Mendrisiotto

Veto sul docente d'appoggio, a Mendrisio ci si preoccupa

Insieme a Sinistra e Verdi chiedono al Municipio come intende muoversi. Il blocco dell'Associazione dei Comuni ticinesi? 'Assurdo'

Aspettando la riforma sulla scuola (Ti-Press)
8 luglio 2020
|

Questa volta l'ostacolo non è a livello locale, bensì cantonale. Sta di fatto, però, che le resistenze incontrate dal messaggio sulla scuola firmato dal Consiglio di Stato ormai un anno fa stanno ritardando l'introduzione di migliori opportunità di insegnamento e apprendimento nei Comuni. A Mendrisio Insieme a Sinistra e I Verdi intendono vederci chiaro e soprattutto capire come pensa di muoversi il Municipio cittadino. Ne va, richiamano i consiglieri comunali dei due gruppi - prime firmatarie Françoise Gehring (IaS) e Claudia Crivelli Barella (Verdi) -, della possibilità di estendere la presenza del docente di appoggio a partire dalla scuola dell'infanzia.

Il punto, ripercorrono gli autori dell'interrogazione, sta tutto nel veto calato sul progetto dall'Associazione dei Comuni ticinesi (Act). Opposizione che ha bloccato il dossier davanti alla Commissione parlamentare che se ne sta occupando. Una situazione che agli occhi dei consiglieri ha dell''assurdo'. In prima battuta il Cantone, ricordano, ha previsto per la scuola dell'infanzia la 'generalizzazione del docente di appoggio, offerto e pagato dal Cantone'. Mentre per le elementari si pensa a 'una riduzione degli allievi per classe da un massimo di 25 a un massimo di 22', concedendo tre anni di tempo ai Comuni per 'adeguarsi alla novità'. Passo che implica 'l’obbligo di incaricare un docente di appoggio a metà tempo per le classi sopra i 22 allievi'. A conti fatti questa riforma per i Comuni comporterà, in via complessiva, un costo valutato in 800mila franchi.

Risulta essere più abbordabile, dal profilo delle finanze, la controproposta messa in campo, che però, ribadiscono i rappresentanti dei due gruppi, anche in questo caso 'viene bloccata dall’inqualificabile posizione di Act'. Eppure modulare l'introduzione della figura di sostegno per le classi con più di 20 allievi alla materna e, alla scuola, elementare, sopra i 22 alunni nelle monoclassi e sopra i 20 nelle bi-classi e in tutte le altre pluriclassi sarebbe anche più conveniente: 300mila franchi. Insomma, 'perché l’Associazione che rappresenta i Comuni voglia bloccare un miglioramento nelle scuole che costa pochissimo, che non crea problemi logistici e che non cambia le competenze tra Cantone e Comuni è inspiegabile'.

Viene da domandarsi (agli interroganti) se l'autorità comunale sia stata interpellata da Act prima di prendere una posizione. In caso affermativo, il Municipio 'che preavviso ha dato e perché?'. In caso contrario, 'cosa intende fare?'. E non da ultimo, l'autorità locale non crede che la riforma debba essere sostenuta 'per il bene degli allievi delle scuole elementari e dell’infanzia?'.