Mendrisiotto

Il Covid si fa sentire, ma Hupac tiene le posizioni

Nel 2020 trasportato su rotaia oltre un milione di spedizioni stradali. Il Ceo: 'Vista la situazione siamo soddisfatti'

Il 2021 è partito bene (Ti-Press)
3 febbraio 2021
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Il Gruppo Hupac, leader nel traffico intermodale europeo, ha saputo tenere le posizioni, nonostante la pandemia. Tirate le somme, questa realtà del trasporto merci nata a Chiasso nel 1967 ha chiuso il 2020 con circa un milione di spedizioni stradali. Certo il Covid-19 non ha permesso di centrare quelle che erano le aspettative. Andando alle cifre, durante l'anno scorso, il Gruppo ha trasportato 1'014'686 di spedizioni stradali, registrando un leggero calo dello 0,9% rispetto al 2019. "I principali fattori di influenza - si spiega in una nota - sono stati il crollo del traffico marittimo d'oltremare e il lockdown economico in Europa nella prima metà dell'anno come conseguenza diretta della pandemia. La domanda di traffico si è ripresa nella seconda metà del 2020, raggiungendo a fine anno i livelli del 2019".

In calo i trasporti attraverso la Svizzera

Gli effetti del coronavirus, conferma Hupac, si sono fatti sentire in particolare nel traffico transalpino attraverso la Svizzera, segnalando un calo del 2,3%. "Nel periodo aprile-giugno - si illustra -, la domanda è calata sensibilmente; ciononostante Hupac ha mantenuto la sua rete intermodale e ha dato un contributo importante per assicurare la logistica di beni essenziali". Così nella seconda metà dell'anno i volumi hanno nuovamente toccato i livelli dell’anno precedente. Nel trasporto non transalpino, invece, il volume di traffico è rimasto stabile con oltre 434mila spedizioni stradali (+0,5%). Mentre il traffico verso l'Europa orientale e sudorientale, si fa sapere, "si è sviluppato in modo soddisfacente". Per contro altri segmenti come il traffico marittimo 'inland' dai porti del Mare del Nord sono stati colpiti maggiormente dall'effetto Covid-19.

Gli aiuti non bastano

"Viste le circostanze straordinarie, siamo soddisfatti del volume di traffico raggiunto", dichiara Michail Stahlhut, Ceo del Gruppo Hupac. "Tuttavia, ci eravamo posti obiettivi sensibilmente più ambiziosi", ribadisce. L'aiuto
finanziario pubblico per fronteggiare la crisi, lamenta, risulta essere "moderato". Adesso Hupac punta quindi su misure supplementari per controllare i costi e aumentare la produttività. "Ci concentriamo sulla massima lunghezza possibile dei treni, sia sul piano operativo che di pianificazione. Il potenziamento della rete fino a una lunghezza standard di 740 metri è la nostra massima priorità: prima è meglio è", rilancia il Ceo.

'Diamo un apporto al trasferimento su rotaia'

E nel nuovo anno? Hupac, si conferma, è partita bene. Per la prima volta, si osserva, l'intera rete transalpina di Hupac è in grado di trasportare i semirimorchi con altezza laterale di 4 metri. "Ci aspettiamo una forte domanda in questo segmento - spiega Stahlhut -. Con la nostra offerta di trasporto, stiamo dando un contributo concreto alla politica di trasferimento della Svizzera e all'attuazione della strategia europea Green Deal".