Il sindaco dimissionario Corrado Solcà spiega i motivi delle sue dimissioni, annunciate ieri dopo 24 anni di attività
Coldrerio è pronto a voltare pagina. Dopo 24 anni, ieri il sindaco Corrado Solcà ha ufficialmente presentato le dimissioni. La sua ultima apparizione sarà verosimilmente quella del Consiglio comunale del mese di dicembre. Una decisione non inattesa, dato che Solcà aveva già rinunciato a candidarsi alle elezioni di aprile, poi posticipate di un anno a causa del coronavirus. «Sono pronto ad appendere le chiavi del Municipio al chiodo», dice Solcà, raggiunto dalla ‘Regione’. Non nega che si tratta di «un addio faticoso, nel senso che farò fatica a non più fare politica attiva. Resterò vicino alla sezione Plr, che ho informato durante l'estate della mia decisione di terminare prima il mandato, come consulente e ‘memoria storica’».
La decisione di Corrado Solcà arriva a pochi mesi dal rinnovo dei poteri comunali. Come mai ha scelto di non concludere la legislatura? «Ho accettato, e mi sono sentito in dovere di farlo, l'invito del Consiglio di Stato a rimanere in carica per affiancare il Comune in questo periodo difficile, particolare e straordinario – spiega –. Da marzo-aprile è cambiato molto: il 90 per cento della corrispondenza riguardava il Covid e soprattutto necessitava di prese di posizione dell'ente pubblico comunale possibilmente in linea con le direttive di Cantone e Confederazione». Quelli vissuti, ricorda ancora Solcà, «sono stati mesi impegnativi durante i quali abbiamo dovuto impostare un discorso ‘militaresco’ con protocolli ben precisi, cercando soprattutto di tenere un po' di tranquillità ed evitare di gettare panico nella popolazione». Situazioni «che per chi è alla testa di un Municipio da anni, e conosce quindi meccanismi e realtà, possono essere prese con una certa serenità». Coldrerio ha implementato una serie di protocolli e regolamenti in cancelleria. «Settimana scorsa, dopo la prima conferenza stampa del CdS, in pochi minuti con il segretario comunale abbiamo rimesso in atto le misure studiate. Tutti i dipendenti sono formati e istruiti: non vedo particolari difficoltà nel proseguio da qui al mese di aprile». Considerato che i protocolli possono essere attuati senza difficoltà, «posso lasciare il posto a chi porterà avanti il Comune, dando la possibilità di esercitarsi, seppur per un breve periodo, come sindaco e municipale subentrante».
Quello che Solcà consegnerà nelle mani del suo successore è «allo stato attuale, senza conoscere quello che potrà succedere nei prossimi anni a livello finanziario, un Comune solido, in grado di supportare altri investimenti e sufficientemente energico per occupare il suo spazio nel Mendrisiotto». Ancora ieri sera il Municipio si è chinato sulla lista di opere che intende realizzare nei prossimi due quadrienni. «Ci sono ancora lavori da fare – conferma il sindaco –. Quando terminerà il cantiere del Quartiere intergenerazionale, per esempio, proprio per completare il nostro centro civico è prevista la sistemazione di via San Giorgio: diventerà una zona-20, di incontro per la popolazione che potrà accedere più facilmente alle piazze che stiamo creando». Il Quartiere tornerà sui banchi del Legislativo anche a dicembre, quando il Cc sarà informato in merito ad alcune modifiche architettoniche relative alla sistemazione esterna. «Nessuno stravolgimento – conclude Solcà –. Si tratta di modifiche che vanno a migliorare il progetto e che saranno interessanti sia per la popolazione che per chi risiederà in quell'area».