Il dopo lockdown dà comunque indicazioni positive. Oltre a potenziamenti serali e nel fine settimana, il cambio orario porterà nuove assunzioni
Confermare i numeri del 2019 – 1'476'076 viaggiatori (+6,37 per cento rispetto al 2018) e 1'016'552 chilometri percorsi – sarà impossibile. Ma per l’Amsa, l’Autolinea Mendrisiense, i mesi che hanno seguito il lockdown imposto dal Covid-19 sono incoraggianti. «La ripresa è stata abbastanza buona, anche se non è ancora completa – spiega, da noi contattato, il direttore Ivano Realini –. Il nostro andamento rispecchia quello del trasporto pubblico in Ticino: grazie agli scolari, abbiamo avuto un aumento che si attesta tra l'85 e il 90 per cento rispetto a prima del lockdown. La percentuale che ci manca è rappresentata dalle persone che usavano saltuariamente, o anche regolarmente, il bus al di fuori delle scuole. Verosimilmente adulti che ora si spostano col mezzo proprio». Capire perché una parte dell’utenza non abbia più riutilizzato il trasporto pubblico «è difficile – aggiunge il direttore –. Sui nostri mezzi il 98% delle persone indossa la mascherina». Nonostante l’obbligo stabilito a livello federale, «ci sono anche alcuni viaggiatori che ci hanno mostrato un certificato medico».
I primi allentamenti si sono visti anche sui bus arancioni. I sedili in prima fila, quelli situati dietro l’autista, sono nuovamente accessibili. «Il numero di persone nelle zone urbane negli orari di punta ci ha obbligato a riaprirli – conferma Realini –. Erano posti che mancavano e che in determinati momenti creavano qualche difficoltà». A tutela dell’autista «sono stati posati dei plexiglas». La porta anteriore resta invece chiusa. La sua riapertura dovrà essere decisa dal gruppo di lavoro decisionale creato a livello nazionale (e formato da Ferrovie federali svizzere, AutoPostale e Ufficio federale dei trasporti). «Stiamo effettivamente aspettando ordini dal sistema di gestione di crisi. Sono loro a comunicare, decidere e impartire le decisioni a livello nazionale sul trasporto pubblico». Oltre ai sedili e alla porta anteriore, è stata una decisione nazionale anche la riduzione delle corse durante il lockdown. «Dopo la comunicazione – precisa ancora il direttore –, ogni azienda ha il suo tempo di reazione. Amsa è stata una delle prime in Svizzera perché tra il 16 e il 20 marzo il vero problema era in Ticino, e in particolare nel Mendrisiotto e nel Luganese, confrontato con gli importanti casi della Lombardia». Allo stato attuale, visto che i biglietti non vengono più venduti a bordo, la riapertura della porta non sembra essere urgente. Il discorso potrà però cambiare «quando tutta la clientela tornerà sul bus». Sempre a livello nazionale, alle aziende è stato sconsigliato di fornire mascherine e disinfettante all’utenza. Il direttore spiega che «Amsa non ha voluto essere la farmacia di turno e non poter garantire una fornitura di strumenti di protezione per il tempo necessario. È il singolo cittadino che deve preoccuparsi di avere mascherina e disinfettante, che oggi è diventato come il fazzoletto». Va inoltre sottolineato che «le regole sono mantenute su qualsiasi tipologia di corsa che facciamo»: tramite le direzioni scolastiche, Amsa ha infatti sensibilizzato gli allievi delle scuole medie sull’importanza di utilizzare la mascherina.
Oltre alla messa in servizio di 8 veicoli Euro 6, il 2019 ha visto l’introduzione dei potenziamenti serali, richiesti dai committenti pubblici su sollecitazione della clientela, sulla linea 2 Chiasso-Mendrisio per garantire all’interno di una zona fortemente urbanizzata dei trasporti ogni 30 minuti tra i centri di Mendrisio e di Chiasso alla era come durante il giorno. La linea 7, Serfontana-Chiasso Crocione, è stata estesa nei giorni di sabato e festivi offrendo trasporti regolari fino allo stadio Riva IV durante le manifestazioni sportive. Il lavoro di ottimizzazione continuerà anche con il prossimo cambio orario di dicembre. «La linea 1 che collega Chiasso a Mendrisio circolerà anche il sabato e la domenica tra le 7 e le 20 – annuncia Ivano Realini –, andando così a doppiare la linea 2 senza passare dai centri commerciale. Questa misura risponde allo spirito del nuovo piano dei trasporti: il potenziamento è stato voluto per fare in modo che nelle zone urbane ci sia un trasporto pubblico ogni 15 minuti». Ma non è tutto: il nuovo orario porterà anche «un’ottimizzazione delle fasce orarie serali». È infatti previsto un potenziamento serale verso Morbio Inferiore (linea 5) e, al venerdì e sabato; verso Pedrinate, Vacallo e Morbio. Grazie a queste nuove corse «abbiamo assunto 5 nuovi collaboratori: i primi tre autisti inizieranno a ottobre».
Durante l’ultima assemblea – tenutasi in rimessa nel rispetto delle distanze sociali – sono stati forniti aggiornamenti in merito al rinnovo dell’infrastruttura presso l’officina Amsa di via Sottobisio, a Balerna. Gli uffici cantonali responsabili per l’emissione della licenza edilizia hanno richiesto molteplici valutazioni e analisi a livello ambientale che hanno di fatto posticipato l’emissione della licenza a dicembre 2019. Previsto per la primavera, l’inizio dei lavori ha giocoforza dovuto essere posticipato. «A breve emetteremo l’appalto pubblico per il rifacimento di quello che è la metalcostruzione, ovvero pareti, tetto e serramenti, a cui andranno aggiunti i locali del personale – conclude Ivano Realini –. Si tratta di un ammodernamento di quello che esiste e rinvestimento sarà di 1,2-1,5 milioni: se il tempo terrà, partiremo con i lavori, altrimenti il cantiere slitterà al prossimo febbraio e durerà un anno».