Il Consiglio comunale ha dato luce verde all'acquisto dell'edificio: approvato un credito da oltre 2,2 milioni di franchi
Vuoto ormai da una quindicina d'anni, si prospetta un nuova vita per lo stabile ex Diantus di Castel San Pietro. Nella seduta di lunedì, infatti, il Consiglio comunale ha deciso, all'unanimità dei presenti, di concedere un credito di oltre 2,2 milioni di franchi necessario sia all'acquisto dell'edificio sia all'elaborazione di un modello imprenditoriale e la ricerca (e definizione) di contenuti precisi. Va da sé, pure per la progettazione definitiva della sua rivitalizzazione e la relativa ristrutturazione. Oltre al benestare del legislativo, il Messaggio municipale aveva già superato gli esami della Commissione edilizia e opere pubbliche, nonché della Commissione della gestione. La prima, nel Rapporto, ha comunque evidenziato come il progetto debba “andare avanti come parte integrante della completa riqualifica del paese”. Più criticata, invece, “l'idea di mantenere le caratteristiche architettoniche e strutturali attuali dell'edificio in quanto non più consone alle esigenze tecniche”.
Per quanto riguarda la futura, nuova vita; la sindaca Alessia Ponti ha spiegato che si sta «lavorando su tre macrotemi legati al territorio. Pensiamo al mondo del vino e dell'agricoltura, tema molto forte per Castel San Pietro; al sociale, dando spazio a fondazioni che promuovono progetti sociali piuttosto che enti alla ricerca di spazi per persone in assistenza o disoccupati da riconvertire nel mondo del lavoro; e ci piacerebbe infine creare un incubatore di idee e diventare un punto di riferimento per start up, idee innovative o progetti nuovi».