Il Dipartimento del territorio risponde all'Astuti sull'elettrificazione della linea. Mentre si attendono i fondi dal governo italiano
Più dei fondi oggi c'è la fiducia. Su entrambi i lati del confine si fa affidamento, infatti, sul recupero (quindi l'elettrificazione) della linea ferroviaria Como-Lecco. Un progetto che accorcerebbe ancora di più le distanze fra i centri urbani ticinesi e le città lombarde (Como, Varese e Milano), oggi collegati con corse ogni mezz'ora, e allungherebbe il raggio d'azione del servizio Tilo. Ad alimentare la speranza ora c'è anche il Dipartimento del territorio (Dt), che a fine dicembre ha risposto allo scritto indirizzato dall'Astuti, l'Associazione ticinese degli utenti del trasporto pubblico, decisa a perorare la causa. Il Dt diretto da Claudio Zali, del resto, dalla sua ha l'accordo stretto nel 2011 tra la Regione Lombardia e il Canton Ticino e che mira allo "sviluppo del servizio ferroviario nella Regione insubrica". Una intesa, si fa presente nella missiva, che è stata rinnovata giusto nel corso dell'estate con l'intento di "sviluppare ulteriormente l'offerta transfrontaliera in collaborazione con i gestori della rete ferroviaria e le imprese della lunga percorrenza".
Ecco che nei piani transfrontalieri, ribadisce lo stesso Zali, si inserisce pure la linea R18 Como-Molteno-Lecco. Del resto, il Dipartimento crede nelle potenzialità del trasporto pubblico lungo il tragitto casa-lavoro anche per coloro che ogni giorno varcano la dogana. In effetti, si sottolinea nello scritto inviato all'Astuti, "fino all'arrivo della pandemia da coronavirus, il numero di lavoratori frontalieri che hanno optato per il mezzo pubblico è costantemente aumentato, e confidiamo che possa presto tornare a crescere", sullo sfondo la linea Mendrisio-Varese-Malpensa varata nel 2018 e l'apertura a settembre della galleria del Ceneri.
A favore della ristrutturazione della Como-Lecco adesso il Dipartimento ha l'impegno della Regione Lombardia, pronta ad "attivare un tavolo tecnico con il gestore della rete nazionale (Rfi), finalizzato a definire un piano di aggiornamento dell'infrastruttura che prevede anche l'elettrificazione della linea; ciò che consentirebbe l'esercizio con materiale transfrontaliero interoperabile". Il Pirellone, fa sapere Zali, "pur confermandoci che la richiesta di finanziamento di questa infrastruttura - si parla di un investimento di 78 milioni di euro - non ha per ora ottenuto l'avallo del Ministero dei trasporti italiano - anche se la disponibilità c'è, ndr -, confida che questo progetto possa essere rivalutato dal governo centrale".
Di conseguenza, si conferma ancora dal Dipartimento, non appena centrato l'obiettivo, Cantone, Regione Lombardia e Rfi "si impegnano a predisporre una ipotesi di piano d'offerta integrato per estendere le relazioni S40 fino a Erba e Lecco, portando così a compimento il disegno di rete transfrontaliera integrata lungo l'asse Como-Lecco-Varese".