I reati riguarderebbero i proventi in metalli preziosi e gioielli di innumerevoli furti con scasso avvenuti in Piemonte, Lombardia e Liguria
È stato confermato dal giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC) l’arresto di tre persone coinvolte in un’inchiesta per ricettazione e riciclaggio. Si tratta di un 61enne e di un 31enne, entrambi cittadini italiani, rispettivamente dimoranti nel Mendrisiotto e nel Locarnese, nonché di un 38enne cittadino svizzero, residente nel Luganese.
Come comunicano il Ministero pubblico e la Polizia cantonale, venerdì 25.2.2022 sono stati effettuati una serie di perquisizioni, interrogatori e sequestri di materiale, oro, gioielli e denaro. L’operazione, coordinata dalla Polizia cantonale, è parte di un’articolata inchiesta partita nell’autunno 2021 e svolta in collaborazione con i Carabinieri di Asti, e ha interessato in particolare gli uffici di alcune società con sede nel Mendrisiotto (nonché delle abitazioni nel Luganese e nel Locarnese): coinvolti anche agenti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) per quanto di loro competenza.
Gli accertamenti sono finalizzati a comprendere se sussistano i presupposti di reati di natura penale con riferimento a possibili attività di riciclaggio e ricettazione – attraverso una piccola fonderia e un ufficio cambi – del provento di innumerevoli furti con scasso (metalli preziosi e gioielli) avvenuti prevalentemente in Piemonte, Lombardia e Liguria. Il dispositivo ha già permesso di evidenziare diverse possibili anomalie che saranno ora oggetto di approfondimenti. Ulteriori atti istruttori verranno valutati nei prossimi giorni in base anche all’esito delle verifiche in corso.
Le ipotesi di reato a carico dei tre arrestati sono quelle di riciclaggio aggravato, ricettazione aggravata e falsità in documenti. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.