La sezione Ppd invita il Municipio a essere in prima linea per il futuro del negozio. Il diritto di compera stabilito nel 2016 scadrà nel 2026
Quale futuro avrà la Cooperativa di Castel San Pietro? A chiederlo è la sezione Ppd e Generazione Giovani del Comune che, in una nota, evidenzia che la situazione del negozio di paese “sembra proprio peggiorare (nemmeno i sacchi comunali dei rifiuti vengono venduti) e gli ormai pochi frequentatori, vedendo gli scaffali quasi vuoti, hanno ben poche speranze”. La Cooperativa è stata aperta nel 1917; la Società Cooperativa di consumo ha approvato lo statuto valido ancora oggi nel 1942. Nel 2016 il Consiglio d'Amministrazione propose all'assemblea di chiudere il negozio. “Questo non avvenne – si ricorda – grazie alla disponibilità di nuove persone e, soprattutto, alla garanzia del Municipio che propose al Consiglio comunale di costituire con la Cooperativa un diritto di compera del terreno e dello stabile a beneficio del Comune per un credito complessivo di 705mila franchi, versandone già una parte per coprire i debiti accumulati”. Nel 2018 il CdA propose all'assemblea di dare in gestione il negozio a una società privata.
A fronte della situazione attuale, il Ppd sollecita il Municipio a “essere in prima linea per far sì che il nostro negozio di paese possa risorgere. La collaborazione e l'aiuto del CdA, se quest'ultimo lo vorrà, è fondamentale, così come una visione a lungo termine che permetta alla pianificazione del centro paese di riconoscere l'importanza della presenza di negozi di prima necessità, riservando loro alcuni spazi”. L'invito a breve termine è quello di valutare con il CdA “come evitare una possibile chiusura e, soprattutto, individuare il momento e la strategia migliore per procedere a esercitare il diritto di acquisto comunale, che scadrà nel 2026, per garantire il futuro al negozio”.