Gli organizzatori annunciano di voler rinunciare alla manifestazione carnascialesca in forma classica per l’edizione 2022 ma preparano una versione light.
Anche l’ultimo grande Carnevale ticinese che ancora non si era arreso al coronavirus, alla fine ha dovuto gettare la spugna per l’edizione 2022. "Possiamo restare sognatori finchè ciò è possibile, ma in questo momento dobbiamo purtroppo essere realisti – si legge nella nota inviata ai media –. Il Comitato Direttivo, in accordo con il Municipio di Chiasso, annuncia di voler rinunciare allo svolgimento della manifestazione carnascialesca in forma classica per il 2022. Avevamo annunciato a più riprese di essere pronti a dire stop nel caso in cui la situazione fosse peggiorata. La nostra strategia era chiara, valutare come sarebbe trascorso il periodo delle festività e fare un bilancio appena dopo l’Epifania. La nostra speranza di normalità dipendeva però dall’evoluzione di questa nuova ondata. Siamo comunque fieri di non aver alzato bandiera bianca prima del tempo, anche se a seguito dell’evidente situazione epidemiologica siamo costretti a gettare la spugna. In un momento storicamente complicato come questo è difficile pensare allo svolgimento in totale sicurezza di un evento che coinvolge un pubblico così importante ma soprattutto la cui macchina organizzativa coinvolge così tante persone.
Durante le ultime ore i contatti con Cantone e Comune sono stati molto intensi e dopo profondi ragionamenti riteniamo di dover agire con senso di responsabilità. La nostra società è oggi bloccata a causa delle quarantene e difficilmente possiamo pensare di organizzare un evento che potrebbe potenzialmente peggiorare la situazione. Il nostro lavoro coinvolge tutti gli enti di primo intervento e molti partner municipalizzati come AGE e Ufficio Tecnico, dopo attenta discussione con le autorità comunali e con le forze di Polizia (anch’esse sotto pressione per la normale pianificazione degli effettivi), la nostra organizzazione decide autonomamente di non voler mettere sotto pressione questi primari enti in un momento così difficile e rinuncia quindi allo svolgimento del Carnevale.
Spostare il carnevale in un altro periodo potrebbe essere un modo per combattere per il momento la situazione e poter svolgere questo amato evento. Questa idea era stata paventata dal presidente del Rabadan Giovanni Capoferri in occasione dell’annullamento del loro carnevale e trova l’appoggio di Nebiopoli. Il nostro invito è quindi di avviare la discussione su questa tematica assieme a Bellinzona, Roveredo, Biasca, Tesserete e Locarno. L’attuale situazione sta portando alla scomparsa di gruppi o delle manifestazioni stesse, siamo confrontati con la difficoltà di mantenere unita la gente e con la possibile morte finanziaria di alcuni. Per molti forse questa non è una priorità, ma in realtà il carnevale, oltre a rappresentare un importante indotto per il tessuto cantonale, rappresenta qualcosa di profondamente radicato nella nostra cultura.
Scatta a questo punto il “piano B”, che prevede il ritorno a un carnevale più antico e tradizionale, dettato dalla semplicità senza tante pretese. Una versione light nelle date del weekend dal 25 al 27 febbraio è in fase di allestimento e avrà modalità estremamente semplici: nella piazza centrale di Chiasso – in fase di discussione con il Cantone le modalità di accesso (2G o 3G) – si svolgeranno gli eventi gastronomici e popolari dei nostri rioni durante il giorno, accompagnati da festeggiamenti di carnevale durante il pomeriggio che si protrarranno fino alle prime ore della sera. Totalmente all’aperto, senza strutture chiuse e solamente in caso di bel tempo (in caso di brutto tempo rinvio al weekend successivo). Valuteremo come coinvolgere gruppi o carri che hanno già iniziato la costruzione. Un’evento di questa tipologia è facilmente pianificabile ma soprattutto anche facilmente cancellabile anche all’ultimo minuto senza necessità di investimenti logistici. Sicuramente permetterà di dare tanto spazio alle Guggen. L’idea è quella di creare qualcosa di nuovo e innovativo".