Mendrisiotto

Sei pattuglie e un fermo all'esterno della discoteca

Animi surriscaldati, sabato sera a Novazzano, culminati con l'intervento della Polizia e il fermo di un 26enne accusato di violenza e minaccia contro funzionari

4 settembre 2020
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Tre episodi di violenza, all'esterno dei locali pubblici, in poco più di una settimana.Un triste bilancio per gli ultimi giorni del mese di agosto.  A partire dalla sera del 21 agosto, quando a Lugano, in via Stauffacher all'esterno di un locale notturno, è scoppiata "una lite per futili motivi". Un alterco che ha visto coinvolti un 29enne e un 26enne piacentini, con quest'ultimo che, dopo aver ricevuto un pugno, è caduto a terra picchiando violentemente la testa riportando ferite di una gravità tale da metterne in pericolo la vita. Per il 29enne, arrestato, l'accusa di lesioni gravi. Dopo Lugano, Bellinzona: sul viale Stazione sono venute alle mani due fazioni. I fatti, ricostruiti dalla polizia, riportano che all'esterno di un esercizio pubblico (teatro di una rissa già nel mese di giugno), dopo mezzanotte, sono volati calci e pugni. Durante lo scontro un giovane 21enne, cittadino croato residente nel Bellinzonese ha riportato ferite che hanno richiesto cure ospedaliere. Mentre un 17enne, cittadino svizzero e domiciliato nel Bellinzonese è stato arrestato. Finita qui? Nemmeno per sogno. Un intervento – massiccio – della Polizia si è reso necessario anche sabato notte, questa volta nel Mendrisiotto.

E, ancora una volta, all'esterno di un esercizio pubblico, il noto locale notturno di Novazzano. Coinvolto un 26enne del Mendrisiotto, nei confronti dei quali gli agenti non hanno potuto fare altro che porlo di stato di fermo. Stando a quanto riportato da alcuni testimoni, il 26enne avrebbe cominciato a creare 'problemi' una volta vistosi negare l'entrata, da parte degli addetti alla sicurezza, nel locale notturno. Gli animi surriscaldati hanno dunque portato ad avvisare le forze dell'ordine, giunte sul posto – testimoniano i presenti alla scena – con sei pattuglie. Un importante dispositivo, dunque, che è culminato con il fermo del 26enne. Uomo che ora – ci conferma il Ministero pubblico – dovrà fare anche i conti con la giustizia: le ipotesi di reato nei suoi confronti sono infatti quelle di violenza e minaccia contro funzionari, ubriachezza molesta e, per finire, infrazione alla Legge federali sulle armi. Quest'ultima ipotesi di reato, stando a quanto si è potuto apprendere, è dovuta al fatto che l'uomo aveva con sé un coltellino.

Coincidenze, il caso del Blu Martini

Quanto avvenuto sabato sera all'esterno del locale di Novazzano si è fortunatamente risolto senza troppe complicazioni. Ben diverso era stato il caso dell'accoltellamento avvenuto all'esterno della discoteca situata nel Quartiere Maghetti a Lugano il 21 ottobre di quasi 3 anni fa. Ben diverso, s'è detto, anche se un legame (o coincidenza, che dir si voglia) tra i due episodi c'è. All'epoca si era assistito a un regolamento di conti tra due bande, per 'futili motivi'. Una donna contesa, si era ricostruito a processo davanti alla Corte delle assise criminali, che aveva innescato un primo pestaggio (una settimana prima) ai danni di un allora 23enne. Autori materiali i componenti di una banda di albanesi (quella, per intenderci, implicata nel vasto spaccio di droga nel Mendrisiotto, sgominato grazie all'Operazione Toro delle forze dell'ordine). Poi la vendetta, culminata quella notte di ottobre, organizzata dal fratello del 'pestato'. Attimi concitati dove, alla fine, è spuntato un coltello (e, si saprà, addosso a uno degli attori c'era anche una pistola con il colpo in canna). Bilancio: tre persone con ferite a gambe e braccia, una delle quali ricoverata in ospedale). E così si arriva all'episodio di sabato sera: perché tra le coincidenze come l'ambientazione all'esterno di una discoteca, la presenza di una possibile arma da taglio e gli animi surriscaldati; c'era anche un... nome. 

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