Dispersa una cinquantina di ragazzi. Nel comprensorio di Mendrisio non è la prima volta: già staccate diverse multe
Sono trascorsi solo dieci giorni da quando, in Ticino, visti i tempi di Covid una leggerezza si è trasformata in una infrazione. Eppure anche sul territorio del Mendrisiotto sono già fioccate le contravvenzioni. Più della mascherina abbassata (o addirittura assente) a far scattare la sanzione disciplinare sono stati gli assembramenti: ritrovarsi in più di cinque persone in un luogo pubblico o privato va oggi, infatti, contro le regole di comportamento, ma soprattutto viola l'ordinanza Covid-19. Come dire che la multa è assicurata. Se ne sono accorti coloro che in questo ultimo lasso di tempo sono finiti nelle maglie dei controlli di Polizia. E in tutti i casi registrati nella Regione II che fa capo al polo di Mendrisio a essere pizzicati 'in flagranza' sono stati dei giovani.
Alle spalle quasi un anno trascorso ormai sotto la cappa del coronavirus, i ragazzi cominciano a sentire la stanchezza dettata dall'impossibilità di condurre una vita 'normale' al di fuori dell'orario scolastico. A restituire tutta l'evidenza di questa fatica è stato, sabato sera, a Stabio, quanto accaduto sul piazzale della scuola media, da sempre un luogo di ritrovo soprattutto per gli alunni dell'istituto. La voglia di incontrarsi e fare due chiacchiere in libertà ha portato, in effetti, una cinquantina di giovanissimi a radunarsi all'esterno della sede. La loro presenza, però, non è passata inosservata. Una pattuglia della Polizia della Città di Mendrisio di ronda ha notato l'assembramento e ha chiesto rinforzi ai colleghi della Polizia Cantonale già presenti in quel momento nella regione, coordinandosi altresì con la Polizia di Stabio. Confluiti sul posto, gli agenti hanno quindi proceduto ai controlli e all'identificazione dei ragazzi. Ciò che potrebbe essere il preludio a una contravvenzione.
Il comandante della Polizia comunale di Stabio Claudio Botti conosce bene le abitudini degli alunni del paese e dei dintorni che frequentano la Media. «Arrivano alla spicciolata anche dai Comuni limitrofi - ci conferma -. Alcuni trascorrono lì la serata, altri si spostano altrove. Questo è un periodo particolare e i ragazzi - annota con tono paterno - fanno fatica a mettere in pratica le regole determinate dalla pandemia e dalla necessità di arginare i contagi, dunque a sopportare le restrizioni imposte». Va detto, a favore dei giovani, che lo spazio all'esterno della scuola è ampio. «Vista la situazione, però, non si è potuto fare altro che disperdere l'assembramento - ribadisce il comandante -. Noi cerchiamo di farci vedere per dissuaderli, ma loro stessi faticano a capire perché possono stare insieme a scuola o salire su un bus o un treno affollato e non possono ritrovarsi all'aperto».
Esternano, quindi, anche a voi agenti il loro bisogno di incontrarsi. «I ragazzi cercano di rispettare le regole, ma per loro non è semplice. Si vede che sono ormai stanchi di questa situazione - ci dice Botti -. Da parte nostra tentiamo un approccio che predilige il dialogo prima di intervenire. Cerchiamo, insomma, di far passare il messaggio». Anche perché l'impressione, ora come ora, è che il Covid ci costringerà ancora per un po' a delle limitazioni.
Martedì, però, la Polizia della Città di Mendrisio, con cui Stabio è convenzionato, ha dovuto tornare sul territorio comunale. Un altro gruppetto di giovani si è dato appuntamento sempre in uno spazio pubblico. Una decisione che non è rimasta priva di ricadute: alle famiglie dei sette ragazzi in questione è stata recapitata la contravvenzione. Ma questo, ci fa capire il comandante Patrick Roth, non è stato che l'ennesimo assembramento con cui gli agenti si sono trovati confrontati. A finire nella lista dei multati nel comprensorio del capoluogo sono stati un'altra ventina di studenti. Due le feste intercettate in altrettante abitazioni private. In entrambi i casi le persone presenti erano ben più delle cinque consentite. In effetti, a ricevere una sanzione disciplinare sono stati, in totale, in 23. Con una differenza, ci spiega il comandante: gli organizzatori dovranno pagare 200 franchi di contravvenzione, visto la loro responsabilità accresciuta, i partecipanti 100 franchi. L'attuale base legale, tra l'altro, snellisce le procedure. Come dire, prima di darsi appuntamento meglio pensare alle conseguenze, sanitarie ma non solo.