Come spiega il Municipio, sollecitato da un'interrogazione, sono stati generati dall'attuazione del piano di protezione anti Covid-19
Il Covid-19 si è fatto sentire anche alla piscina di Chiasso. Sollecitato da un'interrogazione di Otto Stephani (Us-I Verdi), il Municipio spiega che l'attuazione del piano di protezione “ha generato per l'ente pubblico un onere finanziario supplementare non indifferente”. La stagione è terminata il 6 settembre – “come a Bellinzona” – perché “con la ripresa dell'anno scolastico, l'afflusso di bagnanti cala sensibilmente e il deficit gestionale lievita ulteriormente”. Tra le decisioni prese, l'esecutivo ricorda che è stato deciso di non emettere il biglietto singolo che, non essendo personalizzato, “non garantisce la tracciabilità automatica permessa invece tramite il sistema di gestione delle entrate su abbonamento”. La pandemia ha causato ritardi anche nella sostituzione dei vecchi trampolini che “avverrà a breve”. A mente del Municipio, “in base alle norme anti-Covid, la gestione dei trampolini sarebbe risultata in tutti i casi problematica, a causa della possibile formazione di assembramenti”. L'autorità comunale spiega inoltre che la piscina dei piccoli è stata chiusa “a titolo precauzionale dopo che sono state riscontrare tracce di cloroformio”. I livelli registrati “erano largamente inferiore ai limiti di legge. La situazione si è quindi normalizzata”. Passando al sottopassaggio che porta all'entrata principale, in collaborazione con il progetto Frequenze “è in programmazione un intervento di restyling per rivalorizzare il manufatto”.
Il Municipio si dice infine “soddisfatto dell'afflusso, in lento ma costante aumento negli anni” alla piscina coperta sotto il pallone pressostatico. “La struttura rappresenta un unicum a livello regionale ed è imprescindibile per garantire agli atleti delle società di nuoto di Chiasso e della regione lo svolgimento dell'attività in vasca”.