Mendrisiotto

Mendrisio, denunciati interventi ‘deturpanti’ nei nuclei

Tiziano Fontana (Lista civica) interroga il Municipio sui lavori concessi nei centri storici. E sollecita: ‘Serve l’occhio di uno specialista’

Per la Lista civica sono interventi fuori luogo
11 ottobre 2021
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L’acciottolato d’un tempo scalzato via da una lunga lingua di asfalto nero nel mezzo di un centro storico. La facciata di un edificio ritinteggiata con un colore improbabile nel cuore del paese. A Tiziano Fontana, consigliere comunale della Lista civica Per Mendrisio, è bastato fare due passi fra le stradine di due dei dieci nuclei della Città, a Meride e Tremona, per incrociare “interventi inopportuni o deturpanti”. Con buona pace della “sostanza storica” e a tutto svantaggio, richiama, delle “peculiarità costruttive” proprie agli stabili. Il risultato? Omologare gli immobili a “quelli seriali che caratterizzano i nuovi quartieri e le periferie”. Fontana non si limita, però, a portare degli esempi, ma ne fa motivo di una interrogazione al Municipio, determinato com’è a capire chi ha dato il nullaosta – e per quale motivo – a delle modifiche che a Meride hanno eliminato il vecchio selciato e a Tremona hanno cambiato faccia a un’abitazione. Eppure, rende attenti nel suo atto parlamentare, esistono leggi e norme da ossequiare. Come nel caso dell’intenzione di ridipingere i muri di una casa: prima, fa memoria, occorre notificare i lavori al Municipio. Tanto più, annota ancora, che “nel caso dei nuclei storici solitamente vi è una restrizione nella scelta della gamma cromatica e del tipo di pittura”.

‘Occorre una figura ad hoc’

Il consigliere comunale torna quindi alla carica sulla necessità di filtrare le operazioni previste, da parte dell’ente pubblico come del privato, nell’area dei nuclei storici attraverso una “attenta analisi del tessuto storico-artistico, urbanistico e spaziale” e sull’esigenza, evidente a suo dire, di appoggiarsi all’operato di professionisti della materia. Ecco che fra le righe dell’interrogazione si lancia una proposta. “L’ente pubblico, in particolare l’Ufficio tecnico – annota Fontana –, dovrebbe prevedere una figura al suo interno che abbia una formazione specifica in architettura e storia dell’architettura e conservazione del patrimonio culturale, che possa non solo esaminare o aiutare a valutare tecnicamente i progetti ma anche dare il giusto orientamento tanto agli interventi dello stesso ente pubblico quanto a quelli dei privati, suggerendo soluzioni di conservazione della sostanza storica che spesso sfuggono ai progettisti e che potrebbero parallelamente far risparmiare risorse finanziarie a chi intende investire in questi particolari luoghi”.

‘Nei piani anche lacune gravi’

Di ‘vuoti’ da colmare, agli occhi dell’esponente della Lista civica, comunque, ve ne sono anche altri. “Analizzando i Piani particolareggiati dei dieci ‘Quartieri’, si constata – fa presente – una difformità nelle loro norme di attuazione, aspetto negativo che avevo chiesto già nel 2013 di risolvere uniformando gli articoli e dando una linea direttrice fondata sulla salvaguardia delle peculiarità esistenti”. In più, insiste, “non vi è traccia pratica a livello di norme cogenti delle importantissime indicazioni contenute negli inventari federali Isos, né degli obiettivi di salvaguardia degli stessi o dei rilevamenti degli insediamenti d’importanza regionale e locale”. E questa, sottolinea, è una “lacuna grave”, e che è “all’origine di interventi svilenti”.

A questo punto a Fontana restano due domande da girare al Municipio. La prima porta l’attenzione sul personale: in buona sostanza, chiede, l’esecutivo ha intenzione di dotare l’Ufficio tecnico di un dipendente con un profilo specialistico? La seconda rimanda, invece, ai due casi sollevati: l’esecutivo, rilancia, ritiene che “i due esempi citati siano consoni al valore dei nuclei di Meride e di Tremona e rispettosi degli stessi?”.

Centro storico e cani

‘Sensibilizzare non basta’

L’Ordinanza municipale sui cani parla chiaro. E i proprietari degli animali sono tenuti a rispettarla. Nonostante i “controlli regolari” effettuati dalla Polizia cittadina – con pattuglie a piedi e no –, cogliere in flagrante chi non si adegua, però, non è semplice. Soprattutto quando c’è chi lascia il proprio amico a quattro zampe libero di espletare i suoi bisogni, senza peraltro provvedere a raccoglierli. Sin qui, come fa sapere lo stesso Municipio, “non è stata comminata nessuna contravvenzione”. Le multe staccate sono state, infatti, motivate dal mancato uso del guinzaglio o dalla fuga dell’animale. In ogni caso, l’autorità comunale (così come i suoi Servizi) preferisce far leva su prevenzione e sensibilizzazione. Anche se agli occhi di Antonia Bremer, consigliera comunale della Lista civica Per Mendrisio, risulta evidente che questa scelta non ha sortito l’effetto sperato. Tornando, quindi, alla, carica con una nuova interrogazione, la consigliera sollecita una campagna “sul campo a tappeto”, dando seguito alle “numerose segnalazioni e lamentele che ci sono ancora pervenute da cittadini, commercianti e ristoratori relative ai disagi derivanti dalle deiezioni e dall’urina, a opera di cani, a ridosso di edifici, vetrine ed entrate di proprietà private”.

L’invito è, insomma, a cambiare strategia, prendendo in considerazione una volta di più, rilancia Bremer, la possibilità di destinare spazi dedicati e “rispettosi della quiete pubblica”, tentando così “un esperimento”. Inoltre, chiede in conclusione l’esponente della Lista civica, l’esecutivo può mettere in linea di conto la possibilità di “contribuire ad aiutare finanziariamente commercianti, ristoratori e privati cittadini per sostenere le spese per i prodotti di pulizia usati durante tutto l’arco dell’anno per lavare il suolo pubblico e i muri dall’urina e dagli escrementi dei cani”. Del resto, chiosa, “tanto vale avere delle belle vetrine, degli stabili ristrutturati, monumenti restaurati e una pregiata pavimentazione di granito pagati da tutti i cittadini, se questi vengono quotidianamente lordati”.