Mendrisiotto

Mendrisio: ciack, si gira

Il Consiglio comunale aderisce a un fondo che apre alla Settima arte. Obiettivo, sostenere le attività economiche e promuovere l’immagine della Città

Il Borgo è già stato al centro delle aventure della Palmira
(Ti-Press)
13 dicembre 2021
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Mendrisio: ciack, motore, azione. La Città ha tutte le carte in regola per fare da sfondo a un set cinematografico. Alla ricerca di vie nuove per promuovere i nuclei dei Quartieri e per far lievitare la cifra d’affari delle attività economiche locali, il Municipio ha deciso di investire sulla ‘fabbrica dei sogni’. E il Consiglio comunale, questa sera, lunedì, lo ha seguito con convinzione (quasi) totale in questo «esperimento». Voce fuori dal coro la Lista civica, che ha votato contro: «Le argomentazioni portate dall’esecutivo non persuadono», ha motivato Antonia Bremer. L’esecutivo, come ha ribadito la vice sindaca Francesca Luisoni, crede in questa nuova via, imboccata peraltro timidamente (almeno nella cifra riservata), e nel suo potenziale.

Mendrisio è il primo centro del cantone

Nasce così il Mendrisio Film Fund. Il Comune sarà infatti il primo centro ticinese a creare un fondo - alimentato ogni anno con 30mila franchi da qui al 2024 - da mettere a disposizione di società di produzione svizzere o estere che sceglieranno di ambientare il soggetto del proprio film a Mendrisio, dunque di spendere sul territorio. E ciò a tutto vantaggio di strutture, servizi e artigiani locali. Ad affiancare la Città in questa operazione sarà la Ticino Film Commission, una fondazione senza scopo di lucro realtà dal 2014. Il suo intento? Valorizzare il cantone quale “location” per il cinema. Fatti due conti si prevede di ottenere ricadute dirette stimate in circa 150mila franchi oltre a un ritorno di immagine e turistico.

Con questa scelta, il legislativo vira altresì all’unanimità su una politica di incentivi che, a quattro anni di distanza dal varo del Regolamento comunale per la promozione economica dei nuclei a fronte di risultati tiepidi, abbandona l’aiuto alla decorazione delle vetrine - che “ha fatto il suo corso” - e mantiene invece il sostegno all’insediamento (che consiste in un rimborso spese), esplorando altre strade e dotandosi, come detto, di un nuovo strumento. La Città ci crede e confida in un riscontro importante per le attività commerciali di Mendrisio. A questo punto non resta che verificare sul campo.

Preventivi 2022, un documento di ‘transizione’

Sull’onda di una Commissione delle gestione compatta, le previsioni finanziarie per il 2022 allineate dall’esecutivo - consapevole che le cifre saranno rosse per 2,2 milioni - alla fine sono state condivise dal legislativo, a cominciare dalla scelta di non ritoccare (per ora) il moltiplicatore, che resta a quota 75 per cento. Nessuno, del resto ha messo in discussione le cifre, senza risparmiare - da Destra a Sinistra - critiche (e qualche punzecchiatura) puntuali. Se il Municipio deve armarsi di coraggio, allo stesso modo, ha fatto memoria il sindaco Samuele Cavadini, il Consiglio comunale è chiamato a prendersi le sue responsibilità, inclusa quella di «dare la rotta» qualora le misure (in particolare di risparmio, troppo pochi ha lamentato soprattutto il Ppd) proposte non fossero ritenute insufficienti.

Cercando una definizione, i preventivi 2022 sono di «transizione», ha spiegato Daniele Caverzasio, a capo delle Finanze. In ogni caso Mendrisio non si fermerà (come dimostrano gli investimenti in programma, di 32 milioni al lordo), rivendicando il suo ruolo di polo. Tant’è, ha annunciato, che «sono partiti 15 gruppi di lavoro chiamati ad analizzare l’organizzazione e le spese, e a 360 gradi». Nell’attesa l’aula consiliare ha sottoscritto la finanziaria con 52 voti favorevoli e 3 astenuti. Via libera anche ai bilanci delle Aziende industriali, che assicurano un sostegno sonante di un milione e mezzo alle casse comunali.

Sosteniamo Valera

Sembrava ormai cosa fatta. A fine novembre la firma in calce al rapporto della Commissione ambiente, territorio ed energia del Gran consiglio pareva ormai a portata di mano. A oggi, invece, è ancora un nulla di fatto: tutto è rimandato al 2022. Un parte della Commissione - da nostre informazioni Plr, Udc e una porzione del Ppd - hanno sollecitato, in effetti, un ulteriore parere giuridico esterno sul dossier, sullo sfondo le rivendicazioni plurimilionarie dei due maggiori proprietari della zona.

Tempi lunghi, insomma, che hanno convinto il Consiglio comunale di Mendrisio a far sentire la propria voce e a chiedere in modo formale al Municipio di schierarsi a favore del Puc, il Piano di utilizzazione cantonale disegnato su Valera con il suo corredo di circa 17 milioni di franchi (6 dei quali riservati agli espropri). Le aspettative sul comparto di 190mila metri quadrati fra Rancate, Genestrerio e Ligornetto, del resto, continuano a crescere.

Valera, si legge nella risoluzione votata coralmente, “dovrà essere una zona di spazi vivibili e a misura di cittadino, dove i momò - e non solo - potranno trovare una piccola oasi, uno spaio naturale pregiato, un parco del Mendrisiotto”.

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