È tornato in servizio il parroco del Basso Mendrisiotto denunciato per presunte molestie in discoteca. Ai fedeli ha parlato di limiti umani e redenzione
«Chiedo scusa a tutti per il mio comportamento poco corretto, che può aver offeso qualcuno». È stato un ritorno in scena all’insegna delle scuse e dei ringraziamenti, quello del sacerdote denunciato a dicembre per presunte molestie nei confronti di una giovane donna. Come preannunciato nell’edizione del 29 gennaio, il vescovo Valerio Lazzeri ha infatti posto fine al periodo di ‘sospensione’ del prete, che durante questo fine settimana è tornato pertanto a dire messa nella propria Parrocchia del Basso Mendrisiotto. E proprio con la lettera inviata dal vescovo ai parrocchiani sono iniziate le funzioni di sabato e domenica. A leggerne il contenuto, un ospite d’onore: il vicario generale don Nicola Zanini. Una presenza, la sua, da leggersi verosimilmente come atto di vicinanza della Curia alla Parrocchia in questo «momento particolare», come detto da Zanini stesso.
Nella lettera il vescovo ha evidenziato che il periodo di lontananza dalla Parrocchia ha permesso al sacerdote di approfondire l’accaduto, «anche tramite la preghiera». «Egli ha ammesso le sue responsabilità. Ha preso coscienza delle condizioni necessarie alla ripresa del ministero» ha aggiunto Zanini per conto di Lazzeri, spiegando che al sacerdote saranno forniti tutti gli «aiuti necessari affinché possa affrontare in maniera decisa quelle fragilità del suo carattere e della sua storia che gli hanno impedito di affrontare con il dovuto discernimento le particolari circostanze nelle quali si è trovato». Il vescovo ha poi precisato che non si intende far finta che nulla sia accaduto e che effettivamente il parroco non ha tenuto un comportamento irreprensibile, ma che d’altra parte – seppur le indagini siano ancora in corso – l’accaduto non sembra essere tale da precludere il rientro del don nelle sue funzioni. «Mi auguro che possa fare tesoro dell’esperienza vissuta e che questa gli dia in futuro una nuova consapevolezza», il monito finale del vescovo.
Don Zanini dal canto suo durante i propri interventi ha parlato di «parole (quelle di don Lazzeri, ndr) che ci danno conforto e speranza», ha ringraziato il prete che ha sostituito il sacerdote sospeso in queste settimane, come anche i parrocchiani «per come avete vissuto questo momento di sofferenza e dolore, senza pettegolezzi inutili». Le redini della Parrocchia sono quindi tornate in mano al don sotto inchiesta che, come detto, si è scusato con i fedeli. «Voglio chiedere scusa a tutti voi, per il dispiacere che vi ho provocato» ha detto il parroco, precisando però: «Non tutto ciò che si scrive sui giornali e su internet è la verità. Non possiamo considerare i mass-media quali fonti sicure di informazione. Ma allo stesso tempo voglio chiedere scusa personalmente per il mio comportamento poco corretto che può aver offeso qualcuno». Il sacerdote ha quindi ammesso delle mancanze, in particolare relative ai propri limiti. E quest’esperienza lo aiuterà a meglio riconoscere proprio i limiti umani che ha, ha aggiunto parlando della necessità di proseguire sulla «strada della redenzione alla quale siamo tutti chiamati» e sul cammino della salvezza eterna.
I fatti che hanno portato al centro delle cronache il prete risalgono, ricordiamo, allo scorso dicembre quando l’uomo si è recato in una discoteca del distretto assieme a un gruppo di amici. Lì, secondo delle testimonianze, avrebbe ecceduto con l’alcol arrivando a toccare il fondoschiena di una donna. Sul posto è intervenuta la polizia e la presunta vittima di palpeggiamenti in seguito lo ha denunciato appunto per molestie e l’inchiesta, ci hanno confermato ancora ieri dal Ministero pubblico, è tuttora in corso. L’episodio è avvenuto nella notte fra sabato e domenica e la messa domenicale non è stata celebrata dal parroco a causa, si sarebbe detto, di un incidente. Sempre secondo testimonianze raccolte dai presenti nel locale notturno, il don sarebbe stato colpito al volto e sarebbe stato accompagnato al pronto soccorso a causa della probabile rottura del setto nasale.
A un mese e mezzo dai fatti il sacerdote è apparso invece in forma nella Parrocchia che guida da circa due anni, «felice di riprendere il cammino iniziato assieme». Contento, e grato. Per le preghiere, per la stima espressagli dai parrocchiani in questo difficile periodo e «per la vicinanza fraterna e comprensione paterna» dimostrata dal vescovo. E proprio don Lazzeri, infine, ha sottolineato che a favore del reintegro del sacerdote sono apparse «non prive di rilevanza le numerose espressioni di sostegno e di apprezzamento (nei confronti del parroco, ndr) giunte nelle scorse settimane».