati, suddivisi su sette mappali per la maggior parte di proprietà del comune.
Nelle intenzioni dell’Esecutivo, come si può leggere nel testo, c’è la volontà di "riqualificare il luogo dal punto di vista architettonico, gestire efficacemente i flussi di persone e mezzi, favorire l’interazione sociale con un uso di dinamico degli spazi". Della pianificazione della zona si era già iniziato a parlare nel 2017, quando il Municipio organizzò un gruppo di lavoro, rappresentato da tutti i partiti politici e coordinato dall’architetto Fabio Giacomazzi, per pianificare l’area con l’obiettivo di definire le linee guida condivise per la riqualifica e individuare eventuali aspetti da migliorare. Il risultato fu presentato successivamente alla popolazione nel corso di una serata aperta dedicata all’acquisizione dell’ex stabile Diantus Watch. In questi mesi l’attività politica si è invece concentrata sul programma d’azione comunale (Pac), con Castel San Pietro che "è uno dei primi comuni in Ticino a occuparsi di questo tema che presuppone la verifica di contenibilità del proprio Piano regolatore".
A questo si aggiunge lo studio commissionato nel 2019 all’atelier Ribo riguardante il piano particolareggiato del comparto "InComune". Questo studino, consegnato nel luglio 2020, offre delle indicazioni di concetto ma non mette nessun vincolo di tipo progettuale ai partecipanti del concorso. Diversi sono comunque i contenuti richiesti all’interno del bando di concorso: La realizzazione di circa 125 posteggi per automobili (di cui 100 coperti) e 50 posti per moto e biciclette, 16 appartamenti con una metratura compresa circa tra i 50 e i 100 metri quadrati, un negozio, una farmacia, la posta e lo spazio per uno studio medico. La volontà dell’esecutivo è poi quella di mantenere tutte le attività sociali e solidali che si svolgono all’interno del paese e che già oggi sfruttano gli spazi messi a disposizione. Tra le richieste infatti figurano anche: spazi per le associazioni, spazi per lo scambio intergenerazionale e laboratori protetti a cui si aggiungono bagni pubblici e una lavanderia. Le nuove costruzioni dovranno inoltre rispettare gli standard Minergie-A e avere un’accessibilità amplificata con soluzioni spaziali "a misura di tutti", ovvero fruibili da persone con o senza disabilità.
A giudicare i progetti sarà una giuria composta in maggioranza da professionisti del settore, di cui la metà indipendenti dal committente, e per la parte rimanente da rappresentanti del committente. Si tratta di persone non specialiste del settore con competenze e interessi in relazione al progetto. Ad affiancare la giuria ci sarà anche un controllore dei costi e, se ritenuto necessario, anche altri consulenti esterni.