Mendrisiotto

Tagli alla Burberry, ridotto il numero di licenziamenti

Sindacati e azienda hanno trovato un accordo su un piano sociale e sulle misure di accompagnamento per i dipendenti toccati

L'intervento dei sindacati ha dato i suoi frutti (Archivio Ti-Press)
28 luglio 2021
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È giunta alla fine la trattativa, tra sindacati e azienda, in merito al licenziamento collettivo alla Burberry di Mendrisio. La misura, in un primo momento, avrebbe dovuto toccare 15 dei 35 dipendenti impiegati presso i due punti vendita al terzo piano del FoxTown. La discussione avvenuta ieri tra le parti ha però portato dei risultati significativi, come ci conferma telefonicamente il segretario regionale Unia Ticino e Moesano Giangiorgio Gargantini: «Siamo riusciti a ridurre il numero di licenziamenti, che non saranno quindi più 15 come previsto in un primo momento». Per i dipendenti che saranno lasciati a casa è inoltre stato trovato un accordo in merito a un piano sociale e a una serie di misure d'accompagnamento. Dipendenti e sindacati si sono invece riuniti questa mattina per fare il punto della situazione. Un incontro che ha dato la luce verde all'accordo dato che l'ultima parola spettava ai lavoratori. «Quella di oggi resta comunque una giornata difficile e non si può certo esprimere soddisfazione quando delle persone perdono il proprio posto di lavoro. Ai collaboratori lasciati a casa va tutta la nostra solidarietà». 

‘Lavoro di squadra’

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il commento di Giorgio Fonio, segretario regionale Ocst Mendrisiotto: «Il dispiacere oggi resta, e non lo si può negare. Allo stesso tempo possiamo dire che un risultato è stato raggiunto. Da parte dell'azienda abbiamo osservato che un gesto nei confronti dei lavoratori è avvenuto». A rendere possibile la trattativa, come già riferito negli scorsi giorni, era stata la mancata apertura dei punti vendita lunedì. Un braccio di ferro che aveva spinto il noto marchio di moda britannico a sedersi a un tavolo per discutere. «È stato fatto un ottimo lavoro d'insieme tra noi, Unia e i dipendenti», ha riconosciuto il segretario Ocst. 

Denunciati i modi

A finire nell'occhio del ciclone erano stati soprattutto i modi utilizzati dall'azienda per comunicare i tagli. Ai dipendenti una prima notizia sull'avvio di una procedura di consultazione, a seguito di un possibile licenziamento collettivo, era giunta lo scorso 28 giugno, con il successivo intervento dei sindacati. L'apice, secondo gli interessati, lo si era invece raggiunto venerdì scorso quando una mail comunicava la conclusione della procedura. Nel messaggio di posta elettronica si dava inoltre uno spazio di tempo minimo (meno di un'ora) ai dipendenti che volevano lasciare volontariamente il posto di lavoro per mandare eventuali comunicazioni. La questione si è conclusa quindi quest'oggi con il punto d'incontro raggiunto tra le parti. 

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