Mendrisiotto

Nebiopoli, ‘recuperiamo l’immagine del Carnevale del passato’

Il comitato lancia un appello a bar e ristoranti di Chiasso per programmare insieme i festeggiamenti light che saranno organizzati il 26 febbraio

In versione light, ma la festa ci sarà
(archivio Ti-Press)
3 febbraio 2022
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“Lavoriamo insieme come città per costruire quello che potrebbe essere il Carnevale del futuro a beneficio di tutti”. È questo l’appello lanciato dal Carnevale Nebiopoli di Chiasso in una e-mail inviata questa mattina a ristoratori ed esercenti della cittadina in vista di quella che sarà l’edizione light già preannunciata tre settimane fa in occasione dell’annuncio dell’annullamento, causa Covid, dell’edizione 2022. Alla già annunciata giornata di festa del 26 febbraio, anche alla luce di quanto comunicato ieri dal Consiglio federale, potrebbero infatti aggiungersene delle altre. Altre date che, almeno nelle intenzioni del Nebiopoli, potranno essere costruite con gli altri attori della cittadina. Da noi contattato, il presidente del Carnevale di Chiasso Alessandro Gazzani conferma l’avvenuto invio della comunicazione che, nel giro di poche ore, «ha già trovato alcune adesioni. Pensando agli allentamenti che potrebbero esserci da qui a fine mese – spiega Gazzani –, perché non organizzare qualcosa che, oltre a portare avanti la tradizione, possa dare un contributo reale alle attività di Chiasso che nel corso degli ultimi due anni hanno fatto molta fatica?». La proposta sarà discussa settimana prossima anche con il Municipio di Chiasso.

Open air il 26 febbraio

La data sicura, come detto, è quella di sabato 26 febbraio. Dalle 11, e indicativamente fino alla 1 del mattino, in piazza ci sarà un programma di intrattenimento carnascialesco che si svilupperà totalmente all’aperto. Nei prossimi giorni, insieme a Cantone e Comune, saranno effettuate le necessarie valutazioni per capire quanta gente potrebbe arrivare a Chiasso. Come spiegato sulla comunicazione odierna, “se la gente viene a Chiasso all’aperto e al freddo, sicuramente nel corso della serata apprezzerebbe entrare in un bar (che fungerebbe quindi da tendina di Carnevale) per mangiare o bere qualcosa”. E il discorso potrebbe estendersi anche al venerdì sera. “Sono tutte idee da sviluppare con voi”. Nebiopoli da sempre, e in particolare dalla sua ‘riforma’ del 2020, sta lavorando per riportare le persone a Chiasso e riavvicinarle alla città e alle sue attività. Un processo che, causa l’emergenza sanitaria, si è dovuto fermare. «Vogliamo recuperare l’immagine del Carnevale del passato e farlo conoscere ai giovani che hanno vissuto solo il contesto degli ultimi anni – continua Gazzani –. Avere delle ‘tendine’ nei vari bar dislocati in posti diversi permetterebbe alle persone di godersi con serenità spazi più ampi». Fattore, questo, «che verrebbe verosimilmente più apprezzato rispetto al ritrovarsi ‘uno sopra l’altro’ all’interno di un capannone».

Il Carnevale di giorno

Quello che si propone è in sostanza una sorta di ‘Carnevale di giorno’ che vive nella cittadina. «Mi piace pensarlo come un evento in stile Fiera di San Martino – aggiunge il presidente del Nebiopoli –, che si sviluppa di giorno, all’orario dell’aperitivo e di cena e nella prima parte della serata. Il comitato è anche in contatto con le discoteche della zona, sempre nell’ottica di coinvolgere la regione, per pensare a un eventuale dopo festa». Le ulteriori giornate di festa, così come quella del 26 febbraio, saranno quindi sviluppate nei prossimi giorni con chi darà la propria disponibilità. Nebiopoli si è messo a disposizione per la gestione della macchina organizzativa, della valutazione dei costi (e come far fronte alle spese) e si occuperà anche dell’ordine pubblico (ogni locale lo sarà per il suo interno e per il controllo del certificato Covid all’ingresso). Da valutare anche, come si faceva una volta, un modo per fare spostare gli avventori da un locale all’altro o se puntare semplicemente sugli spostamenti a piedi.

Anche per bambini e anziani

La programmazione della festa non dimentica nemmeno bambini e anziani. «Andremo noi nelle scuole e stiamo sviluppando momenti didattici – conclude Alessandro Gazzani –. Stiamo anche contattando gli istituti sociali e il Tertianum di Chiasso per poter organizzare qualche evento per gli ospiti».

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