Mendrisiotto

'La Pm Ecorecycling non può essere obbligata a chiudere'

Stando al Cantone non ci sono i presupposti. Sospesa per ora l'inchiesta penale sul primo incendio del 2016, si indaga sul rogo di dicembre

Restano da chiarire le cause di entrambi i roghi (Ti-Press)
25 febbraio 2021
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Sulla Pm Ecorecycling di Mendrisio non calerà la mannaia delle autorità. Ad oggi agli occhi dei servizi del Dipartimento del territorio non sussistono i presupposti legali per imporre la chiusura del deposito da parte del Cantone. E ciò anche se alle spalle ci sono due incendi, il primo dei quali, nel 2016, doloso, il secondo divampato prima del Natale scorso. È lo stesso governo a metterlo nero su bianco. Dopo il primo rogo di pneumatici, del resto, molto è stato fatto per migliorare la situazione sul piano della sicurezza, si motiva. A restare ancora senza una risposta sono, invece, le cause all'origine di entrambi gli episodi. Il Consiglio di Stato lo ha ribadito con chiarezza, rispondendo agli interrogativi del deputato della Lega Massimiliano Robbiani, consigliere comunale della Città.

Inchiesta: decreto di sospensione

Interpellato il Ministero pubblico, il Cantone conferma che il procuratore pubblico ha "emesso un formale decreto di sospensione" sul caso avvenuto quattro anni orsono. L'inchiesta condotta da Polizia cantonale e Procura, si fa sapere, "non ha permesso, ad oggi, di identificare i potenziali autori del reato di incendio intenzionale - subordinatamente incendio colposo - ritenute nell'istruttoria". Assicurate, nel frattempo, le prove, non resta quindi che confidare sull'esito dell'indagine aperta sull'incendio di dicembre per saperne di più.

'L'azienda ha adottato tutte le misure necessarie'

La Pm Ecorecycling, dal canto suo, permesso alla mano (datato 2018), ha apportato i diversi correttivi richiesti, adeguandosi, spiega il governo al gran consigliere, alle nuove direttive antincendio, migliorando il concetto di stoccaggio, rendendo automatica l'attivazione delle misure in caso di necessità (come nel caso della gestione della vasca di ritenzione delle acque di spegnimento, che potrebbe rivelarsi utile ai fini dell'inchiesta di Polizia). D'altro canto, dopo l'evento del 2016, si sottolinea, "sono state eseguite a più riprese delle verifiche congiunte tra i servizi comunali e cantonali". Alla luce di questi controlli e della legislazione ambientale, il Cantone si sente di affermare che l'azienda "aveva adottato tutte le misure necessarie per gestire l'attività a norma di legge".

Argomenti, quelli illustrati dall'autorità cantonale, di cui la ditta si è fatta forte. Così, davanti alla decisione pronunciata dal Municipio della Città già il dicembre scorso - obiettivo vietare l'apporto e la lavorazione di altri pneumatici oltre al materiale già presente, sospendendo di fatto l'attività -, la Pm Ecorecycling (e con lei il proprietario del terreno) ha opposto ricorso. Affaire à suivre.

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