Mendrisiotto

Il traffico combinato cresce ancora. Investimenti in vista

Ulteriore passo avanti del Gruppo Hupac che fa fronte anche alla pandemia. 'Ma serve una capacità stabile', rivendica l'azienda

Recuperato il terreno anche sulla pandemia (Ti-Press)
27 agosto 2021
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Altro balzo in avanti per il trasporto combinato in Svizzera. Nel primo semestre dell'anno il Gruppo Hupac, leader nel settore con sede a Chiasso dal 1967, ha registrato infatti una crescita del traffico pari al 14,5 per cento rispetto al 2020. Dopo la pausa dettata dalla crisi sanitaria da Covid-19, fa sapere il Gruppo in una nota, l'azienda sta intensificando la sua strategia d'investimenti in materiale rotabile e terminal. E guardando al futuro, al fine di garantire la stabilità dell'offerta di capacità sugli assi internazionali, Hupac ha proposto di organizzare una tavola rotonda con i gestori delle infrastrutture e i clienti ferroviari.

"Il traffico combinato - rende attenti il Gruppo - sta crescendo in modo dinamico, trasferendo il trasporto merci dalla strada alla ferrovia, in linea con la strategia europea sulla protezione del clima". Lo dimostrano le 568'622 spedizioni stradali registrate nei primi sei mesi del 2021. «Questo significa - annota Michail Stahlhut, Ceo del Gruppo Hupac - che abbiamo chiuso il gap causato dalla pandemia, e addirittura superiamo i volumi del 2019 di quasi il 10 per cento». La tendenza positiva si conferma in tutti i segmenti di mercato e risulta essere "costantemente al di sopra delle aspettative". Fa eccezione il trasporto marittimo, che, come spiega l'azienda, soffre le conseguenze del blocco del Canale di Suez e risente della congestione di numerosi terminal a causa degli squilibri nel traffico dell'entroterra.

In ogni caso, la spinta dei mercati è tale che la forte domanda di logistica degli ultimi mesi ha causato problemi di capacità, soprattutto nei terminal e sulle linee ferroviarie. "Questo - rende attenti Hupac - ha un impatto sull’affidabilità e la qualità del traffico ferroviario". La società ha quindi in programma "una serie di misure mirate all’organizzazione e alla disponibilità di risorse per rafforzare il sistema e garantire la qualità necessaria".

Chiesta una tavola rotonda 

L'attuale intensa attività di costruzione sul corridoio Reno-Alpino, con chiusure totali o parziali che durano giorni e settimane, si richiama dalla sede di Chiasso, mostra ancora una volta quanto sia importante per tutti i partner coinvolti agire in modo coordinato. La costruzione simultanea su diversi tratti della linea con insufficienti opzioni di deviazione riduce notevolmente la capacità. Le conseguenze sono cancellazioni, ritardi, congestione dei terminal, esplosione dei costi di produzione e il ritrasferimento su strada. «I cantieri non devono diventare un ostacolo per il trasferimento del traffico», avverte il presidente del Consiglio di amministrazione Hans-Jörg Bertschi. Per queste ragioni Hupac chiede una tavola rotonda sull’istituzione di linee di bypass stabili. Al tavolo dovrebbero sedere tutti i gestori delle infrastrutture del corridoio, compresa la Francia come partner importante per l’adeguamento e l'elettrificazione del percorso alternativo Wörth-Lauterbourg-Strasburgo sulla riva sinistra del Reno. «Siamo convinti che uno scambio costante e mirato tra i gestori dell'infrastruttura e i clienti del trasporto merci su rotaia sia il fattore chiave per garantire, in futuro, la costruzione e la circolazione sulla più grande arteria di approvvigionamento d'Europa», sostiene Bertschi.

Dal canto suo Hupac sta potenziando l'attività d'investimento. Nel settore dei terminal, i lavori di progettazione e costruzione procedono a Piacenza, Milano Smistamento e Novara in Italia e Brwinów in Polonia. Dal prossimo settembre partirà l'attività in proprio di agenzia al terminal Brescia/Montirone, che apre verso l'area economica a est di Milano.

Hupac acquisisce una partecipazione in WienCont

Sul fronte dell'asse Benelux/Germania-Europa sudorientale Hupac ha acquisito una partecipazione del 4,16 per cento nel terminal WienCont nel segno dell'espansione della rete intermodale. Oggi il Gruppo gestisce circa 50 treni alla settimana tra l'hub di WienCont e le destinazioni Budapest, Duisburg, Rotterdam, Istanbul/Halkali, Ludwigshafen, Geleen, Bucarest/Ploiesti e Busto Arsizio.