I volontari si sono organizzati per continuare a rispondere ai bisogni, crescenti, di persone e famiglie. 'Si può ritiare la spesa in sicurezza'
A volte la paura della pandemia può essere più forte del bisogno. Persino di quello che rende arduo mettere in tavola pranzo e cena. Da settimane ormai i volontari di Tavolino magico a Chiasso si spendono con generosità per far sì che i nuclei famigliari, anche numerosi, che si appoggiano all'Associazione riescano a portare a casa la spesa, nonostante le difficoltà dettate dalla crisi sanitaria da Covid-19. Ogni martedì, infatti, alla palestra di via Vela della cittadina nessuno si risparmia per separare i generi alimentari frutto della sovrabbondanza della grande distribuzione e ridistribuirli, ben confezionati, fra gli utenti. Sulle tavolate si allineano così con ordine pane, frutta, verdura, bibite, salsa di pomodoro e pasta, e tutto quanto costituisce la scorta di base di una famiglia. Ora che si è entrati nell'Avvento, poi, non mancano nemmeno i dolcetti natalizi che, di sicuro, faranno felici i bambini. Tutti i prodotti, fatte le porzioni, finiranno in seguito nei sacchi e nelle borse che verranno, poi, consegnati a chi si presenta con la tessera e un franco simbolico. In tempo di coronavirus anche Tavolino magico ha rivisto la sua organizzazione secondo un puntuale piano pandemico. D'altro canto, questa realtà in campo nel Paese dal1999, nella Svizzera italiana aiuta, in media, ogni settimana 1'800 persone con i suoi 320 volontari attivi.
Bruna Bernasconi, coordinatrice del gruppo chiassese, vigila affinché anche i volontari rispettino le regole anti-Covid: distanze e mascherine d'ordinanza. Oggi si lavora così, con qualche difficoltà in più, ma non ci si arrende a una quotidianità che si è fatta complessa, soprattutto per chi, pure nell'era pre-Covid, sentiva la fatica del vivere. La semplicità dei gesti e la motivazione del cuore, però, cancellano qualsiasi retorica. In via Vela si respira pura solidarietà. Con la consapevolezza che all'utenza propria di una cittadina di frontiera, espressione dei flussi migratori, si è aggiunto qualche domiciliato in più. Anche questo è un effetto del Covid-19. «La pandemia - ci fa notare la responsabile, volontaria da tempo del Tavolino - ha cambiato le regole. Gli utenti, ade esempio, prendono la spesa a scatola chiusa, anche se da parte nostra cerchiamo di prestare attenzione alle loro esigenze, avendo la presenza di stranieri. Quindi la carne, in particolare di maiale, la aggiungiamo all'ultimo momento».
Chi si mette in fila, diligentemente distanziato, e attraversa l'atrio delle palestre del Comune, che danno modo di separare ingresso e uscita - «e di evitare gli assembramenti» -, si mostrano sempre grati. La soluzione logistica chiassese, del resto, tiene e a ribadire Bruna Bernasconi, è efficace soprattutto ora che arriva il freddo. In più si è pensato di cadenzare pure gli orari d'arrivo per ridurre al minimo i contatti. «Nessuno - dice chiaramente - ha intenzione di ammalarsi o far ammalare gli altri. La volontà collettiva, in ogni caso, è quella di non lasciarsi fermare da questa pandemia. In effetti, tra i volontari non si vuole mollare. Sebbene qualcuno non abbia più potuto prestare la sua opera per ragioni di salute. D'altro canto, crediamo in ciò che facciamo».
Al Tavolino magico ci credono a tal punto da aver vissuto male i mesi del confinamento, durante la prima ondata del virus. «Gran parte dei 14 centri di distribuzione ha chiuso per qualche settimana, a Chiasso lo stop è durato di più, fino a giugno, ma sapevamo che anche nella nostra zona c’erano persone che avevano davvero bisogno». Gli sforzi, non a caso, oggi sono rivolti pure all'opera di convincimento nei confronti dell'utenza. «Ci sembra estremamente importante andare avanti - ci spiega ancora la coordinatrice -. Da noi è tutto in regola e quindi cerchiamo di far passare il messaggio: esortiamo a non aver paura. A ben vedere si è più a rischio in un supermercato. Insomma, abbiamo tentato di rassicurare tutti, anche perché c'è stato un momento un po' di panico fra l'utenza». Per andare incontro a chi bussa al Tavolino magico, ci fa sapere Bruna Bernasconi, ci si è attivati per reclutare un certo numero di volontari esterni. «In questo modo in caso di vera necessità, come una quarantena e l'assenza di aiuti, riusciamo a recapitare a casa dell'utente la spesa».
Alla base operativa chiassese dell'Associazione si tenta strenuamente di aggrapparsi al presente. Guardare oltre non è facile. «La situazione è in divenire anche per noi - ammette Bruna Bernasconi -. Del resto, la pandemia non accenna a diminuire e le conseguenze, sul piano economico, le vederemo soprattutto dall'anno prossimo». Se, in effetti, l'Associazione sa misurare le sue forze, sarà da valutare come evolverà sul piano dei rifornimenti. «Bisognerà capire - rende attenti la coordinatrice di Chiasso - come reagirà la grande distribuzione a eventuali perdite di guadagni».
L'unica certezza, per adesso, è che questa emergenza lascerà il segno nella popolazione.